Quando è troppo tardi per avere un figlio?

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili Pubblicato il 16/09/2022 Aggiornato il 16/09/2022

In un contesto in cui si diventa genitori sempre più tardi, due studi sottolineano come l’età di un uomo non influisca negativamente sulla gravidanza in sé e sulla salute del neonato. Ecco i tempi ideali per avere un figlio

quale età per avere un figlio

Papà a 40 anni: sì o no? In base a due studi condotti da IVI, clinica internazionale specializzata nella riproduzione assistita, è emerso come la soglia dei 40 anni, indicata da diversi studi come limite per considerare “avanzata” l’età di un uomo che vuole avere un figlio, possa essere spostata un po’ più in avanti visto che, come sottolineato dallo specialista in Medicina della riproduzione di IVI Roma, Mauro Cozzolino, l’età del papà non influisce sugli esiti ostetrici e perinatali della riproduzione assistita.

Prendendo in considerazione una macro-coorte di quasi 31mila uomini, tra donatori di sperma e pazienti avviati alla prassi per la fecondazione assistita tra i 21 e i 54 anni, e di oltre 34mila neonati, le due indagini si sono concentrate sul liquido seminale dell’uomo in età avanzata per valutarne eventuali effetti su gravidanza, parto e salute del neonato.

L’età del papà influisce sulla gravidanza?

In particolare, i ricercatori hanno indagato alcuni indicatori di gravidanza e salute perinatale, tra cui quelli riferibili al peso del neonato, al tipo di parto, alla circonferenza della testa, fino al diabete gestazionale, l’ipertensione e la necessità di ricorrere alla terapia intensiva nel post-parto.

Quanto dura la fertilità maschile?

I dati raccolti hanno evidenziato come non vi sia un riscontro diretto di un calo della qualità del liquido seminale e della fertilità del futuro papà, portando i ricercatori di IVI a concludere come l’età avanzata dell’uomo non abbia grandi ripercussioni sugli esiti ostetrici e perinatali nei trattamenti di riproduzione assistita.

 

Come capire la fertilità di un uomo?

 

Come spiega la direttrice della Clinica Pma di Roma, specialista in Ginecologia, Ostetricia e Medicina della riproduzione, Daniela Galliano, la poca incidenza dell’età sulla fertilità maschile è da ricercare nel processo di maturazione delle cellule germinali maschili, la spermatogenesi, che dalla pubertà in avanti non cessa praticamente mai, generando nuove cellule in ogni momento. Ciò porta spermatozoi sempre nuovi che, rispetto alla donna, permettono all’uomo di tenere alti livelli di fertilità anche una volta raggiunti i 40 anni.

Papà più vecchio: più parti cesarei e maschietti?

L’argomento, sottolinea Cozzolino, necessita di ulteriori accertamenti visto che, in ogni caso, l’età avanzata di un uomo può comunque portare a eventuali problemi di salute associabili all’invecchiamento e a una qualità minore dello sperma, con un maggiore rischio (seppur molto raro) di problemi per il neonato. La variabile “età dell’uomo”, negli studi IVI, ha fatto riscontrare una maggiore incidenza di parto cesareo e una più alta probabilità di dare alla luce un maschietto.

 

 

 
 
 

In sintesi

Qual è l’età giusta per fare un figlio?

Secondo i più recenti studi, l’età più indicata per avere un figlio è tra i 20 e i 34 anni per le donne e, appunto, sotto i 40 anni per gli uomini.

Come sono gli spermatozoi a 50 anni?

Una volta raggiunti i 50 anni, gli spermatozoi di un uomo “invecchiano” con lui e con il resto del corpo. A testicoli portati tendenzialmente a diventare più piccoli conseguono una motilità e una morfologia degli spermatozoi ridotte.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti