Fertilità dopo un tumore: si può fare!

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 02/07/2014 Aggiornato il 02/07/2014

Tutelare la fertilità di chi ha ricevuto una diagnosi di tumore è fondamentale, ma spesso i malati non sanno che è possibile

Fertilità dopo un tumore: si può fare!

Tumori e maternità, un binomio possibile. Nel 2013 si sono registrate in Italia 366mila nuove diagnosi di tumore, 14.000 delle quali in giovani in piena età riproduttiva, fra i 20 e i 39 anni. Diventare genitori, però, non è impossibile e i malati devono saperlo. Invece, oggi molti di loro non vengono informati sulle tecniche esistenti e perdono subito le speranze.  Il VI Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici definisce l’attenzione alla fertilità come uno dei bisogni essenziali del malato di tumore.

Le strade da percorrere

Tutti i metodi per preservare la fertilità, spiega la Favo (Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia), devono essere fruibili attraverso il Sistema sanitario nazionale. In particolare, servono tre azioni: più campagne di sensibilizzazione rivolte sia agli specialisti sia ai malati, un nuovo modello organizzativo più efficace e la modifica delle norme che regolano l’accesso alle procreazione medicalmente assistita. L’obiettivo: entro due anni, nessun malato di tumore in età riproduttiva dovrà essere escluso da una consultazione sulla preservazione della fertilità.

Maggiore informazione

Deve essere chiara e diretta, specialmente sulla possibilità di conservare cellule o tessuti riproduttivi. Sul fronte organizzativo, invece, basterebbe una rete di pochi centri specializzati, che facciano da riferimento per le strutture più piccole, sparse sul territorio nazionale, sulla base di un modello definito “Hub & spokes”.

Colmare il vuoto normativo

In Italia il congelamento degli ovociti come strategia di conservazione della fertilità per le donne affette da tumore non rientra nella Legge 40/2004 sulle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Chi desidera ricorrere alla crioconservazione degli ovociti, per garantirsi la possibilità di una gravidanza futura, può farlo solo a spese proprie. Secondo dati dell’Istituto superiore di sanità, inoltre, il 30% circa dei centri pubblici non congela ovociti. Questo fa lievitare ulteriormente i costi a carico delle coppie. 

In breve

RIDARE LA SPERANZA

L’impossibilità di coronare il desiderio di famiglia può essere fonte di grande stress e sofferenza per i malati di tumore. La progettualità del dopo tumore, invece, è motivo di vita e recupero di energie anche durante la malattia.

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