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Da poco pubblicata sulla rivista Behavioral Neuroscience, una ricerca della Emory University di Atlanta ha dimostrato come il cuore di papà assuma atteggiamenti differenti a seconda se il figlio sia maschio o femmina: più giocherelloni con i primi, più apprensivi e attenti con le seconde.
Differenze inequivocabili
Lo studio ha preso in esame due giorni di interazioni tra 52 padri e i loro figli, evidenziando numerose differenze, dettate proprio dal sesso del bambino (30 femmine e 22 maschi). Lo studio si è svolto in un weekend, con i papà che sono stati monitorati da un registratore in grado di catturare 50 secondi di vita ogni nove minuti, in modo del tutto casuale. I risultati sono stati sorprendenti.
Più tempo dedicato
Il tempo trascorso dai papà a prestare attenzione ai bisogni delle figlie è risultato superiore di ben il 60%, rispetto ai figli maschi. I padri hanno, inoltre, dedicato cinque volte più tempo a cantare e a fischiettare con le bambine. Con le femmine poi utilizzano più spesso parole associate a emozioni tristi, come “piangere”, “lacrime” e “solitudine”, che secondo gli scienziati possono aiutare le ragazze a sviluppare più empatia rispetto ai ragazzi.
L’atteggiamento verso i maschi
Di contro, proprio i ragazzi, sembrano risentire della minore attenzione. I figli maschi hanno visto l’ago della bilancia spostarsi in proprio favore per quanto riguarda il tempo trascorso a giocare con i papà alla lotta. Con i ragazzi, anche il linguaggio dei papà cambia, virando verso tematiche quale l’orgoglio, l’essere vincenti e migliori. Ciò potrebbe spiegare anche la minore propensione dei maschi a esternare le proprie emozioni da adulti.
Il peso della società
La ricerca sembra rimarcare l’importanza dell’inconscio in questo tipo di relazioni. Jennifer Mascaro, professore ordinario che ha guidato lo studio, ha sottolineato come sia chiaro che il ruolo dell’inconscio risulti fondamentale e incida sul padre a seconda del sesso del bambino. I pregiudizi imposti dalla società giocano sicuramente un ruolo importantissimo: le differenze tra maschi e femmine e il modo in cui ci si rapporta con loro risentono di queste strutture sociali, influenzando inconsciamente il nostro cervello.