La dieta vegetariana influisce sulla fertilità?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 09/12/2014 Aggiornato il 09/12/2014

È quanto ipotizzano ricercatori americani. Il consiglio degli esperti: equilibrio nella dieta, per evitare carenze

La dieta vegetariana influisce sulla fertilità?

La dieta vegetariana può compromettere la fertilità. Una ricerca condotta dalla Loma Linda University Medical School (California, Stati Uniti) avverte: una dieta vegetariana e senza l’apporto della carne può ridurre in modo significativo il numero degli spermatozoi, mettendo a rischio la fertilità maschile.

Spermatozoi a picco

I ricercatori hanno monitorato per 4 anni una popolazione che vive nel Sud della California e aderisce a un movimento religioso che considera la carne impura e osserva una rigida dieta vegetariana. È risultato che la loro aspettativa di vita è di 10 anni più lunga rispetta alla media americana, ma nei maschi la quantità di spermatozoi è di molto inferiore ai parametri medi. Anche la mobilità è più bassa: solo il 33% degli spermatozoi è risultato attivo, rispetto a quasi il 60% di chi seguiva una dieta onnivora. Ciò non significa che il vegetarianismo rende infertili: la dieta vegetariana può compromettere la fertilità nel senso che, influendo sulla qualità e la quantità dello sperma, può ridurre le probabilità di concepimento. Le carenze vitaminiche possono essere la causa di questa alterazione, sia quantitativa che qualitativa.

Il parere degli esperti

Secondo gli specialisti della Società italiana di urologia, sulla tavola del futuro papà non dovrebbero mai mancare fegato e pollo, che assicurano un corretto apporto di zinco, essenziale per la conta spermatica e la normale morfologia dello sperma, e pesce azzurro (aringhe, sardine, alici), in grado di migliorare del 20% la qualità degli spermatozoi e apportare acidi grassi Omega-3.

L’alimentazione corretta

Anche se la dieta vegetariana può compromettere la fertilità, è comunque da limitare l’apporto di carne rossa, per l’elevato apporto di acidi grassi saturi che riduce il numero e la qualità degli spermatozoi. E poi frutta e verdura a gogo: a colazione, una spremuta di arancia o pompelmo per fare il pieno di vitamina C, che migliora la qualità dello sperma. A pranzo, un’insalata di pomodori (ricchi di licopene, utile per prevenire alterazioni nella forma degli spermatozoi), basilico e rucola. Cavoli, broccoli, spinaci e legumi sono ottimi per l’elevato contenuto di acido folico, che favorisce la produzione di spermatozoi. Infine la frutta secca: noci, ricche di selenio utile per rendere gli spermatozoi più mobili e attivi, o mandorle tostate, che contengono manganese che protegge gli organi sessuali.

In breve

ATTENZIONE ANCHE AL PESO

Diversi studi evidenziano che un peso non adeguato alla propria altezza aumenta il rischio di sterilità. Negli uomini il sottopeso, il sovrappeso e l’obesità si associano a una ridotta qualità seminale.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti