Filippo Murina, medico chirurgo all’ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano.
Pubblicato il 17/07/2018Aggiornato il 20/09/2024
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Filippo Murina è medico chirurgo, specialista in ostetricia e ginecologia, in particolare delle patologie della vulva, all’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano. Fa parte delle principali società scientifiche italiane e internazionali di vulvologia ed è direttore scientifico dell’Associazione italiana vulvodinia onlus.
L’istmocele è una tasca che si forma nella parete uterina in corrispondenza della cicatrice prodotta dal taglio cesareo, La correzione chirurgica di questa formazione può essere ripetuta, ma solo in casi selezionati. »
Oggi si dispone di numerose cure per ovviare al fastidioso problema della secchezza vaginale: ogni donna con l'aiuto del proprio medico deve riuscire a individuare quella che più si rivela efficace per lei. »
L'aspirinetta (o cardioaspirina) oltre a dover essere necessariamente prescritta da un medico non trova indicazione in gravidanza, se la ragione per la quale viene data è il sovrappeso. »
Se è necessario impiegare un metodo contraccettivo, le compresse di Endodien prescritte per alterazioni dell'endometrio non bastano: occorre anche usare il profilattico. »
Non è mai stata dimostrato che possa esistere una qualunque relazione tra lo svolgimento della isterocopia diagnostica e una successiva gravidanza extrauterina. »
Se non si definisce la causa di un abbondante sanguinamento mestruale, per poi agire su questa, c'è da aspettarsi che l'impiego di un antiemorragico non sia sufficiente per risolvere il problema. »
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Nel secondo trimestre la placenta provvede abbondantemente a produrre gli ormoni utili alla gravidanza, quindi non sono più necessari apporti esterni. »
Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile. »
Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni. »