Gli spermatozoi sono in calo con gravi ripercussioni sulla fertilità maschile. A rivelare come questo fenomeno – già ben noto da decenni – non interessi, come si pensava fino a poco fa, solo gli uomini occidentali è un recente macro-studio pubblicato dalla rivista Human Reproduction Update, che ha coinvolto università e istituti di ricerca a livello internazionale, evidenziando una condizione condivisa su scala planetaria.
Allargando la visione dai paesi occidentali ai territori di Asia, Africa e Sud America, i risultati non hanno fatto altro che corroborare quanto già emerso da uno studio precedente concentrato su Europa, Nord America, e continente australiano: il numero di spermatozoi è in calo in tutto il mondo.
In 19 anni di approfondimenti, dal 2000 al 2018, prendendo in esame 82 studi, i ricercatori non hanno, infatti, potuto far altro che constatare come la riduzione del numero degli spermatozoi e la loro concentrazione nel liquido seminale siano ormai un’evidenza che interessa praticamente ogni uomo.
Una condizione che, qualora non dovessero cambiare abitudini di vita, ambiente e sostanze chimiche () cui si è esposti tutti i giorni, il medico ed epidemiologo israeliano della Hebrew University, Levine Hagai, tra le prime firme dello studio, non nasconde la grandissima preoccupazione, arrivando a tratteggiare scenari apocalittici, con il possibile arrivo a uomini incapaci di procreare.
Per tutti questi motivi, gli uomini dovrebbero rivolgersi con regolarità a un andrologo, così da cambiare abitudini di vista e migliorare la propria condizione. Anche perché, come spiega Levine Hagai, il calo degli spermatozoi porta con sé maggiori possibilità di sviluppare disfunzioni ormonali e di andare in contro a patologie come criptorchidismo, ipospadia e tumore al testicolo.
La situazione non risparmia, ovviamente, nemmeno l’Italia, che convive con difficoltà oggettive e sociali di pianificazione per la costruzione di una famiglia, ma non resta esclusa dal problema del calo degli spermatozoi, derivato da crescenti e condivise cattive abitudini, come il fumo, la sedentarietà e una cattiva alimentazione, e spinto da sovrappeso, malattie sessualmente trasmissibili e inquinamento.
Sul tema, la Società italiana di Andrologia si appresta ad avviare, partendo dalle scuole, una nuova campagna di sensibilizzazione, per spingere i ragazzi ad agire fin da giovani, affidando alla banca del seme un campione del loro liquido seminale al raggiungimento della maggiore età, così da recuperarli in caso di problemi futuri di fertilità. Anche questo caso, la prevenzione resta tra le armi più importanti a disposizione.
Fonti / Bibliografia
- Temporal trends in sperm count: a systematic review and meta-regression analysis of samples collected globally in the 20th and 21st centuries | Human Reproduction Update | Oxford AcademicAbstractBACKGROUND. Numerous studies have reported declines in semen quality and other markers of male reproductive health. Our previous meta-analysis repo
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- MAR TESTTest di screening per gli anticorpi anti spermatozoi simile all’immunobead test. Fonte: Istituto Superiore di Sanità