Problemi di coppia dopo un bebè: che cosa può fare lei

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 09/03/2013 Aggiornato il 09/03/2013

Alla base dei problemi di coppia che possono sorgere dopo la nascita di un figlio, c’è talvolta un atteggiamento troppo possessivo della mamma verso il piccolo

Problemi di coppia dopo un bebè: che cosa può fare lei

Per evitare problemi di coppia e alimentare la gelosia del papà nei confronti del bebè, è fondamentale che la mamma permetta al compagno di entrare in sintonia con il bambino, lasciandogli il giusto spazio nella relazione con il piccolo. Per la mamma è più facile acquisire da subito il proprio ruolo: già dopo il concepimento, con l’inizio della gravidanza, la donna porta fisicamente il bimbo in grembo, avverte, molto più dell’uomo, la presenza di una nuova vita, partorisce il suo cucciolo, lo allatta. Tra madre e figlio c’è insomma quella che gli psicologi definiscono una relazione “fusionale”, totale, che fa sì che la mamma sia capace di cogliere da subito i bisogni del suo piccolo.

Con il papà un legame da costruire

Non è lo stesso per l’uomo che, anche se coinvolto dalla compagna fin dai mesi di gravidanza, vive questa esperienza in maniera più ovattata. Per il papà il piccolo diventa veramente un figlio al momento della nascita, quando finalmente può vederlo, toccarlo, prenderlo in braccio. È solo da questo momento che il papà sente di avere un ruolo, diverso e complementare rispetto a quello della compagna, e di essere diventato davvero genitore. Proprio per questo è importante non interrompere questo “ponte” che si crea alla nascita, perché il ruolo del papà deve essere costruito nel tempo.
Per evitare quindi che il bebè sia vissuto dal papà come un intruso, generando problemi di coppia, occorre dargli la possibilità di conoscere il suo bambino, in modo che a sua volta anche il bambino impari ad avere fiducia nella capacità del suo papà di prendersi cura di lui, proprio come la mamma.

I nuovi papà sono diversi

Bisogna stimolare il papà a mettersi in gioco e a modificare gli schemi di interazione e i comportamenti stereotipati che hanno contraddistinto i padri delle vecchie generazioni. I nuovi padri, infatti, sono molto diversi da quelli del passato, il cui ruolo nella relazione con i figli era soprattutto quello di impartire delle regole e farle rispettare. I nuovi papà invece, a patto che venga data loro l’opportunità per farlo, hanno un modo molto personale e amorevole di relazionarsi con i figli, fin da piccoli. Sono molto affettuosi e attenti nell’accudire il bambino, pur con modalità molto diverse da quelle della madre. La gelosia del papà, alla base dei problemi di coppia, può dunque essere evitata se la mamma  impara a non interferire nel modo in cui il papà si rapporta con il piccolo: pazienza se si crede che il proprio modo di prendere in braccio il bambino sia il migliore, l’importante è che il piccolo impari a essere sereno anche tra le braccia del suo papà. Si tratta di un aspetto fondamentale perché la relazione con il papà fa sì che il bambino possegga radici solide per esplorare il mondo.
 

In breve

Il ruolo del papà si "costruisce" nel tempo

La mamma, che da subito ha una relazione profonda con il bambino, deve fare in modo che anche il papà abbia il suo “spazio” per entrare in sintonia con il piccolo. Tanto più che oggi i nuovi padri sono molto più affettuosi, attenti e partecipi di quanto fossero in passato

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti