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I papà al giorno d’oggi hanno un ruolo molto diverso rispetto al passato. Ancora non molto tempo fa il parto era una cosa da donne e il maschio ne era escluso, si occupava poco del piccolo e costituiva soprattutto una figura di riferimento distante e autoritaria. Diventare padre oggi è del tutto diverso, a partire dalla partecipazione ai corsi di preparazione al parto, fino alle cure del neonato.
Come sono i padri di oggi?
Chi si prepara a diventare padre oggi deve essere consapevole che le dinamiche genitoriali sono cambiate. Un tempo il nucleo famigliare era ampio, vi partecipavano anche i genitori della coppia, i nonni, i fratelli e le sorelle ed erano soprattutto le donne a occuparsi dei bambini, attingendo a un patrimonio comune di esperienze. Oggi le famiglie sono costituite da genitori e figli, quindi è normale e giusto che la figura paterna si evolva e assuma un ruolo nuovo, più attivo e presente già prima della nascita del figlio. La donna ha bisogno di sostegno anche dal punto affettivo e pratico e in questo il partner non può essere sostituito. Anche per questa ragione sono aumentati i giorni di congedo obbligatorio per il padre, che in base alle nuove direttive sono diventati dieci.
Cosa vuol dire diventare padre oggi?
Ci si prepara a diventare padre oggi ben prima della nascita del bebè: i due partner condividono la gioia di sapere che c’è una nuova vita in arrivo e iniziano i preparativi in modo condiviso. È importante che anche l’uomo partecipi ai corsi di preparazione al parto che si tengono presso i consultori famigliari di zona o nei reparti di maternità della clinica prescelta. La coppia può conoscere il personale composto da psicologhe, ostetriche, ginecologi, può porre le domande che desidera per avere chiarimenti a dubbi e rassicurazioni alle normali preoccupazioni che si nutrono. È anche importante che il futuro papà sia presente alle visite ginecologiche, soprattutto se sono fissati anche controlli ecografici. Questi momenti speciali vanno condivisi non solo per la gioia che si prova ma anche per continuare a crescere insieme come futuri genitori.
Cosa deve fare un padre?
Al momento della nascita, già da alcuni decenni i papà possono essere presenti al parto, ma questa consuetudine ha purtroppo subito un rallentamento nel periodo della pandemia di Covid-19. Le misure di sicurezza hanno avuto il sopravvento sull’esigenza di tenere unita la coppia, ma per fortuna la migliore organizzazione e le migliori conoscenze sono riuscite a tutelare i diritti dei futuri papà che sono i caregiver della donna e del bambino. La presenza del compagno durante il travaglio è essenziale, perché sostiene la partoriente, la conforta, le massaggia la schiena per alleviare il dolore è essenziale. Come lo è la presenza al momento della nascita, quando il papà può tagliare il cordone e partecipare subito della relazione speciale che si crea con il neonato.
Qual è il ruolo del padre nei primi mesi del bambino?
Altrettanto importante è la presenza paterna nel primo periodo a casa, quando la famiglia deve assestarsi su nuovi ritmi con una nuova presenza di richiede tempo e attenzioni. Diventare padre oggi significa condividere i momenti piacevoli, come le passeggiate e il gioco, con quelli a torto considerati meno “maschili”, per esempio il cambio, il bagnetto, la pappa e ovviamente anche quelli più faticosi. Se il piccolo si sveglia durante la notte, cosa che accade spesso nei primi mesi, non può essere sempre e solo la madre ad alzarsi: anche il padre deve cullarlo e coccolarlo. In questo modo lo calma e inizia a far sentire al bebè il proprio calore e la propria presenza, gettando le basi per un rapporto altrettanto speciale.