Dottor Claudio Ivan Brambilla

Dottor Claudio Ivan Brambilla, specialista in ostetricia e ginecologia.

claudio ivan brambilla - professore statale di MilanoIl Dottor Claudio Ivan Brambilla è specialista in ostetricia e ginecologia, professore alla Scuola di ostetricia dell’Università statale di Milano (sezione di Mantova). E’ membro del Collegio nazionale di Ginecologia e Ostetricia francese, nel ruolo di “referente per l’estero”. Ogni anno si reca ad Haiti per cooperare come medico volontario con gli ospedali locali. Ha due figli e ha fatto nascere migliaia di bambini.

Sul sito BimbiSaniebelli.it risponde a dubbi su argomenti ginecologici, contraccezione, concepimento, fertilità, gravidanza, post parto.

 

 

 

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Articoli di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Ecografia a 5 settimane: perché non si rileva nulla?

Effettuare la prima ecografia troppo precocemente espone all'eventualità che non si riesca ancora a vedere nulla (anche se magari va tutto bene) quindi ad accumulare inutilmente ansia.   »

Embrione che non si vede in quinta settimana: è preoccupante?

E' normale (e non preoccupante!) che l'ecografia non riesca a visualizzare l'embrione prima della sesta-settima settimana di gravidanza.  »

Si può ovulare dopo pochi giorni da un aborto?

L'ovulazione potrebbe verificarsi anche se è trascorso poco tempo dall'interruzione della gravidanza.   »

Chi è il padre di mio figlio?

Non è mai individuabile con precisione il rapporto sessuale che ha determinato il concepimento, salvo il caso in cui si possa ragionevolmente ritenere che l'ovulazione sia avvenuta oltre sette giorni dopo averlo vissuto.   »

Chi è il padre del mio bambino?

Solo il test del DNA può svelare con sicurezza la paternità. I calcoli eseguiti a tavolino, basandosi sull'ipotetica data dell'ovulazione non danno certezze.   »

Perdite di sangue in prossimità di un’isteroscopia

È opportuno avvisare il ginecologo della presenza un sanguinamento che persiste a pochi giorni dalla data fissata per l'esecuzione dell'isteroscopia.  »

Perdite scure dopo il pap test

Può accadere che dopo il pap test compaiano piccole perdite di sangue scuro, in genere non sigificative dal punto di vista medico.   »

Spaventata perché in quinta settimana l’embrione non si vede

Effettuare l'ecografia prima della sesta settimana espone all'eventualità di non vedere l'embrione e, di conseguenza, di spaventarsi quando magari non ve ne sarebbe ragione. Meglio dunque avere un po' di pazienza.   »

Paura di essere incinta a 46 anni

L'eventualità di aver dato inizio a una gravidanza a 46 è remota: per sapere se è accaduto basta fare lo specifico test.   »

Gravidanza che non inizia dopo due mesi di tentativi

Posto che il concepimento non si verifica con la stessa facilità con cui si accende una lampadina grazie all'interruttore, per favorirlo è buona cosa risolvere eventuali problemi di insulinemia e sovrappeso.   »

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Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

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