Si tratta di un virus che non sempre si risolve con un semplice raffreddore. A volte porta con sé complicanze più serie. Ne parliamo con la dottoressa Elena Bozzola, pediatra di Il Bambino e il suo Pediatra Onlus. »
I possibili effetti indesiderati del vaccino contro il meningococco B non sempre si manifestano, sono comunque generalmente lievi e simili a quelli eventualmente determinati dagli altri vaccini. Tra questi, non ci sono i disturbi del sonno. »
I cibi più insospettabili possono essere contaminati da batteri che un organismo ancora in crescita non è non grado di affrontare, con conseguenze serie. La dottoressa Elena Bozzola, pediatra, spiega come difendersi. »
Chi si vaccina contro morbillo, parotite, rosolia non trasmette ad altri la malattia per cui è stato vaccinato. Una eccezione è rappresentata invece dalla vaccinazione contro la varicella. »
Non è opportuno offrire al bambino un biberon di latte quando di notte si sveglia e questo vale anche se serve a farlo riaddormentare. Per consolarlo è meglio ricorrere ad altro. »
Non c'è alcuna ragione per offrire a un allattato al seno l'aggiunta di un latte diverso da quello materno, se la sua crescita, in base ai parametri di riferimento, è ottimale. »
La risoluzione della linfoadenopatia può richiedere un po' di tempo, addirittura finoa tre mesi, e non è raro che i sintomi di febbre, mal di gola e difficoltà alla deglutizione si risolvano prima che i linfonodi siano tornati alle dimensioni di prima della malattia. »
La migliore e più efficace protezione contro determinate malattie pericolosissime se contratte da un lattante è la vaccinazione: pensare che tenere il bambino lontano dagli estranei possa essere un'alternativa ai vaccini è poco opportuna. »
L'Istituto superiore di Sanità ha raccomandato la dose booster di vaccino anti-coronavirus "a mRNA" alle donne in gravidanza che si trovano nel secondo e terzo trimestre e desiderano vaccinarsi. »
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Nel secondo trimestre la placenta provvede abbondantemente a produrre gli ormoni utili alla gravidanza, quindi non sono più necessari apporti esterni. »
Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile. »
Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni. »