Assegno unico universale INPS: a chi spetta, come richiederlo e date del conguaglio 2023

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 05/06/2023 Aggiornato il 05/06/2023

Tutto ciò che c’è da sapere sull’assegno unico e universale INPS: come richiederlo, quanto spetta e come rinnovarlo e anche alcuni aggiornamenti sui nuovi conguagli di giugno 2023.

L'assegnare familiare unico Inps ha sostituito i vari bonus erogati finora dallo Stato. Ecco come fare a ottenerlo e quanto denaro arriva

L’assegno unico INPS è un sostegno economico che spetta alle famiglie per ogni figlio minorenne a carico e fino alla maggiore età e, al ricorrere di determinate condizioni, fino al compimento dei 21 anni di età. Nel caso in cui la famiglia abbia un figlio con disabilità, l’assegno unico viene erogato senza alcun limite di età.

L’assegno unico e universale, in sigla AUU,  viene erogato mensilmente dall’INPS (l’Istituto nazionale di previdenza sociale): è stato chiamato “unico” perché mira a semplificare gli interventi in favore della natalità e della genitorialità e “universale” perché viene garantito a tutti i nuclei familiari con figli a carico residenti e domiciliati in Italia indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori (non occupati, disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza, lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati) e senza limiti di reddito. Istituito dal decreto legislativo n° 230 del 21 dicembre 2021, è più comunemente noto come “assegno unico” o “assegno unico Inps”. Ecco come richiedere l’assegno unico a sostegno della famiglia.

Assegno unico e universale: integrazioni e compensazioni giugno 2023

In seguito ad alcune verifiche sui nuclei familiari, ci sono stati dei ritardi nei pagamenti dell’assegno unico e universale del mese di maggio 2023 da parte dell’INPS.

In data 26 maggio 2023, INPS ha inviato il messaggio n.1947 in cui ha comunicato ai contribuenti di aver iniziato la rielaborazione delle competenze mensili dell’assegno unico universale per figli a carico, a partire da marzo 2022 e di procedere quindi al ricalcolo delle spettanze da integrare o decurtare alle stesse. Questo significa che il ricalcolo tiene conto degli importi mensili già incassati fino a marzo 2023 e dunque, a partire da giugno dello stesso anno, molte famiglie riceveranno una cifra differente rispetto a quella mensile ricevuta come assegno unico. I conguagli saranno quindi a credito o a a debito, a seconda delle rielaborazioni fatte dall’INPS.

La novità comunque riguarda il fatto che questo adeguamento di compensi sia retroattivo, il che significa che tutti coloro che si sono visti accreditare degli importi maggiorati ma non spettanti, li dovrà restituire all’Ente previdenziale, con rate in più tranche ed equivalente a non più di un quinto del debito complessivo.

 

Il conguaglio riguarda circa 512mila famiglie che riceveranno  in media 272 euro in più mentre altre 378mila dovranno restituire circa 41 euro, inviati erroneamente. La spesa totale ammonta a 140 milioni di euro mentre il recupero del credito sarà di circa 15 milioni di euro.

Assegno unico universale: a cosa sono dovuti gli aumenti di importo?

Il ricalcolo degli importi mensili dell’assegno unico universale è dovuto a una serie di motivazioni che andiamo ad elencare qui di seguito:

  • Nuova legge di bilancio a partire da gennaio 2023: c’è stato in primis un cambio di importi a sostegno delle famiglie, motivo per cui cambia anche l’erogazione dell’assegno mensile. In particolare la Manovra 2023 prevede una maggiorazione del 50% per le famiglie numerose e per chi ha figli di età inferiore a un anno;
  • Aggiornamento dell’ISEE per le singole famiglie e successiva verifica degli stessi da parte dell’INPS;
  • Maggiorazione di circa 30 euro mensili per ciascun figlio nei nuclei familiari richiedenti con ISEE fino a 15000 euro in cui entrambi i genitori sono titolari di reddito da lavoro o e se nel nucleo familiare è presente un unico genitore lavoratore mentre l’altro è deceduto.

Il conguaglio in negativo riguarda invece tutte le famiglie che avevano percepito erroneamente una quota maggiorata e che dovranno restituirla all’Ente previdenziale. I nuclei familiari con genitore unico o genitore single che in precedenza avevano richiesto e percepito la maggiorazione richiesta, dovranno restituire la quota all’INPS, come indicato in precedenza.

Assegno unico giugno 2023, quando arrivano i pagamenti?

L’assegno unico universale di giugno 2023 sarà erogato quindi, dopo le verifiche INPS, in due date principali. Per chi non ha subito variazioni rispetto ai mesi precedenti, riceverà l’importo tra il decimo e il ventesimo giorno del mese. Tutti coloro che hanno avuto una variazione della situazione familiare e vedranno accreditarsi un importo differente rispetto ai mesi precedenti riceveranno l’assegno unico universale tra il ventesimo e il trentesimo giorno del mese di giugno 2023.

Tuttavia l’assegno unico universale di maggio 2023, post conguaglio, sarà erogato nei primi giorni del mese di giugno 2023.

Assegno unico Inps: quali prestazioni assorbe?

L’assegno unico INPS è definito “unico”  proprio perché assorbe le prestazioni precedentemente esistenti per il sostegno dei nuclei familiari. Il sostegno economico fornito mensilmente dall’INPS racchiude quindi quelli che in precedenza erano altre fonti di sostentamento alla natalità e alla genitorialità, come per esempio il premio alla nascita o all’adozione (il cosiddetto “Bonus mamma domani”); l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;  gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili;  l’assegno di natalità (il cosiddetto Bonus bebè); le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni. Non rientrano invece nell’assegno unico INPS gli importi che fanno parte del bonus asilo nido.

Assegno unico con Isee, anche se non obbligatorio ma potrebbe incrementare l’importo mensile

L’importo dell’assegno unico INPS è commisurato all’ISEE, ovvero all’Indicatore della situazione economica equivalente, che a sua volta si basa sulla situazione reddituale e patrimoniale (patrimonio mobiliare e immobiliare) del nucleo familiare: tuttavia, anche nel caso in cui non si volesse presentare l’Isee, è comunque possibile fare domanda e ottenere l’importo minimo per ciascun figlio.

Assegno unico Inps: la domanda da fare online

L’assegno unico INPS può essere richiesto compilando la domanda tramite vari canali a disposizione.  Vediamo insieme quali sono:

  1. Online sul sito dell’INPS utilizzando l’apposito servizio se si è in possesso di Spid di livello 2 o superiore o di una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o di una Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Per chi si vuole cimentare autonomamente, può anche consultare questo video tutorial dell’INPS in cui viene spiegato come presentare la domanda di Assegno unico;

 

  1. Tramite il Contact center si può compilare sempre la domanda online. Il numero verde INPS è 803.164 (gratuito da rete fissa) oppure bisogna contattare lo 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori);
  2. Rivolgendosi agli Istituti di Patronato: in generale la compilazione della domanda presentata tramite questi enti, riconosciuti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, non comporta alcun pagamento. Lo Stato infatti si occupa di rimborsare gli Istituti di Patronato delle pratiche compilate per i trattamenti previdenziali.

Quali documenti servono per fare la domanda per l’assegno unico

Quando ci si accinge a compilare la domanda di assegno unico da presentare all’INPS, è bene recuperare tutti i documenti richiesti per la stessa. Le informazioni richieste sono tuttavia minime, ovvero

  • dati dei figli 
  • dati relativi all’altro genitore
  • dati per il pagamento (iban, assegno etc)
  • dichiarazioni di responsabilità e assenso al trattamento dei dati

 Non vanno allegati documenti, se non in casi specifici di cui viene data comunicazione all’utente all’atto di presentazione della domanda.

Chi deve presentare la domanda?

Può presentare la domanda per ottenere l’assegno unico e universale uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale (o entrambi i genitori), oppure il tutore, o anche il figlio maggiorenne per sé stesso. La domanda di assegno unico deve indicare tutti i figli per i quali si richiede il beneficio, con la possibilità di aggiungere ulteriori figli per le nuove nascite.

