La fertilità femminile è a rischio per alcune lavoratrici?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 29/09/2015 Aggiornato il 29/09/2015

Concepimento difficile: nelle donne che lavorano molto e in quelle che svolgono professioni che richiedono lo spostamento di oggetti la fertilità sarebbe a rischio. Ecco perché

La fertilità femminile è a rischio per alcune lavoratrici?

Che svolgere lavori troppo pesanti o che richiedono un impegno settimanale elevato sia un fattore di rischio per lo sviluppo di stress, mal di schiena e stanchezza è ormai risaputo. Ma che il tipo di professione svolta possa incidere sulla fertilità femminile è una novità per molti. La scoperta arriva da un recente studio condotto da un team di ricercatori statunitensi, della Chan School of Public Health di Boston e della Harvard Medical School, pubblicato sulla rivista Occupational and Enviromental Medicine.

Uno studio su oltre 1.700 infermiere

Lo studio ha coinvolto oltre 1.700 infermiere alla ricerca di un figlio. Tutte sono state invitate a compilare dei questionari relativi al proprio stile di vita e alla propria professione. In particolare, gli autori hanno chiesto loro quante ore lavorassero mediamente ogni settimana e se avessero l’abitudine o meno di sollevare pazienti e/o spostare oggetti. Gli autori le hanno seguite per circa due anni, per verificare quante di loro riuscissero a rimanere incinta e in che tempistiche. Lo scopo era capire se il tipo di professione svolta potesse in qualche modo influire sulla fertilità.

Poche donne sono rimaste incinta

Dall’analisi dei dati raccolti, si è visto che a distanza di un anno dall’inizio dello studio solo il 16% delle donne era riuscito a rimanere incinta, e a distanza di due anni il 5% di loro. Gli autori hanno quindi cercato di capire per quali ragioni la fertilità di queste donne fosse ridotta rispetto alla media. Valutando le risposte ai questionari hanno scoperto che una buona parte di loro presentava fattori di rischio riconosciuti, come età elevata, problemi di peso, abitudine al fumo. Più precisamente è emerso che il 50% delle infermiere aveva almeno 33 anni, il 44% era in sovrappeso o obesa e il 22% fumava o era un’ex fumatrice.

Gli ostacoli al concepimento

La presenza di alcuni dei “nemici” più pericolosi per la cicogna, però, non era sufficiente per spiegare le difficoltà di concepimento in questa casistica. Gli esperti hanno dunque condotto analisi più approfondite, rendendosi conto che le donne che lavoravano più di 40 ore alla settimana impiegavano circa il 20% di tempo in più a concepire un bambino rispetto a quelle che lavoravano dalle 21 alle 40 ore settimanali. Inoltre, hanno visto che trasportare regolarmente oggetti pesanti (superiori agli 11kg) più volte al giorno si associava a un ritardo del 50% nel coronamento del proprio sogno. Purtroppo non si trattava di un’eventualità rara: il 40% delle intervistate ha dichiarato di sollevare carichi pesanti fino a cinque volte al giorno. 

Meglio non strafare

Gli studiosi hanno concluso che anche la professione svolta può essere inserita fra i fattori che possono influire sul rischio di fertilità. È vero che bisogna tener presente che chi lavora meno probabilmente dedica meno tempo ed energie alla ricerca di un figlio e che chi non riesce a concepire può scaricare la frustrazione trascorrendo un tempo maggiore lavorando, tuttavia, prestare attenzione alle ore lavorative e al tipo di attività svolta rimane un accorgimento utile.

 

 
 
 

In breve

 

ATTENZIONE ALLO STRESS

Per favorire la fertilità, non è importante solo che la donna non esageri con il lavoro. È utile anche che si conceda del tempo libero per riposarsi e rilassarsi. Infatti, lo stress ostacola il concepimento.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Le domande della settimana

Litigi ingestibili tra fratelli: che fare?

23/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Serena Mongelli

Sono gli adulti a dover trovare il modo di mediare i conflitti tra fratelli, anche pretendendo con affettuosa fermezza il rispetto di alcune regole base, prima tra tutte il divieto di offendersi con parolacce e insulti vari.   »

Influenza con variante K: può causare (anche) la cistite?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

I sintomi causati dal virus influenzale che sta circolando massicciamente non includono la cistite che, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta a un batterio.   »

Pensieri ossessivi tenuti a bada con gli psicofarmaci: si può cercare una gravidanza?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Esistono psicofarmaci in grado di assicurare il benessere psicologico, senza avere come controindicazione la gravidanza. La strategia terapeutica più adatta va però pensata PRIMA del concepimento.   »

Come faccio a togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti