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Le filastrocche di Halloween sono proprio quello che ci vuole per entrare nel vivo dell’atmosfera di una delle feste più amate dai bambini, animata da zucche luminose, costumi strampalati, dolcetti e risate. Ecco tante brevi poesie in rima, facili da imparare e perfette da recitare a scuola o in famiglia. Sono pensate apposta per i più piccoli: alcune sono un po’ paurose (ma solo quanto basta per far sorridere), altre buffe e giocose, altre ancora sono una raccolta di brevi rime da imparare a memoria in un lampo.
Filastrocche paurose
Sono filastrocche adatte per i bimbi che amano il brivido, ma con il sorriso sulle labbra. Raccontano di streghe, fantasmi e mostriciattoli che popolano la notte di Halloween: sono “paurose” quanto basta per divertire i bambini, stimolare la fantasia e giocare con una piacevole sensazione di mistero.
Il mantello del vampiro
Nero mantello che vola nel vento,
passa leggero, non fa alcun lamento.
Solo due occhi brillano piano:
fuggi veloce, o ti prende per mano!
La casa che respira
Nel bosco fitto, lontano lontano,
c’è una casetta dal tetto strano.
Le finestre sbattono piano piano,
e un soffio di vento ti prende la mano.
Ogni notte la casa sospira,
sembra che parli, sembra che tiri.
Dice parole che fan tremare,
ma poi ti invita a entrare e giocare.
Dentro non vive fantasma o strega,
solo la luna che dolce prega.
E quando il vento si fa più forte,
la casa respira… ma non è morte.
La zucca parlante
“Bu!” fa la zucca dal tetto del granaio,
ride e si scuote con un suono strano.
Chi osa guardarla si sente tremare,
perché la zucca… comincia a parlare!
Il fantasma smemorato
Non sa più dove ha lasciato il lenzuolo,
gira per casa cercando il suo ruolo.
“Uuuu!” sospira, con voce sottile,
ma scappa spaventato… dal proprio profilo!
La lanterna del bosco
Nel bosco scuro brilla un lume,
danza tra gli alberi come un profumo.
Chi lo segue, attento e piano,
vede una mano… ma non un umano!
Forse è la luna che gioca a splendere,
forse una strega che ama sorprendere.
Ma chi ha coraggio di avvicinarsi,
scopre che il lume sa raccontarsi.
Dice: “Io illumino sogni e paura,
porto la notte verso l’avventura”.
Il mostro sotto il letto
C’è un mostro gentile che ronfa piano,
ma attento a toccargli il suo peluche strano!
S’apre un occhio, poi due e poi tre…
“Chi mi disturba? Vieni da me!”
Il ballo delle ombre
Danzano ombre lungo il muro,
fanno inchini in un giro scuro.
Poi spariscono all’improvviso,
lasciando un’eco e un ghigno inciso.
Il giardino delle ombre
C’è un giardino che non ha fiori,
ma solo ombre e strani rumori.
I rami si muovono, fanno “shhh”,
e una voce sussurra: “Chi sei tu, lì?”
Le foglie sono d’argento e rame,
cadono lente, chiamandoti per nome.
Tra i cespugli un gatto scompare,
lasciando due occhi a brillare.
Eppure, se resti col cuore tranquillo,
l’ombra diventa un tenero grillo.
Canta una ninna per chi ha coraggio,
e il buio si scioglie in un dolce passaggio.
La torre del tempo
Là nella torre l’orologio batte,
ore di notte, ore disfatte.
Ogni rintocco cancella un respiro…
chi resta a contare non torna più in giro.
Il soffio del vento nero
Un vento nero, che viene dal mare,
entra di notte per farti tremare.
Apre le porte, smuove i lenzuoli,
ride tra gli angoli, spegne i fari.
Ma se lo ascolti con calma e cuore,
porta un messaggio che parla d’amore:
“Non c’è paura nel mio respiro,
solo il mistero del mondo intero”.
Il teschio gentile
Sorride il teschio, non fa paura,
porta rispetto alla sua sepoltura.
Dice ai bambini: “Non serve spavento,
basta un sorriso e vola via il vento!”.
Il tamburo del castello
Dentro al castello si sente un tamburo,
batte nel buio, profondo e sicuro.
Nessuno lo suona, nessuno lo tocca,
ma ogni rintocco la notte sblocca.
I muri tremano, le tende ondeggiano,
e i topi ballano, poi si proteggono.
Ma al dodicesimo, l’ultimo suono,
compare un fantasma con aria da buono.
“Non spaventatevi,” dice con calma,
“è solo la musica della mia anima”.

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La luna storta
Stanotte la luna è tutta piegata,
pare una bocca spalancata.
Ride e divora le stelle nel cielo,
lasciando un buio nero di velo.
Il ponte dei sospiri
C’è un vecchio ponte tra due colline,
coperto di foglie, ombre e spine.
Chi passa piano, sente un fruscio,
come un respiro, come un addio.
Ma chi non teme quel suono lieve,
scopre che il ponte è un’anima breve:
piange per chi non sogna più,
e canta dolce “ritorna, su!”
Da quel momento, ogni bambino,
sente più chiaro il suo destino.
La torre della luna
Su in cima alla torre lontana,
vive la luna, bianca e strana.
Ogni notte scende le scale,
porta silenzi e luci irreali.
Sui gradini canta una storia,
di vecchi sogni e poca memoria.
Chi l’ascolta resta incantato,
dal suo sussurro argentato.
Poi scompare, senza rumore,
lasciando un sogno nel cuore.
Il ballo dei fantasmi
Nel salone del vecchio castello
ballano i fantasmi col passo snello.
Le tende ondeggiano, i muri ridono,
e i ritratti sul muro si decidono.
C’è chi fa il valzer, chi fa la marcia,
chi perde la testa e la cerca a caccia!
Un teschio dirige con gran passione,
batte il ritmo con un mestolone.
La luna sbircia dietro al vetrone,
applaude il ballo con emozione.
E quando arriva la prima luce,
i fantasmi svaniscono — in pace e luce.
La porta che canta
Scricchiola, stride, poi fa una canzone,
una melodia di paura e passione.
Chi la chiude sente un sussurro:
“Ci vediamo domani, nel buio più scuro!”.
Il giullare delle ombre
Nel paese addormentato,
vive un giullare mai ricordato.
Ride nel buio, fa capriole,
tra le finestre, sotto le scuole.
Ha un campanello che non suona,
ha un sorriso che non perdona.
Ma chi lo guarda senza timore,
scopre che porta un fiore nel cuore.
E ogni notte, tra luna e vento,
regala al buio un sentimento.
Il sonno del corvo
Sul ramo dorme, ma sogna forte,
vedi la luna? Gli apre le porte.
Vola nel sogno, gracchia d’incanto,
e il bosco diventa un regno di pianto.
Il libro nero
Apri il libro, senti frusciare,
le lettere cambiano e iniziano a urlare.
Leggi il finale… ma non c’è scritto!
Forse l’autore è uno spirito finto.
Filastrocche divertenti
Streghe sbadate, fantasmi pasticcioni e mostri ballerini sono tra i protagonisti di queste filastrocche di Halloween tutte da ridere, che faranno scoprire ai bambini che anche ciò che sembra “spaventoso” può diventare buffo e amichevole.
Il fantasma pasticcione
C’è un fantasma pasticcione
che sbaglia sempre direzione:
vuol spaventare il suo vicino,
ma finisce dentro al camino!
Tutto impolverato e grigio,
dice: “Scusate, ho perso il piglio!”
Poi si siede, prende il tè,
e ride tanto insieme a te!
La strega smemorata
C’è una strega un po’ sbadata,
dimentica sempre la scopa fatata.
Prova a volare col mestolo in mano,
ma cade sul tetto del suo vicino strano!
Ride la luna, la guarda un pipistrello,
“Ti serve una scopa o un ombrello?”
E lei risponde tutta contenta:
“Basta che voli, il resto si inventa!”.
Il pipistrello curioso
Volava piano, piano, il pipistrello,
e si specchiava in un secchiello.
Voleva vedersi da vicino il musetto,
ma finì dentro… che bel dispetto!
Ne uscì bagnato, un po’ stropicciato,
con un sorriso tutto stortato.
E da quel giorno, con gran fierezza,
porta il ciuffo con gran bellezza!
La scuola dei mostriciattoli
C’è una scuola nel boschetto,
ogni banco è un po’ stretto stretto.
Un fantasma insegna la matematica,
ma fa sparire la lavagna… è pratica!
Il lupo studia grammatica antica,
la strega disegna una ragnatela fittizia.
E quando suona la campanella,
tutti scappano: che baraonda bella!
Il mostro ballerino
C’è un mostro con un piedone,
che danza al ritmo del trombone.
Scuote la coda, batte le mani,
fa ridere streghe, bambini e cani!
Ogni sera sotto il lampione,
trasforma il buio in una canzone.
E chi lo guarda, col naso all’insù,
non ha più paura del “Bu!”.
Il fantasma pittore
Un fantasma con il pennello
dipingeva il cielo di giallo e di bello.
Con un tocco di blu e uno di verde,
faceva sorridere anche chi perde.
La luna, guardando, gridò: “Che artista!”
E lui rispose: “Sono un color-fantamista!”
Così ogni notte, con gran allegria,
colora il mondo con la sua magia.
Il cane del castello
Nel castello del conte Arturo
vive un cane col pelo scuro.
