Scuola: migliori risultati se si cena tutti insieme

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 12/03/2015 Aggiornato il 13/09/2024

Più cene il bambino condivide con i genitori e più i suoi risultati a scuola sarebbero brillanti. Ecco perché

Scuola: migliori risultati se si cena tutti insieme

In molti casi è la norma, in altri l’eccezione. A causa del lavoro di mamma o papà, di vecchie abitudini difficili da soppiantare, di una questione di comodità e praticità, ci sono famiglie che condividono raramente il momento della cena. Con conseguenze negative non solo sull’unità famigliare e la condivisione, ma addirittura sullo sviluppo dei figli e il loro rendimento a scuola. Questa perlomeno è la conclusione cui è giunto uno studio condotto recentemente da un gruppo di ricercatori del Consejo Escolar de Estado, il massimo organo spagnolo in tema di educazione.

Alla ricerca di un legame

La ricerca ha analizzato lo stile di vita di un gruppo di famiglie con figli in età scolare. In particolare, gli autori hanno esaminato il tempo che mamma e papà dedicavano ai figli, le attività che facevano insieme, i momenti condivisi e le performance scolastiche dei figli. Lo scopo era capire se fra qualità della relazione genitori- figli e risultati a scuola di questi ultimi ci fosse un legame diretto.

È il momento del dialogo

Dall’analisi dei risultati è emerso che più i genitori erano coinvolti nella vita scolastica dei figli, trascorrevano del tempo con loro e si curavano della loro educazione, più questi riuscivano meglio a scuola. In particolare, si è visto che è essenziale cenare insieme, perché è il momento della giornata in cui si riesce a parlare con tranquillità, senza orari da rispettare. Nei bimbi che condividevano regolarmente la cena con mamma e papà e potevano contare sulla loro presenza costante, infatti, si è registrato un rendimento fino a due punti superiore rispetto ai ragazzini che dovevano contare solo sulle proprie forze.

La conferma da una ricerca americana 

Le conclusioni cui è giunto lo studio spagnolo sono confermate anche da una ricerca americana, dell’Università dell’Oklahoma. In questo caso sono stati coinvolti 24 mila bambini di età compresa fra i 6 e gli 11 anni. I ricercatori ne hanno analizzato abitudini alimentari, rendimento scolastico e problemi comportamentali. Ebbene, hanno scoperto che i bimbi che mangiavano più spesso con i propri cari vantavano migliori risultati a scuola, con meno brutti voti, e competenze sociali più elevate.

I consigli per mamma e papà 

 

Ecco perché, gli esperti invitano i genitori a condividere il momento della cena con i figli. Perché il pasto sia utile e costruttivo, però, è bene adottare qualche accorgimento. Ecco i più utili:
spegnare la tv e staccare i cellulari, in modo da non subire interferenze esterne;
non mangiare in silenzio, ma approfittare dell’occasione per parlare con gli altri membri della famiglia;
evitare di sottoporre i figli a un interrogatorio. Mamma e papà possono incominciare per primi a parlare della loro giornata, così anche i bimbi siano invogliati a fare altrettanto;
insegnare ai bambini come ci si deve comportare a tavola, per esempio non parlando a bocca piena e stando seduti composti. In questo modo si favorisce il rapporto e il dialogo con gli altri. 

 

 

 

In pratica

Aiutare il bambino a raggiungere risultati gratificanti a scuola significa anche informarsi su ciò che gli piace di più, invitare i suoi amici a casa per fare i compiti e giocare insieme, parlare con le maestre, dimostrarsi interessati a quanto apprende.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti