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La legge di bilancio 2025 ha introdotto, con l’articolo 56, una misura economica a favore dei genitori separati.
Il bonus genitori separati, rivolto a chi ha figli a carico fino al compimento del 21o anno di età, è volto a supportare le spese dell’alloggio per il genitore che non è assegnatario dell’abitazione familiare di proprietà.
Non sono ancora stati stabiliti gli importi, i criteri e le modalità di erogazione che verranno concordati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze con un apposito decreto. È nota invece l’entità del fondo: 20 milioni di euro che saranno destinati a partire dal 1° gennaio 2026 ai genitori che si trovano ad attraversare una delicata fase di fragilità economica.
In cosa consiste
Una separazione comporta un pesante carico non solo emotivo ma anche economico. Il genitore non affidatario si trova così spesso nella necessità di trovare in tempi brevi un nuovo alloggio, a costi contenuti, oltre al fatto di dover contribuire al mantenimento dei figli.
È proprio in un quadro sempre più complesso, che vede da un lato l’aumento del numero delle separazioni e dall’altro un costante incremento del costo della vita e degli affitti, che si inserisce la nuova misura introdotta dalla legge di bilancio 2025 destinata proprio ai genitori separati o divorziati con figli a carico fino ai 21 anni a supporto delle spese per l’abitazione.
Il fondo mette a disposizione 20 milioni di euro per il 2026: non sono ancora noti al momento i dettagli sulla gestione della misura e sulla distribuzione delle risorse ai genitori che ne potranno beneficiare.
Per conoscere requisiti e modalità di erogazione è necessario attendere un decreto dei ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e delle Finanze di cui non si conoscono i tempi precisi di emanazione.
Requisiti
Il nuovo bonus genitori separati è destinato a quelle madri e quei padri che, a seguito di separazione o divorzio, non hanno conservato l’assegnazione della casa familiare ma che, da un punto di vista strettamente fiscale, hanno a carico figli con un’età inferiore a 21 anni.
Si intendono a carico i figli che, sulla base della normativa fiscale vigente, non superano un reddito annuo di 4mila euro al lordo degli oneri deducibili.
Pagamenti
Non sono state ancora stabilite, e lo saranno con un apposito decreto ancora da emanare, le modalità operative attraverso le quali verrà messo in pratica il bonus, nello specifico i criteri richiesti per averne diritto, le procedure per farne domanda, l’entità del contributo e le modalità di erogazione.
Il contributo, infatti, al pari di altri bonus, potrebbe essere erogato sotto forma di un versamento una tantum oppure con una periodicità regolare o ancora concretizzarsi sotto forma di un’agevolazione fiscale in grado di ridurre il peso delle imposte che il genitore deve versare. L’intervento dovrà in ogni caso rispettare il tetto di spesa stabilito in 20 milioni di euro annui e non dovrebbe quindi superare gli 800 euro al mese, sulla base dell’importo erogato in passato.
Quando fare domanda
Non è ancora stato stabilito se occorrerà, come prevedibile, inviare una domanda per accedere al contributo. Meglio in ogni caso avere già a portata di mano tutti i documenti che potrebbero essere richiesti: sentenza di separazione o divorzio, attestazione di pagamento dell’affitto della nuova abitazione, documenti fiscali dei figli a carico e Isee aggiornato.
In breve
Il bonus genitori separati è un contributo economico che la legge di bilancio ha stabilito di destinare ai genitori separati o divorziati con figli a carico fino ai 21 anni che si vedono costretti a lasciare la casa familiare e cercare un nuovo alloggio. Il sostegno ha infatti la finalità di supportare le spese per l’affitto di una nuova residenza: non sono stati ancora stabiliti i criteri attuativi della nuova misura che verranno definiti con un decreto ad hoc.