Abbaia ai topi, ma solo per gioco,
e porta la scopa quando c’è fuoco!
Il fantasma lo adora, gli stende la mano,
gli lancia biscotti con zucchero e grano.
Così tra ululati e tanto calore,
la paura diventa… buonumore!
Il dolcetto dispettoso
Un dolcetto di zucca parlante
scappa dal piatto ogni istante.
“Non voglio finire nello stomaco tuo,
io voglio ballare nel cielo più blu!”
Così saltella, ride e scompare,
tra caramelle e cioccolate rare.
Ma ogni bambino, la notte d’Halloween,
sogna di trovarlo nel cestin!

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Il goblin poeta
In una grotta, con lampada accesa,
vive un goblin che ama la sorpresa.
Scrive filastrocche su ogni foglia,
le manda al vento con grande voglia.
Ride la luna, applaude il bosco,
“Quel goblin è bravo, non è un losco!”
Così ogni sera, con la sua penna,
scrive magie che il buio non spegne.
Il fantasma col raffreddore
Aaaah… ciù! fa il fantasma gentile,
che abita in un vecchio fienile.
Soffia il naso con un lenzuolo,
e spaventa il topo nel suolo!
Ma poi ride, un po’ starnutendo:
“La paura è un colpo di vento!”
Così ogni notte, col naso all’insù,
soffia le nuvole e le lancia più in su!
Il bruco stregato
C’era un bruco con il cappello,
che sognava di fare un sortilegio bello.
Provò a volare come un drago blu,
ma finì per fare “ciu-ciu!”
Ride la strega, applaude la luna:
“Quel bruco ha fatto fortuna!”
Ora è farfalla con ali d’argento,
e vola felice nel firmamento.
La notte delle scope matte
Nel cielo volano scope ribelli,
fanno acrobazie come rondinelle!
Una va su, una va giù,
una si ferma… e fa “Bu!”
Le streghe gridano: “Rientrate presto!”
ma le scope ridono: “È troppo presto!”
Così la notte si riempie di risa,
tra zucche volanti e aria improvvisa.
Il lupo vegetariano
Nel bosco vive un lupo strano,
che mangia solo pane e grano.
Le lepri ridono, gli chiedono: “Perché?”
E lui risponde: “Non mordo più, vabbè!”
La luna applaude, il vento canta,
e il lupo danza con zampa elegante.
Così la notte di Halloween
diventa una festa sincera!
La strega al semaforo
La strega Gina, un po’ trafelata,
ha messo il cappello, ma si è sbagliata.
Rosso, giallo, verde e blu,
vola col vento ma dove, laggiù?
Si ferma al semaforo sopra la via,
“Devo passare o resta la scia?”
Il lampione ride, le fa l’occhiolino,
“Vola pure, mio bel fantasmino!”
Così la strega, tutta contenta,
fa l’incantesimo della pazienza.
Il pipistrello barbiere
Nel buio del bosco, con mille foglie,
vive un pipistrello con tante voglie.
Taglia i capelli a mostri e vampiri,
li pettina bene, li fa più fini.
Ha il pettinino fatto d’osso,
che brilla al chiaro del cielo rosso.
E mentre lavora, con gran passione,
canta canzoni… di gran confusione!
Quando ha finito, sorride piano:
“Un taglio così… non lo fa nessuno umano!”
Il ragno pasticciere
Un ragno grassottello, buffo e gentile,
vive in soffitta, tra fili sottili.
Non tesse paura, non tesse trame,
ma dolci di zucca con tanta fame!
Mescola zucchero, mele e spezie,
e ride forte quando non riesce.
Poi serve i dolcetti a mostri e gatti,
che fanno file come bimbi distratti.
Le scope in sciopero
Le scope stanche, nel magazzino,
decisero un giorno: “Ora basta, bambino!
Voliamo ogni notte, nessuno ci loda,
e la strega nemmeno ci fa la coda”.
Così si fermarono, tutte in cerchio,
cantando insieme un dolce bercio:
“Chi vuole volare, si faccia il biglietto,
noi andiamo in ferie… per un giretto!”.

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Il mostro elegante
C’è un mostro buffo con gran papillon,
che balla il tango col suo baston.
Ha tre occhi, ma porta gli occhiali,
e scarpe lucide, originali!
Non ruggisce, non fa paura,
cammina lento con gran postura.
Ogni Halloween fa la parata,
tra streghe in maschera e zucca dorata.
La scopa ballerina
C’era una scopa con le scarpe lucenti,
ballava di notte tra i tetti ardenti.
Saltava in giro tra luna e nuvole,
ridendo forte tra lampi e nuvole.
Le streghe la guardavano stupite,
“Che passi eleganti, mosse infinite!”
