Traditore o fedele? Lo svela un test del Dna

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 19/08/2015 Aggiornato il 19/08/2015

Nel codice genetico sono scritte tutte informazioni che influenzeranno il nostro comportamento sessuale

Traditore o fedele? Lo svela un test del Dna

I nostri geni determinano tanti aspetti del comportamento sessuale, dall’età della prima volta, all’orientamento sessuale, alla capacità di mantenersi fedeli nel tempo al proprio partner, all’identità di genere. Lo dice uno studio internazionale pubblicato su “Sexual Medicine Reviews” guidato da Giuseppe Novelli, rettore dell’università degli Studi Tor Vergata di Roma, genetista con Emmanuele A. Jannini, docente di sessuologia medica nella stessa università.

Tutta colpa dei geni

Secondo l’indagine, i geni intervengono sulla dopamina e sulla serotonina, le molecole che regolano nel cervello l’innamoramento, la passione sessuale, il tono dell’umore. I geni influenzano anche la percezione della bellezza di un volto: i maschi eterosessuali e omosessuali seguono identiche strategie, appassionandosi a volti, rispettivamente, iperfemminili o ipermaschili. E saranno ancora una volta i geni che guideranno la produzione ormonale in gravidanza, responsabile di una scelta estrema durante la dolce attesa: il completo rifiuto di caratteri del viso maschile troppo virili. Dipende dai geni anche la “gelosia di genere”: donne più preoccupate dell’interesse sentimentale del loro partner per le altre, maschi geneticamente terrorizzati all’idea di essere ingannati ad allevare figli non propri, il peggior fallimento genetico possibile.

L’importanza della storia individuale

Gli esseri umani, però, non sono completamente determinati nelle scelte sessuali e addirittura sentimentali da quelle sequenze di Dna che chiamiamo geni; i fattori cosiddetti epigenetici, quelli determinati dall’ambiente e dalla propria storia individuale, sono fondamentali per spiegare la sessualità umana. I geni sono l’hardware che regola le scelte e i comportamenti sessuali di base, l’educazione, l’esperienza, gli incontri rappresentano invece il software. Il “computer sessuale” non funziona se la macchina genetica è rotta o se i programmi comportamentali girano male. Secondo gli autori della ricerca però , senza conoscere i geni (che a differenza delle vicende individuali, si possono misurare) non potremo capire molto della nostra complessa sessualità.

 

 

 

 
 
 

lo sapevi che?

 Un gene che regola il livello di dopamina (Drd4) sembra essere legato all’età del primo rapporto, che tende a mantenersi relativamente costante in una stessa famiglia.

 

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