Tumore al testicolo: si può diventare padri?

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 22/03/2018 Aggiornato il 22/03/2018

Il tumore al testicolo colpisce soprattutto i giovani e può dare infertilità: per evitare rischi è possibile ricorrere alla congelazione del liquido seminale

Tumore al testicolo: si può diventare padri?

Il tumore al testicolo cresce a un ritmo del 3% annuo, soprattutto tra i giovani, e può dare infertilità. Ma non comporta necessariamente la rinuncia al sogno di paternità. La fertilità maschile, infatti, si può preservare congelando uno o più campioni di liquido seminale. Tuttavia questo è un problema spesso sottovalutato.

Una malattia in aumento

Il tumore al testicolo è una malattia in crescita: ogni anno si registra un aumento dei casi del 3%, soprattutto tra i giovani: nel 2017 circa 2.500 uomini hanno ricevuto una diagnosi, pari all’1% di tutti i tumori maschili. Negli uomini sotto i 50 anni è la forma tumorale più frequente e rappresenta il 12% di tutti i casi. Il rischio di svilupparlo è di uno su 191: i numeri sono più alti in giovane età, che risulta essere il target più colpito, a cui spesso il tumore “regala“ anche infertilità, ma purtroppo pochi uomini ne sono consapevoli e non sanno che si può correre ai ripari prima che sia troppo tardi.

Rischio infertilità

Il tumore al testicolo, come quello alla prostata, può determinare infertilità, sia in seguito all’intervento chirurgico sia per le terapie successive come la chemioterapia o la radioterapia. Ma, mentre si sta diffondendo la preservazione della fertilità femminile grazie alle tecniche di crioconservazione del tessuto ovarico o degli ovociti, molto meno si fa per l’infertilità maschile negli uomini affetti da neoplasie soprattutto dell’apparato urogenitale.

Sì al liquido congelato

Il liquido seminale congelato non ha le stesse capacità di fecondazione di quello fresco, però consente ugualmente di ottenere una gravidanza successivamente, assicurano gli esperti, anche se spesso bisogna ricorrere alla fecondazione assistita. È necessario scegliere un trattamento che dia alte percentuali di successo per non sprecare ciò che si è conservato. Nei casi più gravi, in cui non si hanno spermatozoi nel liquido seminale, si può ricorrere a tecniche di prelievo testicolare che hanno dato luogo, come dimostrano gli studi, a nascita di bambini sani e assenza di recidive del tumore.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Resta fondamentale la prevenzione. Gli urologi e gli andrologi ricordano l’importanza di eseguire regolarmente l’autopalpazione dei testicoli dalla pubertà in poi, effettuando una leggera pressione con i polpastrelli su tutta la superficie e verificarne anche aspetto e colore, in modo da riferire immediatamente al medico ogni anomalia.

 

Fonti / Bibliografia

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