Open day scuola primaria e secondaria di primo grado: servono davvero?

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 24/11/2025 Aggiornato il 24/11/2025

Sono occasioni preziose per conoscere più da vicino gli istituti e ascoltare direttamente insegnanti e alunni. Tuttavia rappresentano solo una parte della valutazione.

Open day scuola primaria e secondaria di primo grado

Gli open day sono giornate in cui le scuole descrivono la propria offerta formativa ai genitori e ai futuri studenti, presentando spazi, insegnanti, progetti e organizzazione interna.

Sono utili per avere una prima impressione dell’istituto e capire se impostazione e approccio potrebbero fare al caso proprio. Si partecipa con i bambini, in modo da vedere come reagiscono agli spazi, ma ci sono anche incontri dedicati soltanto ai genitori, per dar loro modo di concentrarsi meglio sulle informazioni pratiche e ascoltare con maggiore attenzione la proposta educativa.

Durante l’open day di una scuola primaria e secondaria di primo grado conviene valutare aspetti come tempo scuola, organizzazione, laboratori, attività proposte, clima relazionale e qualità degli ambienti.

È un appuntamento importante, ma non l’unico elemento da considerare: la scelta della scuola richiede anche altre informazioni e una riflessione sulle reali esigenze della famiglia.

In cosa consiste la giornata di open day

L’open day è una giornata durante la quale una scuola apre le porte a famiglie e futuri studenti. In genere, il dirigente scolastico accoglie genitori e bambini, raccontando la filosofia educativa dell’istituto e presentando il percorso formativo.

Gli insegnanti e spesso anche alcuni studenti volontari, invece, mostrano le aule, i laboratori, gli spazi comuni, la biblioteca.

In molti casi, vengono proposte anche dimostrazioni pratiche delle attività svolte nel corso dell’anno, come laboratori, attività musicali, esperimenti, presentazione delle tecnologie usate in classe.

Nel dettaglio, l’incontro, che di solito ha una durata di un paio di ore, ha l’obiettivo di:

  • presentare l’offerta formativa e il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF)
  • mostrare gli ambienti scolastici (aule, laboratori, palestra, mensa)
  • far conoscere il dirigente scolastico, gli insegnanti e parte del personale
  • illustrare attività, metodologie didattiche e progetti
  • rispondere alle domande delle famiglie.

Andare con o senza figli?

Molti genitori si domandano se sia meglio partecipare agli open day scuola primaria e secondaria di primo grado con i bambini oppure lasciarli a casa. Non esiste una risposta valida per tutti: dipende molto dall’età, dal carattere del bambino e da ciò che si vuole ottenere dalla visita. In alcuni casi, sono le scuole stesse a indicare cosa sia meglio fare. Talvolta, vengono addirittura organizzati giorni diversi a seconda se si va con o senza i figli

Da un lato, l’open day rappresenta sicuramente una preziosa opportunità per i futuri alunni. Per i bambini può essere rassicurante vedere le aule e gli spazi in cui trascorreranno le giornate, osservare i materiali, sentire gli odori e i rumori che accompagneranno il loro ingresso nella scuola “dei grandi”.

Per i ragazzi della secondaria di primo grado la visita è un’occasione concreta per farsi un’idea personale, porre domande, chiarire dubbi, capire se gli spazi li mettono a loro agio e, soprattutto, se le proposte educative sono in linea con i loro interessi. In particolare, può essere di grande aiuto parlare con gli studenti che già frequentano quella scuola per avere opinioni dirette e non mediate sul percorso, le ore di studio, pro e contro.

D’altro canto, soprattutto nel caso dei futuri alunni della primaria, andare da soli permette ai genitori di ascoltare con più attenzione, fare domande più pratiche e valutare dettagli che i bambini, giustamente più attratti dagli aspetti ludici, potrebbero ignorare.

Inoltre, mamma e papà potrebbero sentirsi più liberi di affrontare dettagli “scomodi”, senza rischiare di influenzare o sovraccaricare il bambino.

Laddove possibile, una doppia visita, prima da soli e poi con i figli, potrebbe essere una buona soluzione.

Come regolarsi nella scelta della scuola

L’open day è sicuramente uno strumento utile per valutare quale scuola scegliere, ma non è sufficiente. È importante integrarlo all’interno di una valutazione più ampia.

1) Tempo scuola

Uno dei primi criteri da prendere in considerazione è il tempo scuola perché si tratta di un fattore molto rilevante per l’organizzazione familiare e per il benessere del bambino. Alcuni istituti offrono il tempo pieno o prolungato, che includono la mensa e i rientri pomeridiani, ottimi per chi desidera continuità e un ritmo più disteso.

Altri plessi, invece, prevedono un orario ridotto, che potrebbe essere più adatto a bambini che hanno bisogno di maggiore flessibilità o che frequentano attività extrascolastiche. Capire come la scuola gestisce questi aspetti aiuta a capire se la pianificazione scolastica è compatibile con quella familiare.

2) Offerta formativa e progetti

Un altro aspetto fondamentale riguarda l’offerta formativa, le attività e i progetti che caratterizzano l’istituto e ne orientano la visione educativa.

