Procreazione medicalmente assistita: le Linee guida per la Fase 2

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 05/05/2020 Aggiornato il 05/05/2020

Con il blocco delle attività sono a rischio 8.000 trattamenti al mese di procreazione medicalmente assistita. La Società italiana di ginecologia e ostetricia stila le raccomandazioni per poter riprendere al più presto

Procreazione medicalmente assistita: le Linee guida per la Fase 2

In Italia un terzo dei primi trattamenti di procreazione medicalmente assistita viene eseguito in coppie in cui la donna ha più di 40 anni e ritardi eccessivi di cura possono diminuire significativamente le possibilità di successo per queste coppie. Per questo è necessario riprendere i trattamenti con l’inizio della Fase 2 della pandemia da coronavirus.

1.500 potenziali nascite in meno ogni mese

Secondo la Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia), ogni mese di inattività determina una mancata esecuzione di circa 8mila trattamenti, con una potenziale perdita di natalità mensile di circa 1.500 bambini. Per gli esperti, con l’inizio della Fase 2 viene a mancare uno dei presupposti fondamentali per il quale era stata raccomandata la sospensione di nuovi cicli di procreazione medicalmente assistita: vale a dire la necessità di evitare lo spostamento delle persone e l’accesso alle strutture cliniche per contenere i possibili contagi. Del resto, allo stato attuale non ci sono prove scientifiche che indichino un rischio specifico di trasmissione dell’infezione da virus attraverso le pratiche di fecondazione assistita e i Centri di Pma lavorano in un ambiente protetto, atto a salvaguardare sia le pazienti sia gli operatori sanitari.

Le raccomandazioni per garantire la sicurezza

La Sigo, che rappresenta oltre 10mila ginecologi italiani, attraverso il suo Gruppo di interesse speciale (Giss) in Medicina della Riproduzione, che vede riunite le più alte competenze italiane nel campo, ha elaborato nuove linee guida. Innanzitutto, occorre eseguire un’attenta anamnesi e valutazione clinica preliminare, utilizzando il meccanismo del teleconsulto. In coloro che risultano asintomatici e negativi possono essere regolarmente eseguiti il prelievo ovocitario o il transfer di embrioni congelati. In caso di sintomi lievi-aspecifici, si consiglia di eseguire un test rapido per la ricerca delle immunoglobuline sul sangue per decidere se continuare o sospendere i cicli. Infine, in caso di paziente e/o partner con sintomatologia conclamata, il prelievo ovocitario o il transfer di embrioni congelati devono essere rimandati.

 

 
 
 

Da sapere!

La Sigo ha indicato anche tutte le procedure cliniche e biologiche qualora si fosse costretti a effettuare un trattamento di Pma in donna sospetta Covid-19, per evitare rischi di sovra-stimolazione ovarica.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Le domande della settimana

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Mestruazioni in ritardo ma il test di gravidanza è negativo: cosa può essere?

10/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

L'elenco delle possibili cause di amenorrea o, comunque, di irregolarità mestruale è molto nutrito e non è possibile, in assenza di informazioni precise, ipotizzare quale possa essere nel singolo caso. Quello che serve è effettuare determinati controlli affidandosi al proprio ginecologo.   »

Depressione post parto: che fare?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A fronte di una diagnosi di depressione post parto è irrinunciabile intraprendere cure mirate, che consistono nella psicoterapia associata all'assunzione di farmaci ad hoc. Spetta comunque al medico pianificare la strategia più adatta al caso.   »

Pianto e tosse durante la poppata: cosa può essere?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

Le possibili cause che possono indurre il bambino a scoppiare a piangere e a tossire mentre viene allattato sono numerose: se l'episodio si ripete è necessario un controllo dal pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti