Dottoressa Faustina Lalatta, specialista in genetica medica, risponde a dubbi e domande sulla diagnosi prenatale e sui rischi genetici per la gravidanza.
Pubblicato il 13/02/2023Aggiornato il 03/03/2023
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Dottoressa Faustina Lalatta, specialista in genetica medica, risponde a dubbi e domande sulla diagnosi prenatale e sui rischi genetici per la gravidanza.
L'obesità in gravidanza può in effetti impedire l'esecuzione del test per la ricerca del DNA fetale perchè comporta una sproporzione tra la percentuale di DNA materno circolante rispetto a quello placentare, »
Il grado di parentela dovuto a bisnonni in comune non aumenta la probabilità di concepire figli con malattie ereditarie. A meno che vi siano persone malate o disabili tra i consanguinei in comune, »
Da una madre di gruppo 0 e un padre di gruppo A non possono nascere figli di gruppo AB: se invece risulta che il sangue del bambino è proprio AB bisogna pensare a un errore di trascrizione o a uno scambio di provette, meglio dunque ripetere il prelievo a tutti e tre per verificare la concordanza. »
Il test del DNA fetale valuta un numero di anomalie limitato, quindi è corretto, se si vogliono certezze sulla salute del feto, sottoporsi anche ad altre indagini di diagnosi prenatale. »
Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina. »
In presenza di un forte rischio genetico, unito alla necessità della donna di assumere psicofarmaci e a un'età materna avanzata, prima di decidere di avere un figlio è opportuno confrontarsi con specialisti che possano prospettare con chiarezza le eventualità a cui la scelta può esporre. »
Ci sono anomalie genetiche lievi, che non causano una vera e propria intollenza al lattosio, ma semplicemente la favoriscono, ovviamente per tutta la vita. »
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Gli Specialisti rispondono Le domande della settimana
Ad allattamento ben avviato, quindi più o meno dopo le prime settimane di vita, se ragionevolmente si ritiene che il bebè possa avere sete (o se si notano segni di disidratazione, come il pannolino asciutto per molte ore) gli si possono offrire piccole quantità d'acqua. Se fa numerose poppate nell'arco... »
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