Argomenti trattati
I bambini aspettano con ansia il proprio compleanno. In quel giorno diventano protagonisti. E poi ci sono gli auguri di tutti e i regali e la torta… Purtroppo però, non tutti hanno la fortuna di festeggiare il compleanno. In tempi di crisi la parola d’ordine è risparmiare e per ridurre gli sprechi, inevitabilmente, tra le spese da tagliare ci finiscono anche le feste di compleanno. È quanto denuncia “Save the children”.
I bambini colpiti dalle difficoltà economiche dei genitori
Quasi un bambino su dieci vive in famiglie che non possono permettersi di festeggiare il compleanno ai propri bambini o di comprare vestiti nuovi o di mandarlo in gita con i compagni di classe. Un bambino su venti non può avere due paia di scarpe all’anno (almeno per cambiare da una stagione all’altra) e non mangia un pasto proteico al giorno.
Opportunità educative ridotte al minimo
Bambini più poveri anche dal punto di vista educativo. Un bambino su sei non può sviluppare le proprie aspirazioni e i propri talenti. Molti piccoli non possono frequentare corsi di musica o praticare uno sport e un bambino su tre non può andare in vacanza. Solo tre bimbi su dieci che frequentano la scuola primaria possono beneficiare del tempo pieno a scuola e nel 40 per cento degli istituti ancora non c’è il servizio mensa.
Tempo pieno e mensa scolastica un privilegio
Il tempo pieno lo troviamo solo nel 31,6 per cento delle classi della scuola primaria e nel 20 per cento di quelle della scuola secondaria di primo grado. Il servizio di mensa scolastica rappresenta un privilegio soprattutto al Sud: in Sicilia è presente nel 49 per cento delle scuole, in Campania nel 51 per cento e in Puglia nel 53 per cento. E poi, a proposito di formazione, un ragazzo quindicenne su quattro non raggiunge il livello minimo di competenze in matematica e uno su cinque nella lettura.
lo sapevi che?
Secondo i dati diffusi da Save the children, la povertà, nelle famiglie con almeno un minore, si è triplicata tra il 2005 e il 2014, passando dal 2,8 per cento all’8,5 per cento, con oltre un milione di bambini coinvolti.