Papà: quando lui vuole fare la “mamma”

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 25/07/2013 Aggiornato il 25/07/2013

È giusto che il papà aiuti la compagna nella gestione del bebè. Non deve, però, pretendere di sostituirsi a lei e di fare la “mamma”

Papà: quando lui vuole fare la “mamma”

Un papà desideroso di aiutare la compagna e di occuparsi del bebè è il sogno di ogni donna. Purché non superi certi limiti. Quando pretende di fare lui la “mamma”, infatti, possono nascere alcuni problemi all’interno della coppia.

Deve dare una mano

Indubbiamente è importante e anche giusto che il papà dia una mano con le faccende domestiche, la gestione della casa e l’accudimento del neonato. La donna, infatti, non può fare tutto da sola. Soprattutto all’inizio, ha bisogno di tempo e riposo per riprendersi dal parto, adattarsi ai nuovi ritmi e calarsi nei panni di mamma. Se poi riprende a lavorare le cose si complicano ulteriormente. E quando il piccolo cresce non smette certo di richiedere attenzioni e cure.

Che cosa può fare

Il papà può aiutare la compagna sia dal punto di vista pratico sia da quello emotivo. Può offrirsi di preparare qualche pasto, di andare a fare la spesa, di lavare i piatti. E al tempo stesso può rassicurare la mamma, ascoltare i suoi dubbi, incoraggiarla nell’allattamento al seno.

I suoi compiti

Anche per quanto riguarda il bebè, il papà può fare molto, ma senza diventare “mammo”. Sicuramente può imparare a cambiare i pannolini, a fare il bagnetto e a vestire il piccolo. Può cullarlo o cantargli una canzoncina quando è agitato, fare i turni con la compagna per i risvegli notturni, portarlo al parco e giocare con lui.

Di mamma ce n’è una sola

Occorre ricordare, però, che la mamma è una sola. Il papà, per quanto bravo e presente, non può sostituirla, soprattutto nei primi mesi. All’inizio, infatti, quella fra mamma e bebè è una relazione unica e speciale, quasi simbiotica. Il piccolo dipende dalla mamma in tutto e per tutto e anche lei fatica a stare senza di lui. Del resto, hanno vissuto per nove mesi a strettissimo contatto. La mamma è in grado di intuire i bisogni del piccolo, interpreta il suo pianto, capisce quando sta male, quando sta per svegliarsi, quando ha male alla pancia o quando ha fame. Il suo istinto le suggerisce come comportarsi nelle diverse situazioni e come accudire al meglio il neonato.

I rischi

Il papà deve capire e rispettare il legame che unisce la sua compagna al bambino, senza sentirsi escluso. Intromettersi in certi momenti e meccanismi è controproducente, specialmente se lei non vuole. Sicuramente turba l’armonia e l’equilibrio che esistono fra mamma e bimbo. Inoltre, nuoce anche alla coppia. La donna può sentirsi giudicata, messa in discussione, non apprezzata. Senza dimenticare che un uomo “mammo” perde un po’ del suo fascino e delle sue prerogative da “macho”.

In breve

COME RICONOSCERLO

Qual è l’identikit del papà “mammo”? In genere, è un perfezionista, molto serio e affidabile. Inoltre, possiede alcune qualità tipicamente femminili: pazienza, dedizione, spirito di sacrificio, resistenza alla fatica.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti