Infertilità maschile? In arrivo un nuovo test

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 27/01/2014 Aggiornato il 27/01/2014

Sarebbe in grado di svelare le probabilità di concepimento con la fecondazione assistita in presenza di infertilità maschile

Infertilità maschile? In arrivo un nuovo test

Oggi l’infertilità maschile non rappresenta necessariamente un ostacolo al concepimento. In molti casi, ricorrendo alle tecniche di fecondazione assistita, è comunque possibile avere un bambino. Sapere in anticipo se si hanno buone chance di successo, però, non è possibile. In futuro potrebbe essere tutto più facile. Nel giro di uno-due anni, infatti, potrebbe essere disponibile un nuovo test non invasivo che permetterà di stabilire se un uomo sterile possa avere figli.

Un problema molto diffuso

Nel 50% dei casi, le difficoltà di concepimento di una coppia dipendono dall’infertilità maschile. L’uomo è definito infertile quando presenta anomalie nella forma, vitalità e motilità degli spermatozoi, oltre che nella viscosità dello sperma. Anche un basso numero di cellule riproduttive può essere causa di sterilità. In alcuni uomini il numero di spermatozoi nell’eiaculato risulta addirittura pari a zero.

Ora bisogna ricorrere alla biopsia testicolare

Un uomo che non presenta spermatozoi nel seme ha comunque alcune possibilità di avere dei figli propri. Deve, però, ricorrere alla biopsia testicolare e poi alla procreazione assistita. In pratica, si entra nei testicoli per prelevare gli spermatozoi eventualmente presenti, che poi vengono impiegati per la fecondazione in provetta. Se la biopsia rivela che non ci sono spermatozoi, ovviamente, non si può procedere oltre. In questo caso, l’uomo si sarà sottoposto all’intervento inutilmente: questo tipo di infertilità maschile non può essere “aggirata” in alcun modo.

Il nuovo esame

In futuro potrebbe essere possibile scoprire in anticipo se ci sono cellule riproduttive nei testicoli. In che modo? Grazie a un test non invasivo creato da un gruppo di ricercatori canadesi, del Lunenfeld-Tanenbaum Research Institute del Mount Sinai Hospital di Toronto. Gli studiosi hanno scoperto che semplicemente analizzando il liquido seminale si può scoprire se l’uomo potrà avere un figlio. Solo quando nell’eiaculato sono presenti due biomarcatori, le proteine “ECM1” e “TEX101”, è probabile che i testicoli contengano spermatozoi. Se nell’eiaculato non c’è traccia di queste proteine non ha alcun senso procedere con la biopsia.  Al momento il test è in fase di sperimentazione. Si ipotizza, però, che potrebbe essere disponibile a breve.

 

In breve

COME SI SCOPRE

In genere, per diagnosticare l’infertilità maschile, per prima cosa, si esegue uno spermiogramma, ossia l’analisi di un campione di liquido seminale in laboratorio. 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Bimba di 22 mesi che ha iniziato a voler dormire nel lettone

10/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Può capitare che un bambino dopo aver accettato di buon grado di dormire nel proprio lettino a un certo punto cambi idea e voglia a tutti i costi fare la nanna nel lettone: in questo caso occorre armarsi di pazienza e adottare il criterio della gradualità.   »

VCP diminuito in 36ma settimana: c’è da preoccuparsi?

10/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In linea generale è normale che la misura dei ventricoli cerebrali del feto diminuisca con il progredire della gravidanza: si tratta proprio di una condizione fisiologica che non desta preoccupazione.   »

Cardirene a inizio gravidanza: serve davvero?

06/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il netto beneficio dell'assunzione di acido acetilsalicilico a sostegno della gravidanza non è del tutto conosciuto, tuttavia il trattamento può essere di aiuto nel ridurre la maggior frequenza di complicanze gestazionali in determinati casi.  »

Bimba di sei mesi che non vuole la pappa: che fare?

04/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

All'inizio dello svezzamento non è raro che il bambino si dimostri diffidente o, addirittura, ostile nei confronti dei cibi nuovi. Per aiutarlo ad apprezzarli occorrono pazienza e qualche piccola strategia.   »

Fai la tua domanda agli specialisti