Professor Luca Rossetti, Direttore Clinica Oculistica Università di Milano, ASST Santi Paolo e Carlo
Pubblicato il 19/07/2018Aggiornato il 20/09/2024
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Professor Luca Mario Rossetti, Direttore Clinica Oculistica Università di Milano, ASST Santi Paolo e Carlo. Risponde su BimbiSanieBelli.it a dubbi e domande su qualsiasi problema relativo agli occhi e alla capacità visiva di adulti e bambini.
A fronte di una miopia congenita riscontrata a 3 anni di età, è opportuno rivolgersi a un centro superspecialistico per l'oftalmologia pediatrica, attenendosi con la massima fiducia alle indicazioni del medico che prende in carico la bambina. »
I puntini scuri in movimento davanti agli occhi a volte diminuiscono spontaneamente, tuttavia può essere necessario abituarsi alla loro presenza perché possono permanere nel tempo. »
Il glaucoma ha una componente ereditaria, tuttavia questo non implica che necessariamente chi ha un genitore che ne è colpito vi andrà incontro a sua volta. »
L'allattamento è sconsigliato solo alle neo-mamme colpite da una forma di miopia elevata degenerativa, che può progredire anche in età adulta. In tutte le altre forme di miopia non è controindicato. »
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Gli Specialisti rispondono Le domande della settimana
L'opportunità di anticipare il passaggio dal nido alla scuola materna va valutata tenendo conto di numerose variabili, tra cui il temperamento del bambino e la sua capacità di adattamento. »
Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei. »
Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire. »
In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale. »
Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante. »