Elf on the shelf: la storia dell’elfo dei bambini, come realizzarlo e il parere della psicologa

Angela Bruno A cura di Angela Bruno, con la consulenza di Giulia Vistalli - Dottoressa specialista in Psicologia Pubblicato il 21/11/2025 Aggiornato il 21/11/2025

Si aggira nella case combinando tante marachelle e osserva per conto di Babbo Natale come si comportano i bimbi: è il simpaticissimo elfo protagonista di una buffa tradizione di origine americana.

Elfo di Natale

Quello che ci avvicina al Natale è un periodo davvero magico, soprattutto per i nostri bambini che aspettano con ansia questa giornata di festa.  The elf on the shelf, letteralmente “l’elfo sulla mensola” è una tradizione statunitense riportata in auge nel 2004 da un libro per bambini: “The Elf on the Shelf: A Christmas Tradition”, che ha raccolto premi e riconoscimenti negli Stati Uniti.

In breve, l’elfo di Natale è un esserino che compare prima di Natale nelle case con bambini, tradizionalmente il Giorno del Ringraziamento (anche se in Italia si può scegliere l’1 dicembre) e che osserva il comportamento dei piccoli abitanti per tutto il giorno. 

Di notte, poi, torna da Babbo Natale e a raccontargli se i bambini si sono comportati bene oppure no. La mattina fa il viaggio al contrario e riappare nelle nostre case, e qui viene la parte più divertente: i bambini dovranno trovarlo in giro per casa e scoprire le eventuali piccole marachelle che ha combinato mentre loro dormivano.

Il piccolo elfo rimane fino alla vigilia di Natale quando, esaurito il suo compito, tornerà al Polo Nord insieme a Babbo Natale.

Come arriva l’elfo e quali sono le regole da seguire

Ma come funziona elf on the shelf? Le apparizioni dell’elfo possono essere condivise a partire dai 3 anni di età dei bambini: prima si potrebbero spaventare, mentre nella fascia 3-5 anni si possono inventare tanti scherzi magici e ingegnosi per rendere il risveglio curioso e divertente.

Ci sono inoltre delle piccole regole che rendono il gioco più interessante, ma che ogni famiglia potrà personalizzare a seconda delle proprie esigenze e preferenze. Per esempio, l’elfo acquisterà la sua magia solo se gli verrà dato un nome e non dovrà mai essere toccato durante il giorno, quando l’elfo resta immobile.

Alcune famiglie acquistano una porticina magica attaccata alla parete, che compare magicamente la notte prima dell’arrivo, con cui l’elfo può andare e tornare dal Polo Nord per parlare con Babbo Natale. Un’alternativa è metterlo in una scatola di cartone con indirizzo di spedizione dal Polo Nord.

Un altro suggerimento è quello di realizzare con i bambini una porta magica fai da te che funga da ingresso per l’arrivo del piccolo elfo: coinvolgere il bambino nella realizzazione aiuta ad aumentare la curiosità e l’entusiasmo nell’attesa del suo arrivo in casa.

 

Per molti esperti questa tradizione può avere dei risvolti positivi per i nostri bambini: può essere un modo per trascorrere del tempo con i genitori, ad esempio cercando l’elfo tutte le mattine e scoprendo le sue imprese notturne, ma anche un modo per aiutare il bambino a sviluppare il senso di responsabilità per le proprie azioni. Secondo altri, invece, un elfo che spia ogni azione dei bambini per riferirla a Babbo Natale nell’ottica di ricevere o di farsi negare dei regali non è educativa. Il fatto che ad un certo punto l’elfo sparisca, poi, può addolorare i bambini più piccoli.

Il parere della psicologa Giulia Vistalli

Come abbiamo visto, la storia dell’elfo di Natale è sicuramente affascinante e piace a tutti i bambini ma il tema può essere considerato un po’ controverso. Abbiamo chiesto il parere della psicologa Giulia Vistalli sulla questione.

1) Quali vantaggi ci sono a seguire questa tradizione per i bambini?

