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Disgrafia e disortografia vengono spesso confuse ma, pur facendo parte dei DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), indicano due difficoltà diverse.
I soggetti disortografici possono scrivere in maniera ordinata e leggibile, ma hanno difficoltà ad apprendere le regole dell’ortografia e i loro testi sono spesso pieni di errori di questo genere; chi è disgrafico, invece, scrive testi dall’aspetto disordinato e poco leggibile, ma che possono essere corretti dal punto di vista grammaticale.
Se, cominciando a frequentare la scuola primaria, il bambino inizia a presentare queste difficoltà, che vengono notate da insegnanti e genitori, la situazione viene segnalata e il bambino viene sottoposto a test per DSA tramite Asl oppure privatamente. Se viene riscontrato un Dsa, viene emessa una certificazione e la scuola può stilare un Pdp, cioè un piano didattico personalizzato, per aiutare il bambino con misure dispensative e compensative.
Per la disgrafia e la disortografia ci sono molti esercizi che si possono proporre, sia a casa che in ambito scolastico, ma la cosa migliore è quella di confrontarsi con insegnanti ed esperti che possano proporre attività mirate e monitorare i progressi.
La differenza tra i due disturbi
Disgrafia a disortografia sono due classificazioni all’interno dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento che riguardano la difficoltà di scrittura; spesso vengono confuse, ma si tratta di due cose diverse.
Disgrafia
La disgrafia è legata alla difficoltà nella scrittura, cioè all’abilità grafico-motoria nello svolgere questa operazione: è dovuta ad un deficit neurologico di tipo motorio.

Esempio di come scrive un bambino disgrafico
Il risultato è una scrittura poco chiara e disordinata, che spesso presenta queste caratteristiche:
- testi poco leggibili
- caratteri e parole non allineati alle righe del foglio
- caratteri di dimensioni diverse
- lettere che si sovrappongono
- difficoltà a gestire lo spazio sul foglio, ad esempio nella distanza tra le parole
- pressione disomogenea sul foglio con la penna
- difficoltà nell’impugnare la penna
- lentezza nella scrittura
- alternanza nella stessa parola di lettere in corsivo e in stampatello.
Disortografia
Per quanto riguarda la disortografia, le difficoltà riguardano l’applicazione delle regole ortografiche: in questo caso si ha una compromissione neurologica delle abilità di codifica fonologica e nelle competenze ortografiche non causate da un deficit intellettivo, motorio o sensoriale.

Esempio di come scrive un bambino disortografico
In pratica, i soggetti disortografici hanno difficoltà a convertire i suoni delle parole in simboli grafici. I sintomi, che cominciano a manifestarsi in genere intorno ai 7-8 anni, possono comprendere:
- confusione tra grafemi con caratteristiche morfologiche simili, ad esempio p/b
- confusione tra fonemi simili, ad esempio t/d, b/p, l/r
- omissione di alcuni caratteri all’interno di una parola, come ad esempio doppie o vocali intermedie (scrivendo ad esempio foco anziché fuoco o tera invece di terra)
- aggiunta di lettere o sillabe in una parola
- inversione della sequenza di suoni all’interno di una parola (sefamoro invece di semaforo)
- errata fusione di parole.
Gli scritti di un bambino disortografico sono spesso ordinati, ma pieni di errori ortografici, mentre quelli di un soggetto disgrafico possono essere corretti dal punto di vista ortografico, ma poco leggibili.
Cosa fare
Se un bambino senza evidenti difficoltà nell’apprendimento, dopo due anni di scuola primaria, non riesce a consolidare le principali regole ortografiche, la cosa migliore è avviare un percorso diagnostico con l’aiuto di specialisti che possano appurare l’eventuale disortografia del piccolo. In genere si valutano insieme anche i tre disturbi dell’apprendimento a carico della lettura (cioè la dislessia), della scrittura (la disgrafia) e della matematica (discalculia), che possono a volte presentarsi insieme.
Una volta accertata l’eventuale disortografia, si potrà iniziare un percorso di potenziamento oppure un intervento sanitario riabilitativo con interventi mirati sulle difficoltà specifiche del bambino. Si possono quindi insegnare strategie riguardanti la grammatica e l’ortografia, fare esercizi specifici o consolidare la capacità di riconoscere i suoni all’interno delle parole.
In caso di disgrafia, invece, si possono proporre esercizi motori per rafforzare il tono muscolare e migliorare destrezza e coordinazione occhio-mano e un apprendimento intensivo della scrittura. Anche in questo caso, il bambino dovrà essere seguito da un team di docenti e specialisti per una riabilitazione cognitiva e motoria che possano migliorare il benessere del bimbo. L’obiettivo, in questo caso, è quello di ottenere una scrittura più fluida e leggibile e, al tempo stesso, di supportare emotivamente il bambino.
Esercizi utili
Sono molti gli esercizi che si possono proporre per migliorare disortografia e disgrafia.
Per quanto riguarda la disortografia, alcuni esercizi utili durante la scuola primaria possono essere:
- fare un gioco che consiste nel ricordare il maggior numero di parole che cominciano con lo stesso suono
- giocare a “nomi, cose, città”, che ha lo stesso obiettivo
- proporre al bambino di correggere frasi in cui sono stati intenzionalmente inseriti degli errori
- proporre materiali didattici e schede appositamente pensate per la disortografia.
Per la disgrafia possono invece essere utili:
- esercizi di pregrafismo per affinare la motricità fine
- esercizi per imparare la corretta impugnatura della penna, senza escludere l’uso di strumenti compensativi come penne ergonomiche o con grip speciale e di righelli con guide
- esercizi per la coordinazione oculo-manuale
- esercizi di scrittura libera su carta strutturata.
La cosa migliore è quella di collaborare con insegnanti e specialisti ed eventualmente di rivolgersi a tutor specializzati in materia di DSA, in modo da poter integrare il Pdp, cioè il piano didattico personalizzato del bambino, studiando attività adatte alle sue esigenze e abilità per aiutarlo a migliorare senza demoralizzarsi e senza minare la sua autostima.
In copertina foto di Andrea Piacquadio da Pexels
In breve
Disortografia e disgrafia sono due disturbi diversi: il primo consiste nella difficoltà a imparare e applicare le regole dell’ortografia, il secondo dà come risultato testi disordinati e poco leggibili. In entrambi i casi serve l’aiuto di insegnanti e specialisti.