E mentre la luna la illuminava tutta,
la scopa faceva una piroetta.
Il pipistrello chiacchierone
Un pipistrello parlava a tutte le stelle,
raccontava storie di zucche e di celle.
Volava in giro con voce sonora,
spaventava il vento… ma non la signora!
Ridevano tutti, fantasmi e gatti,
quando il piccolo raccontava i fatti.
E ogni notte, prima di dormire,
il pipistrello faceva tutti sorridere.
Filastrocche brevi da imparare
Le filastrocche brevi sono perfette per i più piccoli: facili da ricordare, musicali e piene di immagini colorate. Queste mini poesie di Halloween raccontano la magia della notte delle streghe in pochi versi: dolcetti, zucche, gatti e lune danzanti. Sono ideali per la scuola dell’infanzia o per chi vuole imparare una rima in un batter d’occhio.
La zucca ride
La zucca ride nel buio blu,
fa “Bu!” tre volte, e poi di più.
Brilla nel cielo come un fanale,
ma dentro ha un cuore… tutto speciale.
Strega pasticciona
La strega vola, ma il vento è forte,
perde la scopa tra mille porte.
Si ferma ridendo: “Oh che spavento!”
e poi riparte col naso al vento.
Il gatto nel buio
Nel buio passa il gatto nero,
con passo lento, mistero vero.
Miagola piano, poi fa un salto,
e ride il vento in alto in alto!
Dolcetto o scherzetto
Dolcetto o scherzetto, bussiamo qui,
sorridi, signora, daccene tre!
Un cioccolatino, una caramella,
e la paura diventa bella!
Il fantasma curioso
C’è un piccolo fantasma sul comò,
che guarda i bimbi e dice: “Oh-oh!”
Non fa paura, non fa rumore,
vuol solo un dolcetto dal cuore.
La luna arancione
La luna stanotte è tutta arancione,
forse ha mangiato una gran zuppone!
Si specchia nel lago, si liscia i capelli,
illumina il mondo con sogni belli.
Il pipistrello timido
Un pipistrello con il berretto,
sbatte le ali ma resta nel letto.
La notte lo chiama: “Vieni quassù!”
Lui arrossisce e fa “bu-bu-bu!”.
Il teschio gentile
Un teschio ride sotto la luna,
fischietta allegro, che gran fortuna!
“Non sono cattivo,” dice contento,
“porto sorrisi col mio spavento!”
La strega del lago
Nel lago profondo c’è una strega,
che canta e ride, ma non prega.
Accende lanterne, prepara tisane,
e invita i pesci alle sue feste strane.
Il ragnetto allegro
Un ragno ride tra i fili d’argento,
balla col vento, contento contento.
Tesse una tela grande così,
e scrive “Buon Halloween!” proprio lì.

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Il dolcetto volante
Un dolcetto con le ali blu
fa un giro in tondo, poi cade giù.
Atterra in tasca a un bimbo stregato,
che dice: “Che bello! È incantato!”
Il fantasma dormiglione
Un fantasma dorme nel cassetto,
russa piano sotto il letto.
Sogna dolcetti e zucche arancioni,
e stende il lenzuolo con mille emozioni.
La scopa parlante
“Ehi, strega mia, non ti fermare!”
dice la scopa, pronta a volare.
“Portami in alto tra luna e nuvole,
voglio ballare con stelle e favole!”
Zucche sul tetto
Sul tetto ridono quattro zuccotte,
ballano tutte, allegre e storte.
Sotto il balcone i bimbi cantano,
e mille lanterne si incantano.
Il bruco mascherato
Il bruco si veste da vampiro blu,
ma inciampa nel mantello e cade giù.
Si rialza e ride: “Che bella figura!
Mi basta un sorriso, non la paura!”
Buonanotte di Halloween
Buonanotte, luna gentile,
copri la notte con il tuo velo sottile.
Zucche e fantasmi dormono già,
ma la magia resta… e brillerà.
Il gatto curioso
Sul tetto il gatto nero va,
guarda la luna e poi miagola già.
Con passo felpato tra foglie e rami,
scopre la notte tra mille programmi.
La zucca danzante
La zucca arancione sul prato salta,
tra le foglie rosse e l’erba alta.
Ride e balla senza mai fermarsi,
e i bambini guardano senza stancarsi.
La strega birichina
La strega vola sul suo piccolo tetto,
la scopa si muove con passo stretto.
Ride di gioia tra luna e lampione,
portando dolcezza e tanta emozione.
In copertina foto di gadgemayur da Pixabay
In breve
Streghe, zucche, mostri, pipistrelli e vampiri sono i protagonisti delle più belle filastrocche di Halloween: possono essere paurose oppure divertenti, ma tutte sapranno strappare un sorriso a grandi e piccini.
