Fra l’8 e il 13% delle donne in età riproduttiva soffre della sindrome dell’ovaio policistico. Nonostante sia una problematica sempre più diffusa, ancora oggi esiste parecchia disinformazione in proposito. Per questo IVI, clinica mondiale specializzata nella riproduzione assistita, ha deciso di promuovere una campagna di sensibilizzazione sul tema e di creare una guida per raccontare la problematica, chiarire i dubbi e sfatare alcuni falsi miti. Vediamo in che cosa consiste questa condizione e come affrontarla.
La sindrome dell’ovaio policistico è una condizione caratterizzata da un aumento di volume delle ovaie associato alla presenza di cisti ovariche e ad alcune alterazioni endocrinologiche e metaboliche. Le donne che soffrono di questa sindrome non hanno l’ovulazione perché i follicoli e gli ovociti non raggiungono quasi mai la completa maturazione e, di conseguenza, finiscono con il rimanere nella zona. Le cause non sono note. Quel che è certo è che un ruolo importante è giocato dalla predisposizione su base genetica-ereditaria e che sovrappeso e obesità possono essere delle concause. “È una malattia metabolica che colpisce anche le ovaie attraverso la mancanza di ovulazione e, di conseguenza, può causare infertilità. Ma la sua origine è un’alterazione globale del metabolismo, con un ruolo molto importante nell’eccessiva produzione di insulina” chiarisce la dottoressa Daniela Galliano, specialista in Ostetricia, Ginecologia e Medicina della Riproduzione, responsabile del centro PMA IVI di Roma.
La sindrome dell’ovaio policistico cause alcuni sintomi caratteristici. Innanzitutto, l’eccesso di peluria, l’acne e la calvizie di tipo maschile. Inoltre, può provocare alterazioni del ciclo mestruale: le mestruazioni possono essere assenti (amenorrea) o poco frequenti (oligomenorrea), irregolari, scarse o abbondanti.
“Il modo migliore per aiutare a combattere la SOP è uno stile di vita sano con l’aggiunta di una dieta sana, esercizio fisico e strategie comportamentali” spiega l’esperta. A seconda dei casi possono comunque rendersi necessari dei trattamenti, per esempio la perdita di peso in caso di sovrappeso e il ricorso a farmaci in grado di aumentare la sensibilità all’insulina o capaci di regolare l’assetto ormonale. La chiave di successo è la diagnosi precoce. Anche per questo, IVI ha messo a punto la guida e lanciato una campagna di normalizzazione attraverso l’hashtag #SOPnoSTOP.
In sintesi
Le donne con questo problema non ovulano con facilità, per cui hanno più difficoltà a rimanere incinta, ma possono riuscirci.
È fondamentale seguire un regime alimentare equilibrato, povero di grassi e ricco di frutta e verdura, che aiuti anche a tenere sotto controllo il peso, visto che sovrappeso e obesità sono fattori di rischio per la sindrome dell’ovaio policistico.
Fonti / Bibliografia
- Cisti ovariche: cosa sono, segnali, accertamenti e cure - ISSaluteLe cisti ovariche sono delle cavità o sacche che si formano nell’ovaio. Possono avere dimensioni variabili (dell’ordine di centimetri), hanno un a contenuto liquido e possono interessare una o entrambe le ovaie. Sono molto frequenti, quasi sempre benigne
- Guida dell'ovaio policistico – IVI ItaliaNella nostra guida troverete tutto quello che c'è da sapere sulla sindrome dell'ovaio policistico, una delle principali cause di infertilità nelle donne. Con questa guida abbiamo un obiettivo chiaro: aiutare sempre più pazienti a creare la famiglia che desiderano, senza alcun impedimento.