Scuola senza zaino: pro e contro di un metodo educativo non tradizionale

Francesca Scarabelli A cura di Francesca Scarabelli Pubblicato il 04/12/2025 Aggiornato il 04/12/2025

Le differenze con la scuola tradizionale sono molte, pensate per favorire l'autonomia dei bambini.

Scuola senza zaino

Il progetto Scuola Senza Zaino è un esperimento didattico che ha preso piede negli ultimi anni e che attualmente coinvolge oltre trecento istituti scolastici in Italia. Questo modello rivoluziona alcuni dei punti fermi della scuola tradizionale: gli alunni vanno a scuola – appunto – senza zaino, non sono previsti voti numerici o giudizi, si usano in maniera limitata i libri di testo a favore di altri strumenti e le aule sono strutturate diversamente da quelle tradizionali, con diverse zone dedicate ad attività differenti.

Questo tipo di esperienza scolastica promuove l’autonomia e la responsabilità dei singoli alunni, ma non manca qualche punto a sfavore.

Di cosa si tratta

Il progetto Scuola Senza Zaino è nato ufficialmente nel 2002 a Lucca per opera del Dirigente Scolastico Marco Orsi. Si basa su alcuni punti chiave, tra cui i principali sono la dimensione dell’ospitalità dell’ambiente e la scuola vista come una comunità di ricerca dove vengono favorite la responsabilità degli alunni e l’acquisizione di competenze.

Uno degli aspetti più visibili di questo modello è l’assenza dello zaino: gli alunni trovano tutto il necessario – matite, pastelli colorati, quaderni, libri – già nella loro aula scolastica. Al posto della classica cartella hanno in genere una piccola borsa con cui portare a casa qualche quaderno oppure un libro.

Altri grandi assenti sono voti numerici e giudizi (tranne che in pagella, in cui sono obbligatori per legge): gli alunni sono spronati a migliorarsi con commenti che mettono in luce i loro punti di forza e quelli di debolezza.

Anche le aule scolastiche della Scuola Senza Zaino sono disposte in maniera diversa da quella di una scuola tradizionale, che presenta una cattedra e una serie di banchi posti di fronte ad essa.

In questo modello di scuola si trovano delle aree di lavoro dedicate a diverse attività e arredate di conseguenza: in genere c’è una zona tavoli dove si svolgono lavori individuali o a piccoli gruppi, un agorà in cui ci si confronta e in cui si svolgono le spiegazioni da parte degli insegnanti, soprattutto all’inizio della giornata, e diverse postazioni in cui si svolgono piccoli laboratori individuali o di gruppo.

Questo metodo si basa principalmente su tre valori:

  1. Ospitalità: nelle scuole senza zaino in aula si trova tutto il necessario per apprendere, arredi funzionali e ricchi di colore e spazi accoglienti sia per i singoli alunni che per i gruppi
  2. Responsabilità: sono i bambini, insieme agli insegnanti, a decidere insieme le regole della convivenza, come gestire i materiali comuni e individuali e come muoversi all’interno degli spazi dell’aula. In questo modo l’apprendimento può seguire i ritmi di ogni alunno; ad esempio, dopo aver letto insieme un testo, ogni bambino deciderà se elaborarlo con un disegno, un riassunto o uno schema. L’insegnante potrà consigliarlo e si assicurerà che nel corso dell’anno svolga tutte le diverse tipologie di attività
  3. Comunità: nell’ambito della Scuola Senza Zaino, le aule diventano luoghi dove si ricerca e di esplora facendo tante cose diverse con un obiettivo comune. Ognuno porta quindi il proprio contributo.

Dove si attua

Il modello di Scuola Senza Zaino può essere applicato dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori; attualmente però si tratta di un metodo ancora relativamente “giovane” e viene applicato prevalentemente nella scuola primaria, anche se esistono alcune scuole medie che hanno aderito al progetto.

