Baby food: proposti incentivi alle famiglie

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 08/01/2014 Aggiornato il 08/01/2014

La crisi ha spinto molti genitori a rinunciare ai baby food, gli alimenti per l’infanzia. Di qui la proposta di buoni da destinare alle famiglie più bisognose

Baby food: proposti incentivi alle famiglie

Soprattutto durante la delicata fase dello svezzamento, i pediatri suggeriscono ai genitori di usare i baby food. Da qualche tempo, però, i genitori che non possono permettersi questi prodotti sono aumentati. Tutta colpa della crisi economica. Ecco perché gli esperti hanno pensato a degli incentivi.

Prodotti sicuri

I baby food sono i cibi studiati appositamente per i bambini, come omogeneizzati, farine, pastine, brodi, succhi di frutta. Sono altamente sicuri, perché sottoposti a rigidi controlli, e perfettamente equilibrati, perché appositamente realizzati per soddisfare le esigenze nutrizionali dei bebè.

Costano di più

Tuttavia, i baby food non sono economici. Ecco perché oggi alcuni genitori tendono a rinunciare a questi prodotti in favore degli alimenti “dei grandi”. Da una recente indagine è emerso che il 35% delle famiglie non può permetterseli. Secondo gli esperti, per quanto riguarda gli omogeneizzati e i biscotti per la crescita, il calo è ormai drastico: le confezioni acquistate si sono ridotte dal 30 al 50%.

La  delicata questione del latte

A preoccupare i pediatri è anche la tendenza crescente a sostituire il latte di proseguimento con quello vaccino, sconsigliato prima dell’anno di età. Infatti, espone l’organismo del piccolo con meno di 12 mesi a una serie di rischi che possono comprometterne la corretta crescita. Innanzitutto, può non assicurare il corretto quantitativo di ferro e, dunque, può causare anemia.  Il latte di mucca apporta poi poche vitamine, essenziali per la crescita. Di contro, contiene molte proteine e sale, che possono sovraccaricare i reni e aumentare il rischio di obesità.

La proposta  dei pediatri

Alla luce di questa situazione, Giuseppe Mele, presidente di Paidoss, l’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, ha lanciato la proposta di buoni da destinare alle famiglie più bisognose. La speranza è che il governo o l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) accolgano l’idea degli incentivi. 

In breve

UN RISCHIO SOTTOVALUTATO

Rinunciare ai baby food in favore dei cibi “normali” comporta un rischio spesso sottovalutato. Significa che se mamma e papà mangiano prodotti poco salutari, allora anche al piccolo verranno proposti pasti sbilanciati.  

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Cisti del plesso corioideo individuata dall’ecografia: meglio fare altre indagini?

13/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Le cisti del plesso corioideo isolate, ossia non associate ad altre anomalie ecografiche, sono considerate varianti normali, senza effetti sullo sviluppo neurologico o intellettivo del bambino: nella maggior parte dei casi, scompaiono spontaneamente tra la 26ª e la 32ª settimana di gestazione. Quando...  »

Mamma bianca con occhi chiari, papà nero con occhi scuri: che occhi avrà il bambino?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Una coppia formata da un genitore con gli occhi scuri e da un genitore con gli occhi chiari avrà molto più facilmente un bambino con occhi scuri. A meno che gli ascendenti del primo genitore non abbiano occhi chiari, eventualità che per le persone di pelle scura è davvero rara.  »

Iodio: va preso in allattamento dopo una tiroidectomia?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Gianni Bona

Se la terapia sostitutiva che si affronta quando la tiroide viene asportata mantiene i valori relativi al TSH e agli ormoni tiroidei nella norma, non c'è alcun bisogno di assumere un'integrazione di iodio.   »

Fai la tua domanda agli specialisti