Dottor Leo Venturelli

Dottor Leo Venturelli, pediatra di famiglia

leo venturelli sippsIl Dottor Leo Venturelli, pediatra di famiglia, è il responsabile dell’educazione alla salute della SIPPS (Società italiana di pediatria preventiva e sociale). Sul sito BimbiSanieBelli.it risponde alle domande relative alle cure e alle malattie del bambino.

 

Fonti / Bibliografia

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Articoli di Dottor Leo Venturelli

Eruzione cutanea con febbre e raffreddore: meglio fare gli esami del sangue?

Se il pediatra ritiene che la comparsa di puntolini rossi e prurito associata a febbre e raffreddore sia una reazione all'infezione in corso non vi è necessità di effettuare indagini approfondite sul sangue.   »

Circonferenza cranica neonato: misure, tabella e perché si misura

Circonferenza cranica neonato: misure, tabella e perché si misura

È uno dei controlli fondamentali dei primi anni di vita perché permette di valutare lo sviluppo del bambino e la crescita cerebrale. Il pediatra Leo Venturelli spiega in che cosa consiste e quali informazioni fornisce.  »

Testa piatta nel neonato: di cosa si tratta e cosa fare

Testa piatta nel neonato: di cosa si tratta e cosa fare

Cambiare spesso la posizione del capo di un neonato quando dorme o riposa è il metodo più consigliato per prevenire o correggere la plagiocefalia, chiamata anche testa piatta nel neonato.  »

Papà con predisposizione alla celiachia: è opportuno fare indagini sulla sua bambina?

Lo specifico test che individua la celiachia attualmente viene consigliato solo ai bambini che manifestano particolari disturbi, a partire da una crescita scarsa.   »

Curve di crescita e diagrammi percentili: tutto quello che c’è da sapere

Curve di crescita e diagrammi percentili: tutto quello che c’è da sapere

I pediatri le utilizzano fin dal primo controllo sul neonato e poi continuano a ricorrervi, almeno fino ai 5 anni (e anche oltre). Ne parliamo con il pediatra Leo Venturelli e il neonatologo Claudio Migliori.   »

Bimba di pochi mesi con infezione intestinale: è per questo che è irritabile?

Un'infezione intestinale può causare disagio a un lattante, il quale, in effetti, proprio per questo può manifestare nervosismo e facile irritabilità per vari giorni.   »

Vitamina D: ci sono rischi se non viene data nei primi mesi?

Posto che l'integrazione di vitamina D è consigliata nei primi 12 mesi di vita, se il bambino è stato esposto alla luce solare potrebbe non essere carente della sostanza. In gni caso, la somministrazione può essere iniziata anche a cinque mesi.   »

Vitiligine diagnosticata a un bimbo di 11 anni: come guarirla?

La vitiligine purtroppo è una malattia cronica, per cui non esistono (almeno per ora) terapie che riescano a debellarla. C'è però una novità sul fronte dei farmaci che può aiutare, anche se prima dei 12 anni di età non viene impiegata.   »

Antibiotico e antistaminico si possono prendere insieme?

Antibiotico e antistaminico si possono somministrare nell'arco dello stesso giorno, a patto di non farli assumere nello stesso momento.   »

Tosse dopo l’antibiotico: è colpa dei capelli bagnati (e non asciugati)?

Si può escludere che il mancato uso dell'asciugacapelli possa provocare direttamente la tosse. Se dopo l'antibiotico la tosse ricompare è probabile che sia implicato un virus respiratorio.   »

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Le domande della settimana

Integrazione di progesterone dopo la 12^ settimana: è pericoloso sospenderla?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel secondo trimestre la placenta provvede abbondantemente a produrre gli ormoni utili alla gravidanza, quindi non sono più necessari apporti esterni.   »

Pianto poco vigoroso alla nascita: c’è da preoccuparsi?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Antonella Di Stefano

Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile.   »

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

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