L’elfo di Natale può essere considerato un’innovazione nella tradizione, nel senso che l’elfo è un personaggio già noto nelle varie raffigurazioni che riguardano il Natale; l’innovazione consiste proprio nel far proseguire per più giorni questa immaginazione.

Mi sembra che ci siano molti vantaggi, non solo per i bambini ma anche per i genitori, che possono trovare un’occasione per passare il famoso tempo di qualità con i bambini immergendosi nel loro mondo fatto di fantasia e di immaginazione. Il vantaggio principale forse è proprio questo: aiutare i genitori ad accostarsi meglio al mondo dei bambini e fare un’attività divertente insieme.

2) Come evitare di farli spaventare?

Ogni bambino è a sé e quindi spetta al genitore essere la parte responsabile di questo gioco. In che modo? Osservando la reazioni nei primi giorni e cercando di modulare sulla base della sua risposta le attività dei giorni successivi.

Se quindi si nota che il bambino si spaventa o diventa ansioso oppure viene turbato dalle marachelle dell’elfo, forse è meglio ridurle e lasciare che l’elfo di Natale sia semplicemente un’attività di nascondino o di caccia al tesoro, che consiste nel trovare dove l’elfo si è andato a nascondere, ad esempio, oppure quali oggetti della casina si sono magari modificati o quali oggetti di casa si sono spostati, ma senza dare troppa enfasi alle mascalzonate dell’elfo.

3) Come rendere piacevole l’atmosfera al risveglio?

I bambini spesso hanno bisogno che gli si parli, che gli vengano anticipati gli scenari che andranno ad affrontare. Cercate sempre di utilizzare un linguaggio molto semplice e spiegate al bambino che cosa succederà, quindi che potrà capitare che l’elfo durante la notte si muova e che ci potrebbero essere delle sorprese.

È importante affrontare questa situazione con un sorriso e con tranquillità, senza proporre noi delle paure al bambino o far sentire una nota di rimprovero nel gioco; l’obiettivo è quello di cercare di trasmettere un po’ di leggerezza in questa attività da fare insieme.

Come realizzare l’elfo di Natale

L’elfo di Natale può essere un pupazzetto acquistato in negozio oppure online, ma può anche essere realizzato con il fai da te. Oltre alle versioni più tradizionali, possiamo provare a costruirlo con materiali di riciclo per un risultato unico e originale.

Con i rotoli di carta igienica

Rivestite il rotolo di carta igienica con della carta verde, rossa, blu o gialla che rappresenti il vestito dell’elfo oppure dipingetelo, poi passate ai dettagli: una sciarpina di stoffa oppure di cartoncino, un cappellino con pon pon in tinta, bottoni dorati, una bella cintura e tutto quello che la fantasia vi suggerisce per rendere più bello il vostro elfo. Non dimenticate di incollare delle belle orecchie a punta!

Con tappi di sughero

In questo caso il procedimento è simile, ma ad essere decorato sarà un tappo di sughero al posto del rotolo di carta igienica. Per dipingerlo potete usare le tempere oppure i pennarelli, per poi passare alle decorazioni che preferite.

Con le pigne

L’elfo di Natale con le pigne è un’idea davvero originale e molto natalizia. Prendete una pigna e incollatevi in cima una pallina di legno che sarà la testa dell’elfo e che dovrà essere opportunamente disegnata. Con l’aiuto di un po’ di colla a caldo, “vestitela” con del pannolenci, senza dimenticare sciarpa e capello, che possono essere sempre in pannolenci. Lasciate libera la fantasia per i dettagli!

Il nostro video sull’elfo di Natale

Abbiamo girato un video su come preparare i dispetti del piccolo elfo ai bambini durante l’Avvento, super utile per tutti i genitori e pieno di tante idee divertenti e buffe!

 

 

 

 

 
 

In breve

L’elf on the Shelf, o elfo di Natale, è un esserino che entra nelle case con bambini a partire dalla fine di novembre/inizio di dicembre, per tenere compagnia ai bambini fino alla vigilia di Natale con innumerevoli scherzi. Si tratta di una tradizione che arriva dagli Stati Uniti e ha preso piede anche in Italia da qualche anno.

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