Aborto spontaneo ricorrente: quali sono le cause e cosa si può fare per evitarlo?

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 29/11/2022 Aggiornato il 29/11/2022

L’aborto spontaneo ricorrente è un evento molto doloroso. Spesso è legato a cause materne o fetali. Nel caso si presenti è bene rivolgersi a un centro specializzato

spesso non si capiscono le cause dell'aborto spontaneo ricorrente

Non sempre una gravidanza procede senza problemi fino al compimento del nono mese. In alcuni casi, si verifica un aborto spontaneo, ossia un’interruzione della gestazione per cause naturali. Secondo gli esperti, circa il 30% delle gravidanze vanno incontro a un aborto. Quasi sempre poi, la donna riesce a restare nuovamente incinta e a concludere la gravidanza senza problemi, con la nascita del bimbo. Più raro, ma sicuramente più doloroso, è l’aborto spontaneo ricorrente. Questo evento compare quando una donna incorre in più di un’interruzione naturale di gravidanza, con decesso del feto.

Che cos’è l’aborto spontaneo ricorrente?

L’aborto spontaneo si verifica quando il feto muore per cause naturali, entro le 25 settimane + 6 giorni dal concepimento e l’organismo della donna lo espelle insieme con gli annessi. Questo evento può essere suddiviso in:

  • aborto occasionale, se si verifica una sola volta
  • aborto ripetuto, se compaiono due interruzioni spontanee ripetute
  • aborto spontaneo ricorrente se si verificano tre o più episodi consecutivi.
     
Perché si verifica l’aborto spontaneo ricorrente?

Esistono diversi fattori di rischio e numerose cause che portano alla comparsa di aborto spontaneo ricorrente. Questi possono essere legati ad abitudini scorrette, oppure a particolari condizioni della gravidanza stessa. Vediamo nel dettaglio che cosa può succedere.

I fattori ambientali e lo stile di vita

L’abitudine al fumo ha un effetto nocivo sull’andamento della gravidanza. Le sostanze tossiche danneggiano lo sviluppo corretto del feto riducendo l’apporto di sangue, ossigeno e sostanze nutritive. La nicotina riduce la produzione di progesterone e di prostaglandine, ormoni essenziali per la crescita dell’embrione.
L’assunzione di sostanze come la cocaina e l’alcol può  svolgere un’azione nociva e favorire l’aborto naturale.
Attenzione anche all’obesità() e all’assunzione non necessaria di alcuni farmaci come antinfiammatori non steroidei (i cosiddetti Fans). Possono creare condizioni non favorevoli al corretto sviluppo dell’embrione.
 
Le cause materne e fetali

Anomali dell’apparato genitale materno: possono provocare aborto spontaneo ricorrente anomalie dell’utero o della cervice uterina come polipi o fibromi di dimensione voluminosa, aderenze a seguito di infezioni sessuali non curate o interventi chirurgici eseguiti in modo non corretto, scarsa “tenuta” della cervice uterina.
Presenza di utero setto, ossia  di una divisione dell’utero stesso in due sezioni a causa della presenza di un setto di tessuto fibromuscolare.
Malattie croniche o autoimmuni: disturbi come ipotiroidismo o diabete, disfunzioni ormonali, come scarsa produzione di progesterone oppure iperprolattinemia. Anche la sindrome dell’ovaio policistico può causare aborti ricorrenti
Problemi della coagulazione del sangue comportano una predisposizione alla trombosi venosa profonda. Tutto questo interferisce sulla struttura e la funzionalità della placenta che deve nutrire il feto.
Un’eccessiva risposta immunitaria, chiamata dagli esperti alloimmunità, interferisce sullo sviluppo del feto. Compare quando il sistema di difesa del corpo materno sferra un attacco abnorme con produzione di citochine e cellule immunitarie, contro il materiale genetico del padre presente nell’embrione.  
 

È possibile scoprire in anticipo se si rischia aborto spontaneo ricorrente?

Durante le prime settimane di gravidanza, la visita ginecologica, la prima ecografia e gli esami del sangue possono mettere in evidenza la presenza di condizioni (come malformazioni uterine o malattie autoimmuni) incompatibili con lo sviluppo del feto. Se, invece, l’aborto si verifica più di due volte, può essere necessario effettuare controlli più approfonditi, anche di tipo genetico. Per esempio, si effettua l’indagine del cariotipo(ist), ossia la valutazione genetica dei genitori e degli embrioni, per ricercare anomalie cromosomiche. Inoltre si accerta o esclude la presenza di alterazioni della tiroide con il dosaggio dell’ormone tireostimolante, mentre l’analisi del sangue per il dosaggio dell’emoglobina glicata  è utile per individuare forme di diabete. Per studiare la presenza di alterazioni anatomiche dell’utero, nel caso in cui l’ecografia non permetta di giungere a conclusioni, il ginecologo esegue test come l’isterosalpingografia.

 

 

 
 
 

In sintesi

L’età della madre può essere correlata con il rischio di aborto?

Sì, perché con il passare degli anni l’organismo femminile incorre in un naturale invecchiamento che lo rende meno adatto a portare avanti una gestazione. Inoltre aumenta il rischio di anomalie cromosomiche fetali, spesso incompatibili con la vita.

Uno stile di vita corretto può limitare il rischio di aborto?

È importante limitare o meglio interrompere l’assunzione di alcolici, smettere di fumare e non prendere stupefacenti o farmaci se non sono necessari. Una alimentazione equilibrata, un po’ di attività fisica e regolari controlli ginecologici sono ulteriori presidi al buon andamento della gravidanza. Lo sostiene anche uno studio pubblicato sull’International Journal of Obstetrics and Gynecology.

 

 

Fonti / Bibliografia

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