Come avviene il pagamento?

Il pagamento dell’assegno unico INPS può avvenire in diverse modalità: sul conto corrente bancario o postale, bonifico domiciliato presso sportello postale, libretto postale, conto corrente estereo area SEPA, carta prepagata con IBAN; questi conti devono essere intestati al richiedente (nel caso in cui a chiedere l’assegno unico siano entrambi i genitori, l’importo totale viene ripartito tra i due).

Si può richiedere l’assegno unico in gravidanza?

Per i nuovi nati l’erogazione dell’assegno unico decorre dal settimo mese di gravidanza. La domanda va però presentata dopo la nascita, perché per effettuare la domanda è necessario avere il codice fiscale del bimbo: con la prima mensilità dell’assegno saranno poi pagati gli arretrati a partire, appunto, dal settimo mese di gravidanza.

Assegno unico: gli aumenti previsti a partire dal 2023

La legge di bilancio 2023 ha previsto l’aumento di alcuni importi dell’assegno unico: in particolare ha previsto un incremento del 50% degli importi vigenti per ciascun figlio di età inferiore a un anno e per ciascun figlio fino ai tre anni purché, in quest’ultimo caso, appartenente a nuclei familiari con tre o più figli e con Isee non superiore a 40mila euro. Ha inoltre incrementato del 50% la maggiorazione forfetaria per i nuclei familiari in cui sono presenti quattro o più figli, che passa da 100 a 150 euro, e ha stabilito che vanno a regime le disposizioni particolari per i figli con disabilità che la norma originaria limitava all’anno 2022.

Arretrati assegno unico: come ottenerli?

In questi giorni molte famiglie stanno ricevendo dall’INPS un bonifico con un importo inferiore, anche sensibilmente, a quanto spetterebbe mensilmente. Ma non c’è da allarmarsi: l’assegno che sta arrivando non è l’assegno unico di marzo, bensì sono gli arretrati di gennaio: a gennaio infatti alle famiglie è stato versato un assegno unico uguale a quello del 2022 perché non c’era tempo per adeguare i versamenti agli aumenti previsti per il 2023. A febbraio invece l’assegno unico erogato era già comprensivo degli aumenti previsti per il 2023.

Quando arriva l’assegno unico?

Come sappiamo, l’assegno unico è una misura che viene erogata mensilmente: sebbene non ci sia un giorno esatto per l’erogazione della stessa per tutti i nuclei familiari, l’assegno unico arriva tra il 15 e il 20 di ciascun mese in accredito alle famiglie beneficiarie.

Assegno unico: simulazione online di quanto ci spetta

Ma come si fa a sapere quanto ci spetta? L’INPS attraverso una pagina dedicata offre la possibilità di effettuare una simulazione di assegno unico per capire a quanto ammonta la cifra che verrà erogato mensilmente.

Assegno unico rinnovo: rinnovo 2023

Il rinnovo dell’assegno unico per il 2023 non è necessario per le famiglie che ne hanno già fatto richiesta in precedenza, poiché verrà ricalcolato in automatico. È però necessario presentare l’Isee aggiornato per ricevere la somma adeguata all’attuale situazione economica. Attenzione: nel caso in cui l’indicatore Isee non venisse aggiornato entro il 28 febbraio, si riceverà l’importo minimo di 50 euro per figlio (pari cioè all’importo che viene erogato in assenza di Isee). Sarà comunque possibile comunicare il nuovo Isee anche nei mesi successivi, e fino al 30 giugno, senza perdere gli arretrati dell’assegno unico.

Tutti coloro che invece non hanno mai usufruito della prestazione dovranno presentare una nuova domanda di assegno unico universale in qualsiasi momento. La stessa cosa riguarda chi ha visto la propria richiesta respinta, revocata, rinunciata o decaduta.

 
 
 

In breve

L’assegno unico e universale è un supporto economico versato dall’INPS alle famiglie per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni di età. I pagamenti mensili vengono erogati in base al periodo in cui viene presentata la domanda. L’importo dell’assegno unico e universale cambia se la domanda è presentata insieme all’Isee oppure no.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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