In alcuni casi si punta molto sulle attività artistiche e creative, come teatro, musica, arte, in altri sullo sport, in altri ancora su lettura, biblioteca, giornalino. Un ampio spazio è spesso riservato alle materie STEM, con corsi di robotica, coding, informatica, scienze, oppure alle lingue straniere, con corsi di potenziamento.

Una buona scuola non è necessariamente quella che offre “tutto”, ma quella che propone attività coerenti con la sua mission e ben organizzate. Per i genitori e gli alunni non si tratta solo di capire cosa offre l’istituto, ma di valutare se queste proposte rispecchiano ciò che stanno cercando, e soprattutto se sono davvero integrate nella vita scolastica quotidiana e non solo uno specchietto per le allodole, per attirare iscrizioni.

3) Clima

Molto importante è anche il clima che caratterizza la scuola. Durante l’open day si può percepire almeno in parte l’ambiente in cui ci si trova, per esempio dal modo con cui gli insegnanti si rivolgono ai bambini e ragazzi, dal tono usato per raccontare la giornata, dalla disponibilità nel rispondere alle domande.

L’atteggiamento di dirigenti e docenti è un indicatore forte del clima relazionale della scuola. Nel corso della visita si può osservare anche come la scuola gestisce la relazione con le famiglie, come affronta la diversità ed eventuali difficoltà, quali strumenti utilizza per favorire inclusione e benessere.

La presenza di sportelli di ascolto psicologico, di strategie inclusive (come tutoraggio tra pari e didattica cooperativa), di piani personalizzati per i BES (Bisogni Educativi Speciali) e i DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) sono tutti indicatori di attenzione alle necessità di ogni studente.

4) Spazi

Anche gli spazi vogliono la loro parte. Non è tanto una questione estetica quanto piuttosto di cura: ambienti luminosi, ben tenuti e puliti contribuiscono al senso di accoglienza, rispetto e serenità.

Una palestra ben attrezzata, spazi comuni ben curati, aree all’aperto, una biblioteca “viva”, laboratori ricchi di materiali, la presenza di LIM, piattaforme educative, computer denotano una buona attenzione all’apprendimento e alla qualità del tempo da parte della scuola.

Durante l’open day si consiglia di controllare anche le misure di sicurezza (uscite, cartellonistica, vigilanza).

5) Distanza da casa

Non bisogna trascurare nemmeno gli aspetti più pratici. In particolare, occorre valutare con attenzione il tragitto casa–scuola perché incide ogni giorno sulla qualità della vita di studenti e famiglie.

Un percorso troppo lungo o scomodo potrebbe aumentare la stanchezza, ridurre il tempo libero e rendere più complessa l’organizzazione quotidiana. Meglio capire, dunque, se ne vale davvero la pena e se lo studente è davvero convinto.

Cosa chiedere agli open day

Durante l’open day si può approfittare della presenza degli insegnanti per chiarire tutti i propri dubbi. Ecco alcune delle domande che si potrebbero porre.

  1. In quali giorni è prevista la mensa?
  2. I pomeriggi sono obbligatori o facoltativi?
  3. Come sono gestiti i compiti durante la settimana?
  4. Sono previste attività con docenti madrelingua?
  5. La scuola offre la possibilità di ottenere certificazioni linguistiche?
  6. Che tipo di tecnologie vengono usate e in che modo (per verificare che venga fatto un impiego equilibrato della tecnologia)?
  7. Come vengono gestiti i colloqui?
  8. Ci sono incontri periodici dedicati alla crescita emotiva e relazionale?
  9. È presente un’educazione alla cittadinanza attiva?
  10. Come vengono affrontati eventuali problemi di comportamento o inclusione?
  11. Che corsi extracurriculari vengono proposti?

Sono validi o solo una vetrina?

Gli open day sono utili perché permettono di avere una prima impressione sulla scuola, di conoscere gli insegnanti e di osservare gli spazi. Sono un’occasione concreta per vedere l’istituto da vicino e per ascoltare chi lo vive ogni giorno. Tuttavia, bisogna ricordare che sono un evento “vetrina”: gli ambienti sono ordinati, le attività sono preparate ad hoc e l’atmosfera è generalmente positiva.

Non sempre mostrano la quotidianità reale della scuola. Per questo motivo devono essere inseriti in un processo decisionale più ampio. Si consiglia di integrare la visita con altri elementi di valutazione, parlando con altre famiglie, consultando il PTOF, riflettendo sulle esigenze della propria famiglia.

Alcune scuole organizzano anche mini-stage, durante i quali i futuri studenti possono prendere parte a delle lezioni e vivere alcuni momenti tipici della giornata scolastica. Può essere una buona occasione per entrare più a diretto contatto con la realtà di quella scuola e farsi un’idea più veritiera di ciò che offre.

 

Foto di copertina di WOKANDAPIX via Pixabay

 
 
 

In breve

Scegliere la scuola è una decisione importante. Gli open day scuola primaria e secondaria di primo grado sono uno strumento prezioso, perché permettono di conoscere da vicino l’istituito e di capire se può diventare il posto giusto per i propri figli. Osservare l’ambiente, fare domande, ascoltare insegnanti e alunni aiuta a prendere una decisione più serena. Ma non sempre mostrano la quotidianità reale della scuola. Per questo motivo vanno considerati altri elementi di valutazione, come l’offerta formativa, il clima scolastico, il tempo scuola.

 

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