Disfunzione erettile: c’è un nuovo farmaco

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 15/02/2017 Aggiornato il 15/02/2017

La disfunzione erettile diventa sempre più diffusa ma per ora il 70% degli uomini abbandona la terapia entro il primo anno dall’inizio della cura, anche per gli effetti collaterali. Ora c’è un nuovo farmaco più tollerabile

Disfunzione erettile: c’è un nuovo farmaco

Passi in avanti nel trattamento farmacologico per la disfunzione erettile, problema sempre più diffuso. Il merito è di una pillola italiana. Il principio attivo si chiama Avanafil, una molecola che, pur avendo la stessa efficacia, presenta meno effetti collaterali.

Efficace ma più tollerabile

Se ne è discusso durante il XII Congresso Nazionale della Siams, la Società italiana di andrologia e medicina della sessualità. Il nuovo farmaco contro la disfunzione erettile è stato testato per misurarne la tollerabilità coinvolgendo 2000 pazienti in cinque differenti sperimentazioni cliniche casuali e controllate. L’esito dello studio è stato molto positivo, dimostrando che il profilo farmacologico di Avanafil è migliore rispetto agli altri farmaci della stessa classe impiegati nella cura della disfunzione erettile.

Meno effetti collaterali, risultati in tempo breve

Come spiega Emmanuele A. Jannini, presidente Siams e coautore della revisione, “in confronto con sildenafil, vardenafil e tadalafil, principi attivi con cui condivide il meccanismo d’azione, ha la stessa efficacia ma garantisce un minor carico di effetti collaterali come cefalea, congestione nasale, vampate, disturbi visivi, mal di schiena: inoltre anche al dosaggio più alto di 200mg, che si è dimostrato estremamente efficace, non c’è alcun rischio di aumento degli eventi avversi”. 

Vita sessuale più serena

Secondo lo studioso, inoltre, grazie a questo nuovo principio attivo, gli uomini che soffrono di disfunzione erettile potranno portare avanti la terapia senza timori, vivendo la sessualità senza preoccupazioni e beneficiando in tempi brevi dei primi risultati.

No all’abbandono della cura

Questa nuova molecola potrà quindi aiutare a limitare l’alto tasso di abbandono della terapia: circa il 70% degli uomini, infatti, smette di prendere farmaci entro un anno dalla prima somministrazione, perché stanco degli effetti collaterali.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che…

 

I farmaci anti-impotenza hanno la funzione di aiutare i vasi sanguigni del pene a dilatarsi, aumentando in questo modo l’afflusso di sangue necessario per l’erezione.

 

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