La dottoressa Cristiana De Petris risponde a qualsiasi dubbio relativo alle diagnosi prenatali.
Pubblicato il 06/01/2021Aggiornato il 26/01/2021
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Cristiana De Petris, nata a Pescara il 24/11/1986.
La passione per la medicina deriva quasi sicuramente da mio padre medico chirurgo e sin da quando ero piccola avevo ben delineato il mio percorso di studi.
Dopo aver conseguito il diploma presso il liceo scientifico di Pescara, mi iscrivo al corso di laurea magistrale presso la facoltà di farmacia e farmacia industriale dell’università Gabriele D’Annunzio di Chieti.
Durante gli studi inizio ad avvicinarmi alla genetica tanto da conseguire un corso di specializzazione in genetica molecolare.
Terminati gli studi inizio a lavorare presso il laboratorio Biorep come product specialist.
Attualmente rivesto il ruolo di area manager e consulente scientifico presso il Centro polidiagnostico Ames di Pescara occupandomi in primis della diagnosi prenatale.
L'attendibilità dell'indagine sul dna del feto, individuato nel sangue della madre è altissima, tuttavia una sia pur minima possibilità di errore esiste. »
La spiegazione è complessa, lunga e articolata, tuttavia a grandi linee è possibile offrire un'"infarinatura" di un argomento complesso come quello relativo alle alterazioni cromosomiche. »
Quando il medico che esegue l'ecografia svela il sesso del bambino significa che lo ha visto con chiarezza, a meno che quando lo comunica non dica "sembra che...". »
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Il grado di parentela dovuto a bisnonni in comune non aumenta la probabilità di concepire figli con malattie ereditarie. A meno che vi siano persone malate o disabili tra i consanguinei in comune, »
Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina. »
Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi. »
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È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione. »