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La cura dei denti, con controlli dal dentista, è fondamentale per il benessere di una persona. Gli italiani questo lo sanno e, infatti, dopo la fuga dagli studi dentistici negli anni della crisi, nel 2016 è stato registrato un incremento del 9,3% di visite e cure rispetto al 2014. Nonostante il dato positivo, però, sono ancora molte le persone che non vedono dentisti per anni. Non solo non si fanno i controlli dal dentista, ma un milione di italiani non è mai andato da un dentista nella sua vita. E anche i bambini non vengono sottoposti ai controlli necessari.
Niente prevenzione
Sono 17 milioni le persone (di cui 3,7 milioni millennials) che non hanno mai fatto una visita di controllo dal dentista. Sono, poi, il 70% dei bambini tra 6 e 14 anni a non farsi controllare i denti nel corso dell’anno. È quanto emerge da una ricerca del Censis realizzata in collaborazione con Andi (Associazione nazionale dentisti italiani).
Lo specialista si sceglie così
Il dentista conquista, però, ancora la fiducia degli italiani. L’83% ha un proprio specialista di riferimento. Il 74,8% dei professionisti dei denti esercita nel proprio studio privato, il 5,8% in una catena con marchio, il 4,8% nel settore pubblico. Nella scelta del dentista il primo criterio risulta essere la fiducia (63,1%), poi il costo (26,3%), la qualità dei materiali e le tecnologie utilizzate (20,8%), la vicinanza e la comodità per raggiungere lo studio (17,1%), le facilitazioni nei pagamenti (11,4%).
Benestanti e laureati si curano di più
Purtroppo esistono ancora differenze, in base alla provenienza sociale, nel ricorso al dentista. Ad andare di più dallo specialista sono i benestanti (il 75,6% almeno una volta all’anno) rispetto a chi non lo sono (57,2%) e i laureati (62,2%) vanno di più dal dentista rispetto a persone con livelli di studio minori (45,6%). Differenze maggiori si registrano in tema di prevenzione. Non va dal dentista per niente il 38,1% degli italiani non abbienti (contro il 22,7% dei benestanti) e il 36,4% delle persone con la licenza media (contro il 29,8% dei laureati). La triste conseguenza è che le persone meno scolarizzate e con redditi bassi vanno dal dentista soltanto quando dolori e carie diventano insopportabili.