Dottoressa Elsa Viora, specialista in ostetricia e ginecologia, past President dell’AOGOI, Associazione degli Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri italiani. Risponde a dubbi sulle indagini ecografiche
Se lo specialista che esegue l'ecografia non comunica la presenza di anomalie significa che anomalie non ce ne sono e che la banda amniotica rilevata non dà problemi. »
I fattori che determinano la crescita durante la vita intrauterina sono diversi da quelli che la influenzano dopo la nascita: un bambino che viene alla luce di due chili potrebbe, da adulto, tranquillamente arrivare ai 190 centimetri di statura, un neonato di 4 chili potrebbe non superare i 170 centimetri.... »
Ci sono misure relative ai ventricoli cerebrali del feto che possono segnalare la presenza di un problema: spetta al medico che esegue l'ecografia esprimersi al riguardo. »
Se il medico che effettua l'ecografia al termine dell'indagine afferma che va tutto bene, non c'è alcuna ragione per dubitare delle sue parole. A maggior ragione, se le misure del feto rientrano nella norma. »
Il riposo assoluto in gravidanza è inutile e potrebbe essere dannoso, anche in caso di scollamento amnio-coriale. Molto meglio condurre una vita normale, evitando ovviamente gli strapazzi. »
La stipsi e altri disturbi che coinvolgono l'intestino non sono una minaccia per l'evoluzione della graidanza, tuttavia è più che consigliabile agire per risolverli. »
La presenza di un rigurgito della tricuspide nel feto è uno dei segnali che potrebbe (potrebbe! Non si tratta di una certezza) associarsi ad anomalie cromosomiche. »
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Gli Specialisti rispondono Le domande della settimana
Le linee guida europee, seguite anche in Italia, sono chiare: prima di pensare al DNA fetale o all'amniocentesi è indicato (e importantissimo) sottoporsi al test combinato o Bi-test. »
L'ipercheratosi è l'aumento della componente cheratinica della parete cellulare. Se viene evidenziata dal pap test richiede di ripetere l'indagine dopo sei mesi. »
La scuola di Trieste ha descritto ed etichettato più di vent'anni fa una manifestazione tipica dell'età pediatrica, fino ad allora non catalogata e poi battezzato con l'acronimo SIRT, che sta per Sindrome da Ipersensibilità dei Recettori della Tosse. Si tratta di un disturbo che oggettivamente dà tanta... »