Vantaggi

Il modello di Scuola Senza Zaino comporta sicuramente alcuni lati positivi:

  • togliere la valutazione numerica comporta una minore tensione emotiva, promuove il piacere di studiare per il puro gusto di farlo ed elimina la competizione tra alunni
  • viene eliminato il tradizionale zaino pesante da portare da casa a scuola e viceversa ogni giorno
  • si hanno pochi compiti a casa, quelli necessari per consolidare ciò che si è appreso a scuola
  • l’accento viene posto non solo sull’apprendimento scolastico, ma sull’educazione a tutto tondo, che comprende anche competenze sociali, relazioni ed emotive
  • il metodo promuove l’autonomia e la responsabilità nello studio, oltre a permettere ad ogni studente di apprendere secondo i propri tempi
  • le lezioni sono più coinvolgenti e le attività manuali rendono l’apprendimento più interattivo e stimolante.

Svantaggi e critiche al modello educativo

Ci sono anche dei limiti che è bene conoscere prima di fare questa scelta:

  • c’è il rischio che i bimbi più vivaci, lasciati molto liberi, possano non imparare le regole scolastiche e di comportamento
  • basare tutto sull’autonomia degli studenti potrebbe non essere una metodologia adatta a bambini che non sono ancora del tutto autonomi
  • l’assenza di compiti a casa potrebbe penalizzare i bambini che tendono a rimanere indietro
  • alcuni contestano la poca autorevolezza conferita alla figura dell’insegnante.

Dove si trovano le scuole senza zaino in Italia

Secondo l’elenco ufficiale pubblicato dalla Rete Senza Zaino, in Italia risultano oggi 346 scuole aderenti al modello. Le istituzioni che hanno adottato il progetto sono distribuite su tutto il territorio nazionale: troviamo scuole Senza Zaino in tutte le regioni — dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, passando per Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana (regione d’origine del movimento), Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia.

Sul sito ufficiale è disponibile l’elenco completo delle singole scuole, che riporta per ciascuna la regione di appartenenza. Le regioni che presentano il maggior numero di istituti aderenti — pur senza un dato ufficiale — risultano essere Lombardia, Toscana e Veneto, che appaiono con la maggiore frequenza nell’elenco delle 346 scuole.

All’interno della Rete rivestono un ruolo significativo le Scuole Polo, istituti incaricati di coordinare, promuovere e accompagnare la diffusione del modello sul territorio. Le Scuole Polo sono 21 e sono distribuite in diverse regioni italiane — dal Piemonte al Veneto, dall’Emilia-Romagna alla Puglia, dal Lazio alla Calabria, fino alla Sicilia — assicurando così una presenza capillare e un punto di riferimento locale per la formazione dei docenti, il supporto organizzativo e il raccordo con le altre scuole della rete.

La testimonianza di una mamma di una scuola di Paderno Dugnano

“Sono Laura, mamma di una bambina che frequenta la quarta primaria in una scuola senza zaino dalla prima elementare. Come esperienza è stata finora tutto sommato positiva: i bambini imparano il programma ministeriale come in qualsiasi altra scuola ma la metodologia della didattica sembra essere inclusa ed efficace e difatti i bambini sono contenti di andare a scuola. Ho un’altra figlia che ha frequentato la primaria nella stessa scuola ma con la didattica tradizionale. Le differenze non ci sono state a livello dell’acquisizione delle nozioni, ma è stata completamente diversa la gestione dello studio, del lavoro a casa che non c’è – non sono previsti compiti – e nel lavoro in classe. Tutto sommato è un’esperienza positiva, ma rimane purtroppo l’incognita di quando faranno il passaggio alla scuola secondaria di primo grado, che non ha la metodologia senza zaino, e quindi ti mette davanti a due scelte: o iscrivere tuo figlio ad una scuola a didattica tradizionale, scelta che di fatto annulla tutto il lavoro fatto nei cinque anni di primaria, oppure proseguire in una scuola con una metodologia simile, che al momento per le secondarie sono solo scuole a pagamento e quindi di difficile accesso per chiunque”.

In copertina foto di Anastasia Shuraeva da Pexels

 
 
 

In breve

Il metodo Scuola Senza Zaino, relativamente giovane, coinvolge già oltre 350 scuole in tutta Italia. Le differenze con il metodo tradizionale sono molte, a partire dall’assenza dello zaino e dalla diversa disposizione degli spazi delle aule

 

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