Fecondazione assistita: no rischio tumori per bimbi e mamme

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 25/03/2019 Aggiornato il 25/03/2019

La fecondazione assistita non è legata a un maggior rischio di ammalarsi di tumori, né per sé né per il bimbo in arrivo

Fecondazione assistita: no rischio tumori per bimbi e mamme

Gli esperti rassicurano i genitori degli oltre otto milioni di bambini nati con tecniche di fecondazione assistita: indipendentemente dalla procedura adottata, questi bambini non vanno incontro a una maggiore probabilità di ammalarsi di tumore rispetto a quelli nati naturalmente. È il messaggio che arriva da uno studio olandese condotto su bambini, adolescenti e giovani adulti concepiti naturalmente, a seguito di un percorso di Pma o di un ciclo di stimolazione ovarica: la frequenza delle diagnosi oncologiche è risultata identica nei tre gruppi.

Primo studio del genere

Spiega Flora Van Leeuwen, a capo del dipartimento di epidemiologia dell’Istituto Olandese per la Ricerca sul Cancro, che ha coordinato la ricerca condotta: «Per la prima volta è stato effettuato un confronto tra persone nate da donne con un basso tasso di fertilità, che nella maggior parte dei casi ha richiesto il ricorso a una metodica di procreazione medicalmente assistita».

Lungo follow up

Nei 21 anni successivi alla nascita, una persona concepita attraverso una tecnica di fecondazione assistita non corre un rischio più alto (rispetto al resto della popolazione) di ammalarsi di tumori. Gli stessi ricercatori avvertono che occorrerà portare avanti la ricerca, per ottenere un risultato anche a più lungo termine.

Sicura anche per le madri

Il messaggio rassicurante conferma quello giunto pochi mesi fa dal British Medical Journal: la fecondazione assistita, con le sue diverse metodologie, ha escluso che le donne che vi si sottopongono convivano poi con una maggiore probabilità di ammalarsi di uno dei tre tumori: al seno, all’utero e all’ovaio. Un’ipotesi emersa negli anni in ragione della stimolazione ormonale che rappresenta la prima tappa di qualsiasi approccio di fecondazione assistita. Gli autori hanno preso in esame oltre 255mila donne sottopostesi a una procedura di fecondazione assistita in Gran Bretagna: non è stato osservato un rischio più alto di ammalarsi di tumori del corpo dell’utero o di al seno invasivo.

 
 
 

Da sapere!

Secondo un sondaggio del Centro Demetra di Firenze, la paura principale delle donne in merito alla fecondazione assistita sono le conseguenze sulla propria salute, ma i risultati degli studi sono rassicuranti.

 

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