Crollo nascite: in 9 anni 100 mila nati in meno

Elisa Carcano A cura di Elisa Carcano Pubblicato il 07/01/2019 Aggiornato il 08/02/2019

Dati allarmanti quelli emersi dalla ricerca Ipsos commissionata dal governo: un trentenne su 4 pensa che non avrà figli per colpa del (non) lavoro. Intanto in Italia nascono sempre meno bambini

Crollo nascite: in 9 anni 100 mila nati in meno

Molti giovani pensano di lasciare il Paese, pochi credono che metteranno su famiglia. È quanto emerso dall’indagine Ipsos commissionata dal governo: in particolare un trentenne su 4 è convinto che non avrà figli. Colpa della mancanza di lavoro, o quanto meno di un lavoro sicuro, che possa dare sufficienti garanzie. E in Italia non si arresta la crisi nascite.

Dati allarmanti

Lo scorso anno sono nati 100 mila bambini in meno rispetto al 2008 e nessuna contromisura annunciata né messa in atto sembra per ora essere riuscita a invertire la rotta. Anzi. Ora le nascite in Italia calano anche fra le donne immigrate, con una media di meno di 2 figli a coppia negli ultimi 10 anni. È quanto emerge da una ricerca curata dall’Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia) e dal Movimento internazionale ‘Uniti per Unire’ in collaborazione con Claudio Manna, ginecologo ed esperto di infertilità nonché docente a Tor Vergata in tecniche di fecondazione assistita. Tante le cause all’origine del fenomeno: economiche e non solo.

Pochi soldi = meno bambini

In Italia, lo scorso anno sono nati 100mila bambini in meno rispetto a otto anni fa. Più di preciso, si è passati dai circa 576 mila nati del 2008 ai circa 474mila nati del 2016. In più, il tasso di fecondità generale, calcolato sulle donne in età procreativa dal 2011 al 2015 è sceso parallelamente alla diminuzione del lavoro, che dal 2001 al 2015 è passato dal 7 per cento al 13 per cento. Dal confronto di questi due dati, è stata formulata l’ipotesi che gran parte della responsabilità del crollo nascite sia da attribuirsi alla crisi economica, che è l’espressione più diretta della precarietà del lavoro.

Il peso dell’età materna

Anche l’età media in cui le donne decidono di avere il primo figlio, che corrisponde circa ai 35 anni, può essere controproducente ai fini della procreazione. “È un dato incontrovertibile, in quanto strettamente legato alle leggi della biologia, che il periodo di massima fertilità femminile è compreso tra i 18 e i 28 anni e che successivamente la fertilità della donna va incontro a un progressivo declino – afferma il dottor Alberto Villani, presidente della Sip, responsabile dell’Unità Operativa complessa di Pediatria generale e Malattie infettive dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma -. È possibile, quindi, che abbia un suo peso nella diminuzione delle nascite anche il procrastinare sempre più avanti la decisione di avere un figlio.

Mamma è bello… ma poche ci credono

Ma questo non spiega ancora in modo sufficiente il fenomeno del crollo nascite. “Quello che ormai manca in Italia è l’attenzione alla maternità – spiega il dottor Villani -. Si fa molto per la procreazione medicalmente assistita ma quello di cui avremmo ancora più necessità è la procreazione “culturalmente e socialmente assistita”. Bisognerebbe cioè prenderci cura delle donne che diventano madri, aiutandole in tutti i modi possibili, affinché non siano penalizzate dalla presenza di un figlio, ma possano ritornare a essere pienamente e giustamente orgogliose del loro ruolo di madri, che è il più straordinario del mondo”. Purtroppo, secondo il presidente Sip, le donne italiane non riescono più a credere “a priori” nella bellezza della maternità perché troppi sono i problemi cui si trova esposta chi diventa mamma, a partire dalle non rare discriminazioni sul lavoro.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

La questione “pochi soldi” da sola non basta a spiegare il crollo nascite. A riprova, in Irlanda dove la povertà è superiore alla nostra, i bambini continuano a nascere in numero rilevante.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Sanguinamento dopo la “conizzazione”

15/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

Le perdite di sangue che si manifestano dopo un intervento di conizzazione effettuato sul collo dell'utero sono un'eventualità normale. La loro scomparsa avviene gradualmente, a mano a mano che si completa il processo di cicatrizzazione.   »

Vomito notturno in seguito a una gastroenterite in un bimbo di tre anni

11/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Può capitare che una gastroenterite dia luogo a strascichi che possono esprimersi proprio con episodi di vomito isolati. Non è necessario preoccuparsene subito, tuttavia se il problema persiste diventa necessario consultare il pediatra curante.   »

Psicofarmaci in gravidanza: lo psichiatra dice no (ma sbaglia)

05/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Fortuna vuole che esistano psicofarmaci compatibili sia con la gravidanza sia con l'allattamento quindi non ha veramente alcun senso suggerire alla futura mamma che soffre di ansia, attacchi di panico, depressione di non curarsi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti