Compiti per le vacanze: bene alle medie male alle superiori

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 24/08/2018 Aggiornato il 29/08/2018

Sono l'incubo di molti genitori, soprattutto verso la fine della vacanze, ma sono davvero importanti per la resa scolastica. Ecco il parere (e i consigli) di un insegnante delle scuole medie

Compiti per le vacanze: bene alle medie male alle superiori

È forse la questione più dibattuta tra famiglie e scuola. I compiti per le vacanze, infatti, possono essere l’incubo per i genitori, soprattutto se ci si ritrova a pochi giorni dall’inizio della scuola senza che il proprio figlio li abbia finiti. Perché e come sono utili?

Utili ma troppi

Tutti d’accordo sull’utilità dei compiti a casa che, quindi, vanno dati e fatti, perché possono servire sia per lo studio sia per imparare, fin da piccoli, il rispetto di impegni quotidiani. Non tutti sono però d’accordo sulla quantità, sostenendo che se ne danno troppi, togliendo spazio alle vacanze da trascorrere con la famiglia.

Un sondaggio li boccia

Infatti, da un sondaggio “Compiti vacanze, come sei messo?” condotto da skuola.net alle scuole superiori è emerso che solo 1 ragazzo su 4 è stato in grado di finire i compiti per le vacanze in tempo per il rientro sui banchi di scuola. Il 65 per cento degli studenti infatti ha dichiarato di aver avuto troppi compiti per le vacanze, mentre il 67 per cento ha assicurato di non aver fatto ricorso al web per la soluzione degli esercizi, che è così considerato un aiuto per lo studio e non una fonte da copiare spudoratamente.

Un po’ meglio alle medie

Diversa è invece la situazione alle medie dove in linea di massima gli alunni sono rientrati con i compiti fatti. “Alla scuola dell’obbligo la situazione è forse migliore rispetto alle superiori perché l’alunno è di solito seguito o comunque monitorato dalla famiglia, anche data la giovanissima età, quindi è difficile che non faccia del tutto i compiti, anche se succede. In questo caso però può essere la spia di un disagio più profondo” spiega Anna Pelegrini, insegnante di scuola media a Milano. Che continua: “Per la famiglia i compiti possono sembrare una seccatura, ma sono invece fondamentali, soprattutto alle medie, dove il ragazzo è in piena formazione e quindi necessita di un allenamento costante, specie nelle materie dove è richiesto esercizio, quindi inglese, matematica, grammatica per esempio, e rischia di perdere le conoscenze acquisite in pochi giorni se non si tiene appunto allenato. Quindi siccome lo stacco della vacanza è lungo, è importante assegnare e fare i compiti”.

Ci vuole buon senso

Come in molte cose a farla da padrone deve essere il buon senso. Continua Pelegrini: “ovviamente, come in tutte le cose, ci vuole buon senso, cioè i compiti vanno assegnati ma senza sovraccaricare inutilmente l’alunno. I compiti poi vanno pensati, cioè proposti in base al programma svolto e alle esigenze degli allievi rispetto al livello raggiunto dalla propria classe in una determinata materia. Possono essere compiti per completare un argomento o approfondirlo, per recuperare delle lacune o per potenziare delle abilità. In ogni caso a mio avviso devono essere il più pratici e creativi possibili, anche perché vengono svolti a casa, in un ambiente tranquillo, magari in compagnia della famiglia. A proposito, i genitori devono aiutare i ragazzi se ne hanno la necessità ma mai sostituirsi facendo i loro compiti: non solo gli insegnanti se ne accorgono, ma non contribuiscono alla crescita e all’autonomia del ragazzo”.

Gli insegnanti devono confrontarsi

E come si fa ad avere buon senso e a evitare che ogni insegnante assegni troppi compiti a casa? “Alle scuole medie non sempre c’è una programmazione comune vera e propria interdisciplinare, anche se dipende dalle scuole ovviamente – precisa ancora l’insegnante –. Sarebbe opportuno invece che tra gli insegnanti ci sia sempre confronto e coordinazione, in modo da non assegnare troppi compiti, bensì mettere in pratica una linea comune. Questo però non sempre avviene. Vero è che spesso ci pensano gli alunni a ricordare ai docenti la quantità di lavoro che è stato assegnato loro nelle varie materie. Secondo la mia esperienza personale, su una classe di circa 25 allievi soltanto 3-4 non hanno fatto i compiti, o li hanno eseguiti in modo superficiale e sommario, che ho assegnato in queste vacanze. Ma non mi stupisco, perché si tratta comunque più o meno degli stessi alunni che regolarmente non svolgono il loro lavoro in modo completo durante l’anno, non soltanto nelle festività natalizie”.

 
 
 

In breve

UTILI MA NON TROPPI

I compiti per le vacanze sono utili perché servono a mantenere le conoscenze acquisite, specie in quelle materie dove è richiesto esercizio, come matematica e grammatica. Non devono però essere troppi per non sovraccaricare il ragazzo inutilmente di tanti impegni.

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