Tante buone ragioni per ricercare il silenzio

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 26/09/2019 Aggiornato il 26/09/2019

Migliora la memoria, fa diminuire l’ansia e ci rende più empatici: in tutto il mondo si studiano i benefici del silenzio

Tante buone ragioni per ricercare il silenzio

Il silenzio? Questo sconosciuto. Il rumore è una costante nella nostra vita, soprattutto per chi vive in città, tanto che a volte neppure ce ne accorgiamo, finché non ci troviamo in un luogo totalmente silenzioso. E immediatamente avvertiamo il benessere che il silenzio riesce a regalare non solo alle orecchie ma anche al cervello.

I benefici per la memoria

L’essere umano ha bisogno di silenzio per creare nuove connessioni e cellule cerebrali. Al contrario, le persone a contatto continuo con i rumori tendono a soffrire maggiormente di disturbi collegati al sonno, stress e problemi cardiaci. Secondo uno studio realizzato da Imke Kirste della Duke University, due ore di silenzio al giorno solleciterebbero lo sviluppo cellulare nell’ippocampo, la regione del cervello collegata alla formazione della memoria. Questo potrebbe aiutare a trattare i pazienti che soffrono di malattie collegate alla regressione cellulare, come la depressione o la demenza. Il silenzio infatti aiuta a concentrarsi e rimanendo concentrati la nostra memoria guadagna punti giorno dopo giorno.

Sì alla meditazione

Il silenzio è una caratteristica della meditazione i cui benefici sono oggetto di studi da tempo. Adam W. Hanley, ricercatore dell’Università dello Utah, ha studiato come la meditazione abbia effetti decisamente importanti sul corpo e sulla mente. Addirittura è stato evidenziato come alcune persone, pronte a sottoporsi a intervento chirurgico, con la meditazione abbiano provato sollievo dal dolore e riduzione del desiderio di farmaci antidolorifici e dunque anche dell’ansia.

Stimola l’immaginazione

L’assenza di stimoli rumorosi favorisce anche l’immaginazione perché la libertà dai rumori permette alla nostra coscienza di crearsi lo spazio giusto e inoltre facilita la comprensione delle emozioni altrui. Olga Capirci, ricercatrice presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Cnr, ha rilevato come l’assenza dei suoni consente alle persone sorde di percepire ed elaborare in modo più profondo le emozioni degli altri. Osservare in silenzio le persone può aiutarci a capire meglio le emozioni che si evidenziano sui volti, troppo spesso influenzate dalle parole.

 

 

 
 
 

In breve

Secondo Moshe Bar, neuroscienziato di fama internazionale, i rumori, esterni e interni, ci allontanano dalla conoscenza di noi stessi, mentre, attraverso la meditazione e il silenzio, è possibile godere delle piccole cose che ci circondano e che molto spesso si danno per scontate.

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