Pediatra specializzatosi e operativo a Milano, dove si occupa di Pediatria generale, nutrizione e prevenzione.
Pubblicato il 17/07/2018Aggiornato il 20/09/2024
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Si è dedicato sia alla ricerca di laboratorio e clinica sia alla divulgazione medico-scientifica e alla formazione/aggiornamento professionale. Autore di numerosi articoli, saggi e testi, collabora con varie testate e portali di salute ed è responsabile del Gruppo di Lavoro per il sostegno alla genitorialità della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS).
Il brodo vegetale è alla base della prima pappa, in quanto rappresenta il modo migliore per permettere alle vitamine e ai sali minerali dispersi nell’acqua di cottura di essere riutilizzati e assimilati dall’organismo del bimbo »
A questa età si può iniziare a frazionare il pasto in primo e secondo e aumentare un po' le dosi, perché è maggiore il fabbisogno energetico del piccolo »
Le verdure sono una fonte di vitamine e minerali molto importanti per la crescita del piccolo. Per questo è bene inserirle fin da subito nella sua alimentazione, seguendo il calendario di introduzione indicato dal pediatra »
A svezzamento avviato, la pappa del piccolo può arricchirsi via via di nuovi ingredienti. È anzi importante variare il più possibile la sua alimentazione, in modo da abituare il bebè ad assaporare gusti diversi. »
Si tratta di un momento molto delicato e importante per lo sviluppo del piccolo, anche perché il passaggio dal seno o dal biberon al cucchiaino e ai cibi solidi può creare qualche difficoltà »
Offrire al bebè un cucchiaino di latte qualche giorno prima di iniziare lo svezzamento. Questo piccolo stratagemma può aiutare il piccolo ad accettare poi più facilmente il cucchiaino di pappa »
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Nel secondo trimestre la placenta provvede abbondantemente a produrre gli ormoni utili alla gravidanza, quindi non sono più necessari apporti esterni. »
Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile. »
Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni. »