Risponde a dubbi sulle malattie infettive, sia in relazione alle cure sia riguardo la prevenzione.
Pubblicato il 01/08/2018Aggiornato il 05/09/2024
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Fabrizio Ernesto Pregliasco, medico, specialista in igiene e medicina preventiva e in tossicologia.
E’ ricercatore universitario per la Disciplina Igiene Generale ed Applicata presso il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Universita’ degli Studi di Milano e Professore Aggregato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia.
L’attività scientifica è documentata da 165 pubblicazioni in extenso su riviste nazionali e internazionali e dalla partecipazione in qualità di relatore e/o moderatore a numerosi convegni di importanza nazionale e internazionale. Nell’ambito dell’attività di ricerca ha collaborato a 12 sperimentazioni cliniche di vaccini e farmaci antivirali, eseguite secondo i principi delle GLP e GCP. Ha redatto expert reports per la registrazione europea di un vaccino e di farmaci antinfluenzali.
E’ Direttore Sanitario dell’I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. E’ Presidente e Direttore Sanitario dell’Associazione Volontaria di Pronto Soccorso e Protezione Civile “RHO SOCCORSO PUBBLICA ASSISTENZA” aderente all’A.N.P.AS. con sede a Rho (Milano). Dal 1989 a tutt’oggi ricopre incarichi negli organi dell’A.N.P.AS. (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), dal 2013 a tutt’oggi Presidente Nazionale. Dal 2011 a tutt’oggi Vicepresidente di Samaritain International, rete di organizzazioni non governative di 13 Paesi europei che collaborano nell’ambito dell’emergenza sanitaria e della protezione civile.
Le infezioni alimentari tendono a causare sintomi gastrointestinali caratteristi, in presenza dei quali è opportuno richiedere tempestivamente l'intervento medico. »
I vermi della frutta sono larve di mosca che, se ingerite, possono causare vari problemi per via degli agenti infettivi di cui possono essere portatori. »
La questione su cosa fare nel caso in cui una donna incinta sia a rischio di aver contratto la listeriosi è ancora dibattuta. Ci sono specialisti che ritengono sia meglio che la donna assuma l'antibiotico comunque, presupponendo che il contagio sia avvenuto, altri suggeriscono invece che prima di tutto... »
I salumi scaduti in effetti potrebbero veicolare il batterio Listeria, ma si tratta di una possibilità teorica che, in caso di comportamento a rischio, può essere verificata attraverso un esame specifico. »
La letteratura scientifica non riporta le migliaia di eventualità attraverso cui è teoricamente possibile che una donna incinta venga contagiata dal toxoplasma, però indica quali sono le precauzioni igieniche generali a cui attenersi per evitare la trasmissione. »
L’infezione genitale da Papilloma virus (HPV) avviene quasi esclusivamente per via sessuale, attraverso il contatto intimo con partner infetti. Il rischio che il virus si possa trasmettere per altre vie è così basso da essere giudicato solo teorico. »
Il picco massimo di contagiosità dell'infezione mani-piedi-bocca è nela fase acuta, tuttavia anche nel periodo successivo può verificarsi, sia pure in seguito a una circostanza estremamente remota. »
I bambini piccoli non contraggono l'infezione genitale da candida albicans, salvo casi particolarissimi e così gravi da rendere l'infezione il minore tra i problemi. »
Anche ammettendo che la saliva del cane sia stata contaminata da batteri contenuti nelle feci umane, si può escludere che la proprietaria dell'animale ne inghiotta in quantità tali da infettare se stessa e il feto. »
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Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione. »
È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche... »
La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese... »