Che cosa significa gemelli omozigoti e la differenza con gli eterozigoti?

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 24/10/2022 Aggiornato il 24/10/2022

Quando si parla di gemelli omozigoti, le domande sono tante: come si formano i gemelli identici? Quali sono le differenze con gli eterozigoti? Ecco le risposte degli esperti

i gemelli omozigoti sono identici

I gemelli possono somigliarsi come due fratelli, oppure essere del tutto simili, come due gocce d‘acqua. In quest’ultimo caso si parla di gemelli omozigoti, nel primo di eterozigoti.
Il mondo dei gemelli ha sempre affascinato e anche oggi ci si pongono tante domande: perché alcuni bambini nascono così simili che non si riesce nemmeno a distinguerli? E perché, in altri casi, i gemelli si somigliano semplicemente come dei fratelli? Ecco le risposte ai dubbi più comuni sulle differenze tra gemelli omozigoti ed eterozigoti.

Perché si parla di gemelli omozigoti?

La definizione di omozigote deriva dal greco omos, ossia “stesso, uguale” e zugotos, che significa “aggiogato, unito”. Parlare di gemelli omozigoti significa, quindi, indicare due individui identici: stesso patrimonio genetico, e non solo tratti somatici identici, stesso sesso e perfino stesso gruppo sanguigno. I gemelli omozigoti vengono definiti anche monozigoti. Monos, sempre in greco antico, significa “uno solo” e, infatti, questi gemelli derivano da un unico ovocita, che viene fecondato da un solo spermatozoo e che solo successivamente si divide in due. I gemelli eterozigoti, invece, derivano da due ovociti diversi, ciascuno dei quali è fecondato da due spermatozoi. Questo spiega le differenze somatiche e di sesso tra gemelli eterozigoti. Etero, infatti, deriva anch’esso dal greco e significa “altro”.

 

Come si formano i gemelli omozigoti?

 

La gravidanza con gemelli omozigoti inizia come una gravidanza singola, dal momento che durante il concepimento, uno spermatozoo feconda una sola cellula uovo. Dal secondo al sesto giorno successivi alla fecondazione, l’ovocita si divide spontaneamente in due parti, ciascuna delle quali dà origine a un embrione.

In questo caso, spesso ciascun embrione ha una propria placenta e una propria cavità con liquido amniotico e allora si parla di gemelli monovulari bicoriali. In altri casi, l’ovocita si divide più tardi, quattro-sette giorni dopo il concepimento. I due embrioni condividono quasi sempre la stessa placenta e si parla, allora, di gemelli monovulari monocoriali. I gemelli omozigoti hanno lo stesso genere e sono quasi identici, tanto che è difficile distinguerli soprattutto nella prima infanzia. Con la crescita, gli influssi ambientali, l’educazione, le esperienze personali possono portare alla comparsa di gusti e comportamenti differenti.

Quali controlli si devono fare per i gemelli omozigoti?

Una gravidanza gemellare solitamente non dà particolari problemi, soprattutto se la mamma gode di buona salute. È bene, però, che il ginecologo la segua con particolare attenzione, effettuando ecografie con frequenza maggiore.
Nel caso dei gemelli monozigoti monocoriali, che condividono la stessa placenta, infatti, uno dei feti può crescere di più a svantaggio dell’altro. Questa condizione è detta sindrome trasfusionale feto-fetale. In pratica, un gemello assimila quasi tutte le sostanze, sottraendo nutrimento all’altro che rischia quindi di crescere meno e si trova immerso in una minore quantità di liquido amniotico. È però possibile intervenire interrompendo per via endoscopica la comunicazione tra i due feti, senza particolari rischi. 

Che gemelli nascono con la fecondazione assistita?

I bambini che vengono al mondo in seguito a Procreazione medicalmente assistita sono eterozigoti, ossia si somigliano come fratelli. Sono di genere diverso e hanno un differente patrimonio genetico. Questo è dovuto al fatto che in vitro, si fecondano diversi ovociti maturi con diversi spermatozoi. Il corredo genetico quindi è vario, esattamente come succede con i fratelli venuti al mondo da gravidanze in tempi diversi.

 

 

 

 
 
 

In sintesi

I gemelli omozigoti sono davvero identici?

C’è un dibattito ancora aperto nella comunità scientifica in proposito. Un gruppo di esperti di tre diverse università ha sostenuto che determinate condizioni all’interno dell’utero influenzano in modo diverso gli embrioni, inizialmente identici. Questo spiegherebbe perché, in seguito, uno dei gemelli si ammala e l’altro no, come anche le differenze di carattere e di gusti.

Perché oggi è più frequente vedere coppie di gemelli?

Le gravidanze gemellari, un tempo abbastanza rare, oggi sono più frequenti per il ricorso alle tecniche di fecondazione assistita. Queste prevedono una stimolazione ormonale che porta alla maturazione di più ovociti. Anche l’età materna è un fattore predisponente. Secondo gli esperti, dai 39 anni in su è più facile avere una gravidanza gemellare di tipo omozigote. 

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti