Temperatura basale

La temperatura basale è un buon indicatore della fertilità femminile perché segnala il periodo fertile e quindi i giorni in cui diventa possibile concepire.

Non solo: svela anche se l’ovulazione non avviene.

Varia nell’arco del mese durante la vita fertile, se l’ovulazione avviene regolarmente e in base alle sue oscillazioni può essere interpretata così come si possono utilizzare le informazioni che fornisce ai fini del concepimento.

Cos’è la temperatura basale e come varia 

La temperatura basale è la temperatura interna del corpo dopo un periodo di riposo (sdraiate senza fare nulla) di almeno 5-6 ore.

Durante la vita fertile della donna, influenzano il suo andamento gli ormoni che controllano l’attività delle ovaie e, quindi, la formazione e lo sviluppo dell’ovocita.

tabella temperatura basale

In particolare le sue oscillazioni sono legate alla quantità di progesterone presente nel sangue durante il ciclo mensile: molto bassa durante la fase follicolare (prima fase del ciclo mestruale) e poi gradualmente più alta fino a raggiungere il picco massimo dall’ovulazione in avanti, ovvero la fase luteale.

L’aumento di livello del progesterone dipende dal fatto che è questo l’ormone della gravidanza (come dice il suo nome “pro-gestazione”)

La sostiene e la favorisce fin dai primissimi giorni dopo il concepimento, giocando un ruolo importante anche nell’ispessimento dell’endometrio (tessuto di rivestimento interno dell’utero), grazie a cui l’embrione può annidarsi nell’utero per poi svilupparsi in modo armonico.   

Ecco indicativamente quali sono le sue oscillazioni nell’arco del ciclo mestruale. Va precisato che il ciclo mestruale è l’arco di tempo che intercorre tra l’inizio di una mestruazione e l’inizio di quella successiva.

È consuetudine usare il termine “ciclo” come sinonimo di “mestruazioni”, ma in realtà non è corretto: il sanguinamento mensile si chiama flusso mestruale o, appunto, mestruazione, mentre il ciclo è l’intero mese. 

La temperatura basale nell’arco di un mese

Ecco un esempio della temperatura basale nell’arco del mese durante la vita fertile.

esempio temperatura basale nell'arco di un mese
Scarica qui la tabella della temperatura basale da compilare

Se non ci sono problemi di fertilità e l’ovulazione si verifica normalmente, in linea indicativa la temperatura basale nell’arco di un ciclo mensile idealmente di 28 giorni varia così:

1° -12° giorno del ciclo: 36,1 – 36, 5° C

13° giorno del ciclo: si può abbassare di 1-5 decimi quindi se il giorno prima era, per esempio, 36, 5° C potrebbe scendere fino a 36 ° C. Non tutte le donne registrano questo calo, senza che questo sia segno di qualcosa che non va.

14° giorno (ovulazione): gradualmente aumenta di qualche decimo e dopo 24-48 ore raggiunge il massimo valore registrabile nell’arco del ciclo, in genere compreso tra i 37 e i 37,3 ° C.

Dall’ovulazione in poi: resta più o meno allo stesso valore, ma qualche ora prima dell’arrivo della mestruazione si abbassa di nuovo (per esempio, arriva a 36, 5 °C). Invece, se il concepimento è avvenuto rimane stabilmente alta (per esempio a 37,3 ° C).

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Non è vero che c’è una temperatura “giusta” 

Contrariamente a quello che in genere si crede, non esiste un valore di temperatura basale più giusto di un altro o che esprima con sicurezza che l’ovulazione si è verificata. Quello che invece conta davvero come indicatore di fertilità è l’andamento relativo, ovvero che dopo la presunta data dell’ovulazione (circa a metà ciclo) si registri un rialzo della temperatura di almeno 3-4 decimi di grado rispetto alla prima fase del ciclo.

È questa variazione infatti che segnala che le ovaie stanno facendo bene il loro lavoro e quindi l’ovocita viene prodotto.

Dunque, non ha alcuna importanza se la temperatura nella seconda fase del ciclo (cioè dopo l’ovulazione) non supera mai i 37 gradi, a dirci che tutto va bene è il suo valore nei giorni precedenti inferiore di almeno 3-4 decimi. 

In sintesi

  • Dal giorno di inizio della mestruazione a un giorno prima dell’ovulazione (fase follicolare): la temperatura basale si trova al di sotto dei 37 gradi
  • In prossimità dell’ovulazione: la temperatura può diminuire in modo più o meno lieve (ma se non succede non è significativo)
  • Dopo l’ovulazione (fase luteale): la temperatura è più alta rispetto ai giorni precedenti
  • L’assenza di oscillazioni nell’arco del ciclo esprime che l’ovulazione non si è verificata.

Cosa è importante sapere

  • La temperatura basale va rilevata al mattino al risveglio prima di alzarsi dal letto e di svolgere una qualsiasi attività, quindi il termometro va tenuto sul comodino
  • La prima misurazione va fatta il secondo giorno di mestruazione (non il primo perché potrebbe arrivare a qualunque ora, mentre la rilevazione va fatta al mattino al risveglio)
  • È opportuno acquistare un termometro appositamente destinato alla rilevazione della temperatura basale per una misurazione più precisa
  • Utilizzare sempre lo stesso termometro
  • Si può rilevare per via vaginale, rettale, orale. Viene consigliata la via rettale. Qualunque sia la scelta, per quel ciclo non va cambiata
  • Anche un semplice raffreddore può alterare il valore della temperatura basale, rendendolo diverso da quello che sarebbe stato in una condizione di salute ottimale
  •  I rapporti sessuali che portano al concepimento sono quelli che vengono affrontati nei cinque giorni che precedono l’ovulazione e nelle 24 ore dell’ovulazione.

Se l’ovulazione non avviene

La temperatura basale rimane costante, cioè senza alcuna fluttuazione, per tutto l’arco del ciclo mestruale se l’ovulazione non si verifica.

Una simile eventualità è frequente quando la donna non è in una condizione fisica ottimale. Per esempio, spesso non c’è ovulazione in caso di forte sovrappeso o, al contrario, di eccessiva magrezza.

Va tenuto presente che è solo la temperatura a rimanere invariata se manca l’ovulazione, mentre il flusso mestruale può manifestarsi comunque, anche in assenza di ovulazione, salvo casi gravissimi, per esempio, dovuti a un disturbo del comportamento alimentare importante (anoressia o bulimia).

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Il limite del metodo

La temperatura basale segnala l’ovulazione quando è già avvenuta, quindi quando può essere troppo tardi per avere rapporti (dal momento in cui l’ovocita entra nelle tube ci sono circa 24 ore di tempo per concepire).

È vero però che dopo averla rilevata per almeno tre-quattro mesi di seguito si può avere un’idea abbastanza precisa del giorno dell’ovulazione (anche se le variabili che lo influenzano non sono poche).

La principale utilità della misurazione sta nel fatto che le oscillazioni della temperatura basale nell’arco del ciclo mensile confermano che l’attività delle ovaie si sta svolgendo in modo corretto.

Periodo fertile: è qui che si fa un bambino

Il concepimento si verifica grazie all’incontro di uno spermatozoo maschile con l’ovocita femminile. L’ovocita matura all’interno delle ovaie nei 10-16 giorni successivi all’inizio del flusso mestruale. Il suo sviluppo avviene all’interno di un involucro, detto follicolo di Graaf, il quale verso la metà del ciclo scoppia letteralmente e lo libera, determinando l’ovulazione.

Una volta liberato, l’ovocita  fa il suo ingresso nelle tube di Falloppio (che collegano le ovaie all’utero) e le percorre in tutta la loro lunghezza per raggiungere l’utero, dove va ad annidarsi se, durante il tragitto nelle tube, viene raggiunto e fecondato da uno spermatozoo.

Il periodo  di massima fertilità femminile si protrae per circa 24  ore che sono più o meno il tempo che impiega l’ovocita a percorrere le tube in tutta la loro lunghezza.

Ma attenzione: il periodo fertile dura molto di più, in quanto inizia circa cinque giorni prima dell’ovulazione con la produzione del muco fertile.

Il muco fertile è una secrezione chiara, inodore, filante che ha lo scopo di mantenere vitali eventuali spermatozoi giunti fino alle tube qualche giorno prima dell’ovulazione.

In linea di massima, i rapporti sessuali che possono portare al concepimento sono quelli affrontati nei 5 giorni che precedono l’ovulazione e nelle 24 ore in cui l’ovulazione si verifica e l’ovocita inizia il suo viaggio verso l’utero.  Va da sé che, dunque, non è detto che il giorno del concepimento coincida con il giorno in cui si è svolto il rapporto sessuale.

Il concepimento potrebbe infatti avvenire fino a cinque-sei giorni dopo il rapporto sessuale visto che gli spermatozoi, grazie al muco fertile che li nutre e mantiene la loro capacità fecondante, possono rimanere vitali all’interno dell’apparato genitale femminile per vari giorni.

Curioso ma vero

Milioni di spermatozoi vengono emessi a ogni eiaculazione eppure si sa bene che per concepire ne basta uno solo.

Ma la natura non lascia niente al caso e non spreca risorse per nulla: oggi si sa che, una volta avvenuto il concepimento, la sopravvivenza della cellula fecondata (formata da uno spermatozoo e da un ovocita) dipende anche da tutti gli altri spermatozoi che, pur non avendo giocato alcun ruolo per la fecondazione, le assicurano un provvidenziale nutrimento durante il suo tragitto lungo le tube verso l’utero.

LH: un altro indicatore di ovulazione

Il periodo fertile, che precede e comprende il giorno dell’ovulazione, è segnalato non solo dalla presenza del muco fertile, simile alla chiara d’uovo, che sostiene gli spermatozoi nel loro cammino dal collo dell’utero alle tube di Falloppio, ma anche dall’aumento dell’ormone luteinizzante, comunemente detto LH.

Questo ormone viene prodotto in grandi quantità dall’ipofisi (ghiandola posta al di sotto della zona del cervello detta ipotalamo) e ha il compito di indurre il follicolo di Graaf a dischiudersi per liberare l’ovocita.

La sua concentrazione è massima in prossimità dell’ovulazione (24-36 ore prima), come è possibile rilevare grazie a un test da effettuare sulle urine, detto appunto “test dell’ovulazione”, disponibile nelle farmacie.

Il test è fai-da-te e si esegue immergendo uno speciale tampone nell’urina raccolta in un contenitore pulito.

Può essere effettuato a partire dal decimo giorno dall’inizio delle mestruazioni fino alla presunta data dell’ovulazione.

Non è comunque infallibile nel senso che segnala solo un aumento dell’LH che non necessariamente e non sempre assicura che l’ovulazione avverrà.

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Laura de Laurentiis A cura di Laura de Laurentiis, con la consulenza di Gaetano Perrini - Dottore specialista in Ginecologia
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