
Luisa Vaselli, psicologa, psicoterapeuta, autrice del libro “Figli: istruzioni per l’uso”. Risponde a dubbi e domande relative al comportamento e all’educazione del bambino, dalla nascita all’adolescenza.
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Articoli di Dottoressa Luisa Vaselli
I gesti poco opportuni compiuti tra il gruppo dei pari impediscono di creare relazioni soddisfacenti per chi li compie. Ma questo lo si impara vivendolo, con l'aiuto affettuoso e vigile di mamma e papà. »
Se è vero che la gestione di un bambino aggressivo e ribelle è oltremodo faticosa e difficile, lo è altrettanto che se si è profondamente convinti che sia giusto aiutarlo a controllare le proprie emozioni è possibile risolvere a poco a poco il problema. »
Non è granché rilevante fissare un'ora precisa per il passaggio di Babbo Natale: l'unico criterio a cui attenersi è quello del buon senso, che deve suggerire di non mettere il bambino a letto troppo tardi. »
Pretendere che un bambino di tre anni e mezzo riesca a rappresentare graficamente uno schema corporeo non è oggettivamente ragionevole. A meno di non trovarsi in una scuola d'arte per scolaretti plusdotati. »
Il criterio a cui attenersi è quello della "verità" e questo vale anche quando si tratta di rispondere a domande delicate, difficili, dolorose. »
Una bambina costantemente ribelle, che fa continui capricci e assume atteggiamenti provocatori probabilmente ha solo bisogno dei famosi paletti, che segnano il limite da non superare e, per quanto strano possa apparire, fanno sentire i figli amati, protetti, accuditi. »
L'ipotesi che a 12 anni gli atteggiamenti improvvisamente sgarbati e altri cambiamenti (in peggio) nel modo di fare dipendano dall'ingresso in adolescenza vince sull'idea che possano essere espressione di gelosia nei confronti di un bebè in arrivo. »
Non c'è nulla di sbagliato nel permettere ai figli di scegliere come vestirsi, a patto però di mettere bene in chiaro che quando non è possibile accontentarli devono accettarlo senza fare (troppe) storie. »
I bambini sono molto abitudinari: le consuetudini sono per loro fonte di sicurezza, quindi c'è da aspettarsi che qualsiasi cambiamento importante li destabilizzi (almeno nei primi tempi). »
Se a un bambino vengono sistematicamente proposti primi e pietanze poco allettanti, costituiti da un insieme di alimenti che, mescolati insieme, perdono sapore si deve mettere in preventivo che a un certo punto si rifiuti di inghiottirli. »
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