Infezioni sessuali: più a rischio giovani e donne

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 25/08/2015 Aggiornato il 25/08/2015

Le categorie più colpite dalle infezioni sessuali sono rappresentate dai ragazzi e dalle donne. Ecco le regole da seguire per non correre rischi

Infezioni sessuali: più a rischio giovani e donne

Nonostante le campagne di sensibilizzazione e gli allarmi lanciati dagli esperti, il numero delle persone colpite dalle infezioni sessuali continua a crescere. Le categorie più vulnerabili? I giovani e le donne. A rivelarlo è il secondo “Sistema di sorveglianza sentinella” delle Ist (infezioni sessualmente trasmissibili), promosso dal centro operativo Aids dell’Istituto superiore di sanità e il gruppo di lavoro infezioni sessualmente trasmesse dell’Associazione microbiologi clinici italiani.

Un’indagine di quattro anni

L’indagine è durata quattro anni: è iniziata l’1 aprile del 2009 ed è terminata il 31 dicembre 2013. In totale, sono stati presi in considerazione 93.403 esami per la diagnosi delle infezioni sessuali condotti in 134 laboratori di microbiologia clinica dislocati in tutta Italia. Lo scopo era capire quante fossero le persone affette da malattie sessualmente trasmissibili.

I microrganismi più diffusi

Dall’analisi dei dati raccolti si è visto che negli ultimi anni il numero dei soggetti colpiti da infezioni sessuali non è affatto diminuito, al contrario, specialmente fra i giovani e le donne. L’infezione sessuale più diffusa, con una prevalenza del 3,2%, è risultata essere quella provocata dal batterio Chlamydia trachomatis, specialmente nella fascia 15-19 anni (dove ha raggiunto picchi del 8,2%). I fattori di rischio principali? I rapporti con più partner e l’abuso di alcol, che diminuisce l’attenzione e l’inibizione. Abbastanza comune anche la Neisseria gonorrhoeae, o gonorrea, presente nello 0,5% dei soggetti, con prevalenza maggiore nei maschi. Infine, non bisogna dimenticare la Trichomonas vaginalis, un’infiammazione che ha un’incidenza dello 0,7% con una prevalenza maggiore nelle donne.

Molti casi sono asintomatici

Oltre a queste percentuali, bisogna considerare anche quella degli individui asintomatici: si calcola che rappresentino quasi il 50% della popolazione infetta. “La pericolosità del fenomeno è anche data dalla frequente asintomaticità delle infezioni, di cui la persona infetta viene a conoscenza quando gli effetti critici per la salute si sono già attivati. Per fronteggiare questo pericolo occorre intervenire sia con campagne di sensibilizzazione della pubblica opinione sui rischi effettivi sia attraverso campagne di screening” ha spiegato l’Associazione microbiologi clinici italiani.

Come ridurre i rischi

Per ridurre il rischio di contagio è importante usare sempre il preservativo quando si hanno rapporti con partner occasionali. Il preservativo andrebbe utilizzato fin dall’inizio del rapporto (durante tutto il rapporto, infatti, dal pene possono uscire piccole quantità di secrezioni, che hanno una funzione lubrificante). Meglio anche limitare il numero dei partner e accertarsi, per quanto possibile, che siano sani.

 

 

 
 
 

In breve

ATTENZIONE ALLE LESIONI

 I virus responsabili delle infezioni sessuali si annidano nelle lesioni (piaghette, vescicole, papule) prodotte dalle malattie stesse. Di fronte ad amanti occasionali con lesioni nella zona genitale, quindi, è meglio rinunciare al rapporto.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Uovo chiaro o concepimento tardivo?

06/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

Solo una seconda ecografia può permettere di appurare se la gravidanza è in evoluzione o no, mentre il solo valore delle beta non basta.   »

Allergia al latte e intolleranza al latte: c’è differenza?

05/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

L'allergia al latte è la risposta avversa alle proteine in esso contenute ec caratterizzata dalla formazione di anticorpi IgE e, di conseguenza, dal rilascio di istamina. L'intolleranza al latte dipende dalla mancanza (o dal deficit d'azione) dell'enzima che digerisce il lattosio, lo zucchero del latte....  »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Fai la tua domanda agli specialisti