Argomenti trattati
L’homeschooling, chiamato anche istruzione parentale oppure home education, è la pratica di educare i propri figli a casa, senza far loro frequentare un classico istituto scolastico. In altre parole, questi bambini o ragazzi non vengono mandati a scuola e non frequentano le lezioni in un’aula, ma la loro istruzione avviene all’interno delle mura domestiche ad opera dei genitori oppure di altre persone incaricate dai genitori stessi.
La procedura da seguire prevede una dichiarazione al dirigente scolastico della scuola più vicina, da ripresentare ogni anno, la dimostrazione delle proprie capacità tecniche ed economiche per intraprendere questo percorso e infine il superamento da parte dello studente di un esame per poter passare all’anno scolastico successivo.
Cosa dice il Ministero dell’Istruzione e del Merito
Secondo l’articolo 34 della Costituzione, la scuola in Italia è aperta a tutti.
Inoltre l’istruzione è obbligatoria fino al compimento del sedicesimo anno di età. L’homeschooling, o istruzione parentale, è un’alternativa consentita: si tratta della scelta dei genitori di provvedere in prima persona all’istruzione dei propri figli. Per poter seguire questa strada, però, sono necessari alcuni adempimenti da parte della famiglia:
- i genitori devono rilasciare al dirigente scolastico della scuola più vicina una dichiarazione sulla loro volontà di optare per l’educazione parentale, dichiarando la propria capacità tecnica ed economica di provvedere all’insegnamento parentale. Questa dichiarazione deve essere rinnovata ogni anno
- bisogna dimostrare le proprie competenze: non è necessario essere insegnanti, ma bisogna garantire di avere le risorse necessarie affinché all’alunno venga garantita un’istruzione adeguata
- il dirigente scolastico deve verificare la veridicità di queste affermazioni e controllare che l’istruzione impartita a casa rispetti gli standard educativi; per farlo può richiedere una documentazione aggiuntiva oppure fare visite periodiche
- gli studenti istruiti a casa devono sostenere esami annuali presso una scuola statale o paritaria come candidato esterno, per verificare il raggiungimento degli obiettivi formativi e per permettere il passaggio al grado successivo o il conseguimento del diploma. Non è solo il dirigente scolastico ad essere tenuto a vigilare sull’adempimento dell’obbligo scolastico, ma anche il sindaco.
Se la famiglia non presenta tutta la documentazione necessaria o se lo studente non supera l’esame di idoneità, il dirigente scolastico deve attivare le procedure per iscrivere l’alunno a scuola.
Cosa dice la legge
L’educazione parentale in Italia è regolamentata da alcune normative:
- l’Articolo 30 della Costituzione Italiana stabilisce che è diritto e dovere dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli
- il Decreto Legislativo n. 297/1994 richiede ai genitori che hanno scelto l’educazione parentale di dimostrare ogni anno di essere in grado di istruire i propri figli, in termini sia tecnici che economici
- il Decreto Ministeriale n. 5/2021 garantisce che gli studenti che seguono un percorso di homeschooling possano sostenere gli esami come candidati esterni in istituti statali o paritari.
L’istruzione parentale in Italia
Sebbene rimanga una scelta di nicchia, l’homeschooling sta diventando un’opzione sempre più popolare tra le famiglie italiane, che scelgono così di gestire l’apprendimento e l’istruzione dei propri figli a casa, adattandosi alle esigenze e ai ritmi di ciascuno studente.
Secondo i dati ufficiali rilasciati dal Ministero dell’Istruzione, negli ultimi anni – e in particolare dopo la pandemia da Covid-19 – i numeri sono aumentati in maniera significativa: nell’anno scolastico 2018/2019 i ragazzi educati a casa erano circa 5.126, mentre nel 2020/2021 il numero era salito a 15.361, fino a raggiungere i 16.000 studenti istruiti dai genitori nel 2024/2025. Si tratta comunque di una percentuale di studenti ridotta, pari allo 0,23% del totale.
La ragioni di questa crescita sono molte, tra cui l’insoddisfazione verso il sistema scolastico tradizionale e la maggiore consapevolezza delle alternative a disposizione delle famiglie.
Come funziona
La strada dell’homeschooling si può intraprendere a qualsiasi età, affidando l’istruzione dei propri figli ai genitori stessi oppure a figure esterne come ad esempio insegnanti privati. Le famiglie possono scegliere di iscrivere poi il minore a scuola in qualsiasi momento e recidere dall’istruzione parentale quando lo ritengono opportuno.
Uno dei maggiori vantaggi dell’educazione parentale è proprio la possibilità di personalizzare i tempi e i modi dell’istruzione in base alle esigenze e alle capacità di ogni singolo studente. Ci sono però alcuni consigli generali che possono tornare utili per iniziare un percorso di questo tipo:
- stabilire una routine (anche se flessibile) che scandisca la giornata
- definire obiettivi e carichi di studio per lo studente
- quando è possibile, introdurre attività e momenti di studio con i coetanei
- cercare materiali innovativi, anche sul web, e cercare di offrire allo studente un approccio vario ai diversi argomenti
- cercare di ottenere un buon equilibrio tra dimensione relazionale, linguistica e culturale
- prendere spunto non solo dai curricoli scolastici delle scuole, ma anche dalle Competenze Chiave per l’Apprendimento Permanente dell’UE.
La differenza tra Homeschooling e Unschooling
Spesso i termini homeschooling e unschooling vengono usati come sinonimi, ma in realtà si riferiscono a due metodologie diverse. Homeschooling è infatti un altro termine per definire l’educazione parentale, in cui i bambini vengono istruiti a casa dai genitori, seguendo programmi simili a quelli scolastici, dedicando momenti della giornata allo studio e affrontando esami annuali alla fine di ogni anno scolastico.
L’unschooling, termine coniato dall’educatore Johm Holt, indica invece una pratica di istruzione in cui gli studenti non hanno un’educazione strutturata in programmi fissi o lezioni, ma in cui gli studenti decidono in gran parte le proprie attività scolastiche in base ai propri interessi.
I pro e i contro dell’homeschooling
A rivolgersi a questo tipo di istruzione sono ad esempio i bambini delle famiglie che si spostano spesso per lavoro, quelli che hanno gravi problemi di salute oppure i figli di famiglie straniere che decidono di iniziare un percorso di homeschooling per poi passare all’istruzione scolastica non appena il minore è più a suo agio con la lingua. Questa scelta presenta comunque diversi pro e contro.
Tra i vantaggi si possono ad esempio elencare:
- la possibilità di personalizzare tempi e tecniche di studio, creando un programma su misura per ogni studente
- maggiore flessibilità nell’organizzazione delle giornate
- un ambiente che mette bambini e ragazzi maggiormente a proprio agio rispetto ad un’aula scolastica.
Come per ogni cosa, ci sono anche dei lati negativi da prendere in considerazione:
- mancanza di contatto sociale e interazione con i coetanei, perlomeno all’interno del percorso scolastico
- possibili difficoltà di inserimento se si decidesse di cominciare o ricominciare a frequentare la scuola
- possibili lacune formative
- difficoltà a riconoscere ai genitori la stessa autorità che si tributa agli insegnanti.
Foto in copertina di Julia M Cameron da Pexels
In breve
Quella dell’homeschooling è una scelta sempre più diffusa anche in Italia. Si tratta della pratica di istruire i propri figli a casa, una strada percorribile a patto di adempire alcuni obblighi.
