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I bambini non vedono l’ora, i genitori un po’ meno. In ogni caso, volenti o nolenti, fra pochi i giorni, molte famiglie si troveranno a fare i conti con qualche problema organizzativo in più: con la chiusura delle scuola, infatti, i bambini avranno molto più tempo libero a disposizione e mamma e papà dovranno pensare a come riempirlo. Inevitabilmente, quindi, scatterà la domanda: “e adesso?”. Fra le varie opzioni a disposizione, c’è n’è una che sembra particolarmente adatta per questa generazione di bimbi sedentari e tech addicted: quella dei campi estivi sportivi.
Bambini troppo sedentari
I bambini di oggi si muovono pochissimo e trascorrono molte più ore di quelle raccomandate dagli esperti davanti ai dispositivi elettronici. Invece, di giocare al parco, correre nel cortile sotto casa, andare in bicicletta, spesso, si piazzano davanti agli schermi della tv, del tablet o dello smartphone. Il risultato è che presentano un rischio elevato di obesità e sovrappeso, disturbi dello sviluppo, isolamento, difficoltà di socializzazione, aggressività, problemi del sonno. Senza dimenticare che in questo modo si divertono anche molto meno, non allenano la fantasia, non godono del contatto con la natura, non imparano a mettersi alla prova, sia fisicamente sia mentalmente.
In estate bisogna muoversi di più
Ecco perché è importante, almeno in estate, incoraggiarli a impegnarsi in attività più dinamiche. I campi estivi sportivi sono ottimi in questo senso. “Da un lato, i dati Istat confermano che l’Italia è fra i Paesi più sedentari d’Europa. Dall’altro, a partire dagli anni 2000, l’offerta di attività estive all’insegna dello sport per minori è esplosa. L’estate può diventare l’occasione per recuperare il tempo perduto durante l’anno e avvicinare i nostri figli allo sport in modo soft, vario nelle attività e ricco di nuove relazioni di valore” conferma Giulia Pettinau, fondatrice di Orangogo, primo motore di ricerca e mappatura degli sport in Italia.
I vantaggi di questi corsi
Nei campi estivi sportivi i bambini possono muoversi, correre liberamente, fare i primi approcci con tante attività diverse, conoscere le potenzialità del primo corpo. Non solo. Frequentare questi grest è anche un’esperienza formativa a livello psicoemotivo: i ragazzi imparano a cadere e a rialzarsi; a rispettare le regole, i compagni e gli avversari; a fare squadra; a trovare soluzioni per affrontare le difficoltà. Il tutto in una cornice di spensieratezza e in un contesto non competitivo.
Da sapere!
Per conoscere quali sono i corsi estivi sportivi organizzati nella propria città si può consultare il sito di Orangogo.