Infertilità maschile: un problema sempre più diffuso

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 23/01/2012 Aggiornato il 23/01/2012

L’infertilità maschile è un fenomeno comune ma insidioso, perché spesso non dà sintomi evidenti

Infertilità maschile: un problema sempre più diffuso

Se il bebè non arriva, la causa non è solo femminile. L’infertilità maschile interessa circa il 40% delle coppie, l’infertilità femminile il 40% e un insieme di cause dell’uomo e della donna per il restante 20%. L’infertilità maschile è però la più insidiosa, in quanto priva di sintomi. L’uomo, in genere scopre la propria incapacità a procreare soltanto quando viene accertata l’infertilità della coppia. Ecco le principali cause.

Il varicocele

È determinato da una dilatazione delle vene del testicolo, che interferisce con la produzione degli spermatozoi perché innalza la temperatura del testicolo. Il varicocele può essere evidenziato attraverso lo spermiogramma, un esame che valuta la capacità riproduttiva dell’uomo, in base a una serie di dati quantitativi e qualitativi (come il numero degli spermatozoi, la loro motilità e forma) e un’ecografia del testicolo (eco-color-doppler), da eseguire solo se lo spermiogramma ha rilevato un’alterazione.

Il criptorchidismo

Consiste nella mancata discesa di uno o entrambi i testicoli nello scroto alla nascita e, di solito, il problema viene individuato già in questa fase e risolto nei primi anni di vita del bambino. Chi ha avuto il criptorchidismo spesso presenta alterazioni della fertilità. Sarebbe utile, pertanto, che chi ha sofferto di questo disturbo si sottoponga dopo la pubertà a indagini, indipendentemente dalla ricerca di un figlio. La fertilità si può verificare con lo spermiogramma.

Un’infezione

Le infezioni del tratto riproduttivo maschile sono di solito prive di sintomi e per questo sono insidiose, in quanto l’uomo può accorgersi del problema solo quando si eseguono indagini per ricercare le cause dell’infertilità. Vanno ricercate con un esame specifico: la spermiocoltura, che consiste in un esame di laboratorio che permette di evidenziare in un campione di liquido seminale la presenza di un’infezione e individuare il tipo di antibiotico più adatto per debellare il germe responsabile. Talvolta, però, anche la cura con antibiotici non risolve il problema, perché l’infiammazione, se non debellata, può indurre la chiusura dei canali che permettono il transito degli spermatozoi provenienti dai testicoli, determinando una completa assenza di spermatozoi nel liquido seminale.

Un’insufficiente produzione di ormoni

In alcuni casi l’infertilità maschile è determinata da un’insufficiente produzione di gonadotropine, ormoni secreti dall’ipofisi (una ghiandola), che stimolano il funzionamento dei testicoli. Si evidenzia con i test ormonali, che sono in grado di valutare questo tipo di alterazioni. Lo specialista per risolvere il disturbo può prescrivere farmaci specifici che, stimolando il testicolo, ne ripristinano la funzione. 

In breve

Le cause dell'infertilità maschile

Il varicocele, il criptorchidismo, le infezioni del tratto riproduttivo, un’insufficiente produzione di ormoni. Sono tutte cause all’origine dell’infertilità maschile, un problema che riguarda il 40% circa delle coppie italiane.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti