Inseminazione artificiale: sì dai giudici alla diagnosi preimpianto con il Ssn

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 02/10/2013 Aggiornato il 02/10/2013

Il Tribunale di Roma ha dato il via libera a una coppia fertile di eseguire l’inseminazione artificiale con diagnosi preimpianto perché affetta da fibrosi cistica

Inseminazione artificiale: sì dai giudici alla diagnosi preimpianto con il Ssn

La legge 40 sull’inseminazione artificiale ammette la diagnosi preimpianto solo per le coppie sterili. La Corte europea di Strasburgo, a febbraio, aveva stabilito che ne dovevano avere diritto anche le coppie fertili. Il Tribunale di Roma, pochi giorni fa, ha applicato i principi della Corte europea e ha riconosciuto la possibilità di ricorrere alla diagnosi preimpianto a una coppia portatrice sana di fibrosi cistica che intende ricorrere all’inseminazione artificiale. E per di più in una struttura pubblica a spese del Servizio sanitario nazionale.

Sì se si è portatori di una malattia ereditaria

Il caso, che è destinato a fare storia nell’applicazione della legge 40, riguarda una coppia che ha già un figlio con fibrosi cistica. Per questo, nella prospettiva di un secondo figlio, i coniugi vogliono ricorrere all’inseminazione artificiale con diagnosi preimpianto che escluda la malattia. Il giudice, accogliendo il ricorso, ha stabilito così il loro diritto di “sottoporsi al procedimento di procreazione medicalmente assistita con trasferimento in utero, previo esame clinico e diagnostico degli embrioni creati tramite fecondazione in vitro, solo degli embrioni sani o portatori sani rispetto alla patologia di cui sono affetti”.

A spese del Servizio sanitario nazionale

La diagnosi preimpianto non solo va eseguita, secondo i giudici, ma anche effettuata all’interno di un centro pubblico o convenzionato. Il giudice ha infatti dato ordine “all’Asl Rm A, o direttamente o avvalendosi di altre strutture specializzate, a eseguire i suddetti trattamenti”. E questo è una grande novità, in quanto in passato non è mai stato riconosciuto il diritto a ricorrervi a spese dello stato.

In breve

SENTENZA STORICA

La legge 40, approvata nel febbraio del 2004, ha subito negli anni tutta una serie di modifiche da parte dei giudici. Quest’ultima sentenza, in particolare, è importante perché, come dice l’avvocato Filomena Gallo dell’Associazione Luca Coscioni, “supera la necessità di intervento della Corte Costituzionale e disapplica direttamente, per la prima volta, una norma nazionale come la legge 40”.

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