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La sindrome dell’ovaio policistico è un problema che affligge un gran numero di donne e che porta grande sconforto poiché correlato all’infertilità femminile. La scienza ha però compiuto molteplici progressi in termini farmacologici, l’ultima scoperta è l’efficacia del farmaco letrozolo nel combattere la sindrome dell’ovaio policistico e i suoi effetti negativi sull’ovulazione.
Che cosa comporta
Uno studio del Penn State College of Medicine, pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha preso in considerazione la discreta incidenza di sindrome dell’ovaio policistico (Pcos), patologia che affligge fino al 10% di donne in età fertile. La Pcos porta alla produzione di alti livelli di androgeni (ormoni maschili), a un ciclo mestruale irregolare e alla formazione di numerose e piccole cisti sulle ovaie che, inevitabilmente, condizionano la fertilità.
Farmaci a confronto
Finora, per curare la sindrome dell’ovaio policistico, è sempre stato utilizzato un farmaco chiamato clomifene citrato, stimolante dell’ovulazione. Ma tale medicinale ha una percentuale di successo (figli nati vivi) piuttosto esigua, che si attesta attorno al 22%. Inoltre, il trattamento con clomifene citrato (necessari ben 6 cicli) porta spesso a gravidanze multiple e ha numerosi effetti collaterali che vanno a intaccare il benessere della donna, come vampate di calore e potenti sbalzi di umore. Il letrozolo, invece, agisce direttamente sugli ormoni e presenta più possibilità di successo a fronte di un minor numero di effetti collaterali
Testato su 750 donne
La ricerca per testare l’efficacia del letrozolo è stata condotta su un campione di 750 donne di età compresa tra i 18 e i 40 anni, affette da sindrome dell’ovaio policistico e da infertilità, desiderose di concepire un figlio. Suddivise in due gruppi, la prima tranche di donne è stata trattata con clomifene mentre il secondo gruppo ha assunto il letrozolo. La percentuale di successo riferita al letrozolo è stata del 27,5%, mentre i nati vivi dalle donne del primo gruppo sono stati il 19,1%. Inoltre, con il letrozolo si è riscontrato un più alto tasso di ovulazione insieme a un numero esiguo di effetti collaterali.